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16 novembre 2010
Iniziativa della Sezione A.N.P.I. Elio Farina - XIII Municipio. Comunicato
Il Circolo dell’A.N.P.I. “Elio Farina” del XIII Municipio esprime sconcerto e delusione per la recente decisione del Ministero dell’Istruzione che cancella l’introduzione dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” come disciplina autonoma.
Il 1° agosto 2008, con un comunicato stampa (riportato anche dal sito Internet del Ministero: http://www.istruzione.it/web/ministero/cs010808), il Ministro Gelmini annunciava che “dal prossimo anno scolastico – nel primo e nel secondo ciclo d’istruzione – sarà introdotta la disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, che sarà oggetto di specifica valutazione. Sono previste 33 ore annuali di insegnamento( …) in quanto la diffusione della cultura della cittadinanza e della conoscenza delle Istituzioni tra i giovani deve essere inserita a pieno titolo nel piano dell’offerta formativa.”
L’iniziativa era certamente meritoria, e di grande importanza; tuttavia, già nella Legge 169 del 30-10-2008, l’articolo 1, che introduceva il nuovo insegnamento, si chiudeva con la seguente, preoccupante frase: “All'attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.” La Circolare 86 del 27 ottobre u.s. ridimensiona ulteriormente le promesse del Ministro. Nel paragrafo 2a si stabilisce infatti che “tale insegnamento rientra nel monte ore complessivo delle aree e delle discipline indicate”: viene così cancellato sia il numero di ore esplicitamente previsto che l’insegnamento autonomo. Il paragrafo 4, a scanso d’equivoci, ribadisce che “non è una disciplina autonoma e dunque non ha un voto distinto.” Per tentare di non smentire del tutto quanto promesso due anni fa, si ricorre ad un’acrobazia linguistica: “La valutazione di Cittadinanza e Costituzione trova, infatti, espressione nel complessivo voto delle discipline delle aree storico-geografica e storico-sociale di cui essa è parte integrante.”
Al di là dei giochi di parole, questo vuol dire che – ancora una volta – l’insegnamento della Costituzione e la diffusione della cultura della cittadinanza vengono considerati “di serie B”, mentre ogni giorno si fa più pressante l’esigenza di educare le nuove generazioni alla civile convivenza, alla conoscenza ed al rispetto della nostra Costituzione, e di fornir loro tutti gli strumenti per vivere appieno la condizione di cittadino, con i diritti e doveri che essa comporta.
Purtroppo è fin troppo noto che per alcuni membri del nostro governo, a cominciare dal Presidente del Consiglio, la nostra Costituzione, per cui tanti giovani italiani hanno dato la vita nella lotta di Liberazione, non è che un’anticaglia, magari “di ispirazione sovietica” di cui è meglio parlare il meno possibile per poter continuare a cancellarla poco a poco, senza tanto rumore. Anche su diritti e doveri dei cittadini, anche i più recenti fatti di cronaca rendono evidente che alcuni “sono più uguali degli altri”. Meglio allora non mettere troppe informazioni nelle teste dei giovani, potrebbero farsi idee strane.