Loschi figuri in casacchina rossa con impressa una tartaruga
stile etnico si aggirano per le spiagge di Ostia. Ma non sono animalisti, non
sono lì per proteggere le cove delle tartarughe.
A loro dire stanno lì per
garantire la legalità. Questi loschi figuri si arrogano il compito di cacciare
i venditori abusivi di “cibo avariato e merci contraffatte”. Ma se è per questo
dovrebbero cacciare anche se stessi, in quanto abusivissimi propagatori di idee
avariate ed azioni contraffatte nonché occupanti abusivi di un locale pubblico
a due passi dal Viminale. Con quale potere chiedono i documenti alle persone (se
li chiedono) e con quale autorità le allontanano dalle spiagge? Quale autorità
hanno per stabilire se una merce è avariata o contraffatta? Quand’anche si
imbattessero in un abusivo l’unica cosa che potrebbero fare sarebbe di chiamare
le autorità competenti, le quali però una volta sul posto i documenti li dovrebbero
chiedere anche a loro e diffidarli dall’intraprendere azioni di ordine pubblico
che sono demandate solo alle Istituzioni.
Invece si apprende che una ronda di fascisti avrebbe
allontanato da una spiaggia di Ostia un venditore di cocco e avrebbero
pubblicato anche un video sulla pagina facebook della loro organizzazione fornendo
così essi stessi le prove dell’azione abusiva e illegale a scapito di un
malcapitato.
Ritenendo queste ronde oltre che abusive, lesive dei diritti
di libera circolazione delle persone e assai pericolose dal punto di vista dell’ordine
pubblico (cosa potrebbe succedere se una persona si rifiutasse legittimamente
di sottostare alle angherie e non volesse allontanarsi?), il comitato
provinciale dell’ANPI di Roma chiede che intervengano prontamente le Istituzioni
per ristabilire un clima di legalità garantita dalle sole autorità competenti e
non certo da sceriffi fai-da-te, sceriffi appartenenti ad un’organizzazione
peraltro fuori legge di cui da tempo si richiede lo scioglimento (leggi Scelba
e Mancino), occupanti abusivi di edifici pubblici e i cui membri hanno avuto
spesso problemi con la giustizia.