“La società è incapace di
conservare i simboli della nostra storia, ed è sempre più arida e demolitrice
di un passato ricco di valori e conquiste dei lavoratori, dei quali l'Unità
rappresenta ancora oggi una voce ascoltata e seria.” Questo il commento dell'ANPI
di Roma, appresa la notizia della possibile chiusura dello storico giornale di
Antonio Gramsci. “Vista la inaspettata ma gradita prima pagina di oggi
(“L’Unità è viva”), con speranza ci auguriamo che presto questa voce torni
nelle edicole e nelle case dei democratici. L’Unità, protagonista di tante
battaglie civili – prosegue la nota dell’ANPI - e stampata clandestinamente
durante la Resistenza, non può e non deve morire. Sono troppe le testate
storiche cancellate in Italia! Quando chiudono giornali come l'Unità, è la
Democrazia che muore! L'ANPI di Roma - conclude la nota - è fraternamente al
fianco dei lavoratori dello storico giornale che non saranno soli a lottare per
far vivere la voce dei più deboli e dei lavoratori tutti, come voleva Antonio
Gramsci”.
Roma,
31 luglio 2014
ANPI
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