Esprimiamo la più dura condanna per la
manifestazione anti nomadi che i movimenti di estrema destra di Roma
hanno inscenato lo scorso 28 novembre a via Lombroso (XIV Municipio), impedendo di
fatto alle famiglie del campo nomadi di accompagnare i figli a
scuola. Le forze dell'ordine intervenute avrebbero dovuto garantire
un diritto costituzionale, l'istruzione di quei bambini la cui
maggioranza sono cittadini italiani, e non l'incitamento all'odio dei
soliti noti. La libertà di pensiero è un diritto costituzionale, ma
in virtù di quel diritto non ci possono essere parole e azioni degne
solo delle leggi razziali fasciste. Quello che si sta instaurando è
un clima di caccia allo straniero di stampo fascista. C'è da
chiedersi se la manifestazione sia stata autorizzata dalla Questura,
perché se non lo fosse stata, gli organizzatori dovrebbero essere
individuati e perseguiti.
Siamo veramente preoccupati per la
deriva sociale in atto, ma l'indignazione non basta più, vogliamo un
chiaro segnale da parte delle istituzioni democratiche.
Richiamiamo la politica, nazionale e
locale, a prendersi le proprie responsabilità e ad occuparsi di
migranti, richiedenti asilo e nomadi in chiave non emergenziale e a
non cadere nel ricatto di chi cerca solo propaganda e consenso. Ci
auguriamo anche che i media si adoperino per una
corretta informazione. Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno
riferito di aggressioni da parte di nomadi, non verificate e poi
smentite, ed alcuni programmi televisivi hanno dato fin troppo
risalto alla violenta rabbia popolare accreditandola a interi
quartieri e città.
Nota dell'ANPI Provinciale di Roma
Per approfondire: Studenti e prof sulle aggressioni: tutto falso
Articolo di Gad Lerner su La Repubblica del 29 nov 2014:
Torna la caccia al Rom, e la destra fascio-leghista impazza in TV
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