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19 gennaio 2022

24 gennaio 2022: Le donne di Ravensbruck - alla Casa della Memoria e della Storia


 

Incontro con Aldo Pavia, Ambra Laurenzi, Paola Modigliani, Marina Pierlorenzi, Paolo De Zorzi. Saluto di Edith Bruck. Conclusioni a cura di Fabrizio De Sanctis.

In ricordo di Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Murri, Teresa Noce, e delle
donne italiane.

Per Alfred Rosenberg, ideologo del nazismo, la donna tedesca era “puro strumento di conservazione e di moltiplicazione della razza” e la volontà di Himmler era di trasformare “le segretarie in casalinghe”. La maggior parte dei lavori fu loro negata, così come frequentare l'università. Per queste donne, ritenute “pezzi di immondizia idonea al lavoro” venne istituito un apposito lager: Ravensbrück, unico campo essenzialmente per donne e bambini, ufficialmente aperto il 18 maggio 1939. Furono circa 120.000 le donne deportate a Ravensbrück e decine di migliaia le vittime. In questo lager vennero deportate anche un migliaio di italiane.
Ambra Laurenzi, Presidente del Comitato Internazionale di Ravensbrück, Marina Pierlorenzi, vicepresidente Anpi Roma, Aldo Pavia, vicepresidente nazionale Aned, Paolo De Zorzi, presidente ANPPIA Roma, ricostruiscono le vicende del lager e in particolare la sorte delle politiche italiane costrette al mortale lavoro schiavo e ad una straziante quotidianità.