Il 24 marzo del’44 i nazisti di Kappler, anche grazie alla
fattiva collaborazione di elementi di spicco della repubblica di Salò,
trucidarono 335 persone innocenti come criminale rappresaglia al “legittimo
atto di guerra” subito in Via Rasella.
Giorgio Almirante era personaggio non secondario della
repubblica saloina, fascista e razzista mai pentito.
Il sindaco di Ladispoli non ha trovato provocazione migliore
che intitolare una piazza a tale individuo e, cosa di gravità inaudita,
inaugurare la piazza il giorno della ricorrenza dell’eccidio delle Fosse
Ardeatine, come a sottolineare la continuità con tali retaggi e a rivendicare
la giustezza di tale atrocità.
L’ANPI provinciale di Roma, con la sezione ANPI di
Ladispoli-Cerveteri, fa appello alle Istituzioni che il 24 marzo saranno
rappresentate dall’Autorità del Presidente della Repubblica nel commemorare il
doloroso ricordo dei Martiri dell’efferata strage al Mausoleo delle Fosse
Ardeatine, affinché non sia permessa tale scellerata inaugurazione.
Chiede che l’esaltazione di idee e azioni di stampo
nazifascista siano perseguite a norma delle leggi Scelba e Mancino.
Chiama la cittadinanza alla mobilitazione perché il
fascismo, il nazismo, il razzismo non trovino più albergo e legittimazione
nella vita della Repubblica, nata con la Resistenza e la Guerra di Liberazione,
come sancito dalla Costituzione scritta col sangue dei Martiri.