31 gennaio 2011

Comunicato: solidarietà alla stampa e alla magistratura

Rappresentazione teatrale "Il cestino delle mele". Un articolo di Marina Schifano

La scorsa settimana ho visto, nel Museo di Via Tasso, una bellissima rappresentazione teatrale dal titolo "Il cestino delle mele". Scritto da quattro giovani attrici dell'Accademia Silvio d'Amico, è una storia bellissima che mette a confronto quattro figure femminili nei giorni della Liberazione di Roma, una partigiana, una gappista, una cattolica e una giovane propstituta ebrea ispirata alla figura di Celeste Di Porto. E' evidente l'impegno delle quattro giovani attrici, che hanno studiato a fondo quel periodo intervistando anche le Signore Lucia Ottobrini e Giovanna Marturano, oltre a numerose altre figure della Resistenza. Lo spettacolo scorre vivace tra i dialoghi tesi e teneri e le ragioni di ciascuna. Ottima l'iniziativa del Museo di ospitare questo lavoro eccellente che, ho saputo, verrà rappresentato tutti i venerdi alle 17.00 a partire da febbraio presso una cella al terzo piano di Via Tasso. Spero che le scuole partecipino numerose e che questo lavoro serva ai giovani per capire meglio quanto accadde in quel periodo drammatico. Grazie di nuovo all'ANPI e alla Casa della Memoria per aver dato spazio ai giovani.

23 gennaio 2011

Il Paese della diseguaglianza. La crisi economica e l’art. 3 della Costituzione. Un articolo di Marco Foroni



Potremmo anche spiegarlo a mò di slogan pubblicitario, di quelli che piacciono tanto ai più, magari esplicitato in questo modo: "La povertà non è più senza fissa dimora”. Perché la povertà è accanto a noi, forse meno apparente, certo più profonda; diffusa e afona, conseguenza di quella diseguaglianza dilagante amplificata da trenta anni di politiche neoliberiste, particolarmente feroci nel nostro paese. E coda velenosa della Terza Depressione Mondiale, come l'ha recentemente definita il premio Nobel per l'economia Paul Krugman, dalla quale l’establishment finanziario globale (cioè i capitalisti neoliberisti) spinge per una sua uscita da destra. La crisi ha accentuato a dismisura le diseguaglianze e frantumato anche la “classe media” italiana. Il modello nordamericano della concentrazione spinta della ricchezza e della diffusione di massa della povertà; a forza di dirlo, in tanti e per anni, siamo diventati tutti americani. L'Italia, in termini di reddito, è un paese sempre più diseguale: ricchi e poveri, giovani e anziani, uomini e donne, nord e sud. I principi costituzionali dell’eguaglianza non sono più valore comune condiviso, né si attuano politiche per rimoverla, e le distanze si allargano. E non lo dicono né i “comunisti” nostalgici (“…quelli che si sentono ancora negli anni ’70…” li definiscono in molti, anche tra i cosiddetti riformisti del centrosinistra) né l’Internazionale socialista. Ma lo certificano l'OCSE, la BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali), la Banca d'Italia. Peggio di noi, tra le nazioni cosiddette sviluppate, solo il Messico, la Turchia, il Portogallo, gli Stati Uniti e la Polonia.

20 gennaio 2011

Iniziativa della Sezione ANPI Teresa Gullace. Interroghiamo la Costituzione, terzo incontro



Diritti fondamentali e democrazia
(24 Gennaio, dalle ore 18.00 presso la Biblioteca Giordano Bruno, via Giordano Bruno n.47)

Alla scoperta della nostra Carta Costituzionale attraverso le domande, le curiosità, la vita quotidiana degli studenti e dei cittadini di tutte le età del quartiere Prati-Trionfale. Il Circolo ANPI “T. Gullace” e l’Associazione “N. Machiavelli” hanno deciso di promuovere un progetto di diffusione dei valori costituzionali, chiamato “Interroghiamo la Costituzione”, che si articolerà in due fasi principali:
- una basata sulla presentazione di alcuni seminari, con la partecipazione di Docenti Universitari, che affronteranno tanto gli aspetti storici della Carta, quanto quelli relativi alla vita quotidiana («Come è stato attuato un certo articolo della Costituzione?»), insieme ad adulti e studenti del quartiere Prati-Trionfale;
- l’altra incentrata sul tentativo di svolgere, insieme a docenti e studenti, attività didattiche che possano portare alla produzione di elaborati - quali ipertesti, fotografie, fumetti, disegni, testi teatrali, poesie, filmati – che trasmettano la storia e i valori della nostra Costituzione.
I risultati finali contribuiranno alla pubblicazione di un testo ed eventualmente di un cd-rom da mettere a disposizione delle scuole del quartiere come supporto alla didattica.

Questo incontro, in cui verranno affrontatati i rapporti tra  Diritti fondamentali e democrazia nella vita quotidiana dei cittadini italiani, si terrà il 24 gennaio alle ore 18.00, presso la Biblioteca Giordano Bruno, in via Giordano Bruno n.47 e vedrà come oratori:

Silvia Macchi
(Docente presso la Sapienza Università di Roma)
Ernesto Nassi
(ANPI di Roma e Provincia)
Cesare Pinelli
(Docente di Istituzioni di Diritto Pubblico presso la Sapienza Università di Roma)

Iniziativa della Sezione ANPI Teresa Gullace. Interroghiamo la Costituzione, secondo incontro (prima parte)

17 gennaio 2011

Intervista a Giuliano Amato: “L’Italia unita dalla sua cultura. Il Risorgimento come ‘grande sogno’, l’irrisolta questione meridionale, l’identità nazionale”. Un articolo di Mario Avagliano



L’Unità d’Italia conta centocinquant’anni. Ma restano ancora aperte Tre questioni sul percorso di un’unità difficile, come recita il titolo della prolusione che domani Giuliano Amato, presidente del comitato di celebrazione del 150°, pronuncerà alle 16.30 all’Accademia dei Lincei a Roma. “Aldo Moro - afferma Amato - diceva che la politica non può che lasciare sempre un senso di incompiutezza. Questo vale anche per il Risorgimento”.
Presidente Amato, il 7 gennaio a Reggio Emilia hanno preso il via le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia. Si è partiti col piede giusto?
E’ una sorta di fortuna che la Repubblica Cisalpina avesse adottato il Tricolore proprio il 7 gennaio del 1796, che cade all’inizio dell’anno e quindi si è prestato in modo mirabile a simboleggiare il senso di una celebrazione, peraltro già iniziata nei mesi scorsi.



16 gennaio 2011

Forma di stato e forma di governo. ABC della Costituzione. Giancarlo Ruggieri

“Il fascismo è una menzogna detta da prepotenti” (Ernest Hemingway).
A 65 anni dalla Liberazione, tale icastica e pregnante definizione sembra essere ancora attuale, in quanto ben descrive la presente temperie politica.
Lo Stato, qualsiasi Stato, è un ordinamento giuridico a fini generali e si compone necessariamente di tre fondamentali elementi : un gruppo sociale (popolo), un territorio, un’autorità. Il primo di tali elementi costituisce lo “Stato Comunità” mentre il terzo integra lo “Stato Persona”.
La forma di stato è determinata dal tipo di rapporto che c’è fra lo Stato Comunità e lo Stato Persona. In tale ambito, la tipologia spazia dalla democrazia alla dittatura.
La forma di governo, invece, è data dai rapporti intercorrenti fra gli organi dello Stato Persona. Le principali forme di governo sono la Repubblica, che può essere parlamentare ovvero presidenziale, e la Monarchia, assoluta o costituzionale.
In base ai rapporti stabiliti fra lo Stato Persona e le autonomie locali, poi, può aversi il centralismo, il regionalismo o il federalismo.
Alla luce dell’assetto costituzionale tuttora vigente, si può affermare che :
L’Italia è una Repubblica democratica parlamentare su base regionale, di tipo partecipativo, con forme di democrazia diretta e con tutela speciale delle minoranze linguistiche, connotata dalla separazione e dall’equilibrio dei poteri, da reciproci bilanciamenti e controlli, da istituti di garanzia, dal riconoscimento di inviolabili ed inalienabili diritti fondamentali, dalla particolare attenzione per il benessere dei cittadini, la sicurezza sociale dei più deboli, la sanità, l’istruzione, il lavoro, la previdenza e gli altri servizi pubblici (Stato sociale) e dai principi dello stato di diritto.

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Ripudia intolleranza, razzismo e antisemitismo.
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