L'ANPI di Roma, a
fronte del propagarsi di manifestazioni, comportamenti e messaggi di
natura razzista, antisemita e fascista anche negli stadi di calcio,
condanna queste come manifestazioni non solo antisportive, ma indegne di
un paese civile, chiede che le Istituzioni intervengano nel reprimere i
responsabili e rendano effettivi i divieti negli stadi a chi predica
l'odio razziale.
Nel contempo, in riferimento agli avvenimenti di questi giorni allo
Stadio Olimpico, deplora che le società calcistiche possano rispondere
ai divieti dell'autorità di accesso a una curva, squalificata per cori
razzisti, favorendo la migrazione dei tifosi nella curva opposta dove
poter perpetuare le proprie becere manifestazioni antisemite. Occorre
una iniziativa ben più pressante e incisiva per evitare altri simili
fatti. È necessario lavorare ad un'altra idea di sport, lontana dal
machismo e dalla prevaricazione. Uno sport slegato dai profitti
economici, che rimetta al centro lo sviluppo di ogni atleta, inteso come
sviluppo della persona umana. Se si riuscirà in questo, lo sport
diventerà davvero uno strumento politico e culturale, non solo
accessibile a tutti, ma capace di farsi realmente
portavoce
dell'antifascismo, antirazzismo e antisessimo.