Una “pietra d’inciampo” verrà posta alla Memoria del partigiano Galliano Tabarini davanti alla sua abitazione, Martedì 15 gennaio 2012 alle ore 8,30 in Via Nicolò III n.8 (vicino la Stazione S. Pietro)
La Sezione territoriale
dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) Aurelio Cavalleggeri
partecipa alla IV edizione di ‘Memorie d’inciampo’ per tenere viva, alla luce
dei valori democratici ed antifascisti della nostra Carta Costituzionale, la memoria
di quanti agirono concretamente per la rinascita democratica del nostro Paese
prendendo parte attiva alla Resistenza che si sviluppò, in Italia a partire
dall’8 settembre del 1943 sino al 25 Aprile del 1945.
Tra questi Partigiani molti furono quelli
che, agli ideali della Resistenza, sacrificarono la loro vita. Tra loro, alcuni
erano residenti sul territorio del XVIII Municipio del Comune di Roma, e tra
questi Galliano Tabarini.
Con l’intento di ricordarli tutti,
attraverso la storia di uno di loro, la
Sezione ha organizzato l’evento pubblico assieme all’ANED (Associazione
Nazionale ex Deportati), all’ANEI (Associazione Nazionale ex Internati), alla
Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane Italiane, alla Fondazione CEDEC
(Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), al Museo Storico della
Liberazione di Via Tasso, sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica.
All’evento sarà presente l’artista
austriaco Gunter Demnig, autore del progetto “Stolpersteine”progetto “Stolpersteine”, che dal 1993 ha
installato in vari Paesi europei centinaia di pietre in memoria delle vittime
del nazismo.
Galliano
Tabarini (1896- 1944)
Nasce ad
Urbino, il 25 Febbraio del 1896. Si trasferisce a Roma il 7 Gennaio del 1924,
con residenza in Via Nicolò III, 8, ed è immediatamente segnalato dalla Regia
Sottoprefettura di Urbino, quale “accanito comunista”. Era già stato arrestato il 3 Marzo del 1915
per “attività sovversiva”, in quanto militante socialista, ma era stato
assolto.
Il 2
Dicembre del 1942 viene arrestato ancora una volta per aver dato vita - con altri compagni di fede -
al gruppo autonomo “Scintilla”. Tabarini, secondo la Polizia fascista “aveva
incarico di servire di collegamento fra gli elementi del gruppo ed altri
rimasti fuori dell’Organizzazione”. Arrestato nuovamente, il 19 Dicembre del
1943, viene denunciato al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, per
“propaganda ed organizzazione comunista”.
Detenuto nel
Carcere di Regina Coeli, il 4 Gennaio del 1944, viene prelevato - insieme ad
altri 291 detenuti - e trasportato alla Stazione Tiburtina dove i 292 detenuti
sono caricati su di un convoglio ferroviario. Il treno – composto di 10 carri
ferroviari – inizia un viaggio durato nove giorni, con una sola sosta nel Campo
di concentramento di Dachau e destinazione finale il Campo di sterminio di
Mauthausen, dove giunse il 13 Gennaio 1944.
Così si
legge - al riguardo - in un Fonogramma della Questura di Roma, inviato il 5
Gennaio ’44, al Comando delle Forze di Polizia ed alla Direzione Generale di
Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno:
“Alle ore
20,40 di ieri dallo Scalo Tiburtino è partito treno numero 64155 diretto a
Innsbruck con a bordo n. 292 individui, rastrellati tra elementi
indesiderabili, i quali, ripartiti in dieci vetture, sono stati muniti di
viveri per sette giorni. Il treno sarà scortato fino al Brennero da 20 Agenti
di Pubblica Sicurezza ed a destinazione da un Maresciallo e 4 militari della
Polizia Germanica. Durante le ultime 24 ore sono stati rastrellate dalla locale
Questura, a scopo preventivo, n. 162 persone.”.
Tabarini,
immatricolato insieme con altri 256 deportati con il numero 42203, muore il 29
Novembre del 1944 nel Castello di Schloss Hartheim, una dipendenza del Campo
principale di Mauthausen, nel quale venivano effettuati sui deportati pseudo
esperimenti medici
Nel 1948, i
militanti della Sezione “Porta Cavalleggeri”, del Partito Comunista Italiano
gli dedicano una targa commemorativa, che così recita: “Tabarini Galliano, militante nel Partito dal
1921, perseguitato nel ventennio fascista, arrestato dai nazifascisti il 19
Dicembre del 1943 e deportato a Mauthausen, dove decedeva il 29.11.1944. Il suo
sacrificio ci sia sempre di esempio e di monito. 5.12.1948”.