BUCEFALO IL PUGILATORE
Testo e regia a cura
di Alessio De Caprio
Con Alessio De Caprio
Fisarmonica: Fabio Raspa
CONCEPT
Lo
spettacolo, scritto, diretto ed interpretato da Alessio De Caprio, diplomato
presso l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” racconta la
storia di Lazzaro Anticoli, pugile ebreo romano ucciso nelle Fosse Ardeatine il
24 Marzo del 1944. Lazzaro, soprannominato “Bucefalo” come il cavallo di
Alessandro Magno, era un ragazzo che a 27 anni morì in uno dei più atroci
massacri avvenuti in Italia ad opera del nazismo. Attorno a lui ruotano tutti
gli avvenimenti politici e sociali che avvennero a Roma, dall'avvento del
fascismo, all'occupazione nazista, alla retata del 16 Ottobre 1943 dove più di
1000 ebrei furono deportati nei campi di concentramento tedeschi.
Racconta
la tragedia della Shoah (annientamento, catastrofe) ma al tempo stesso racconta
la vita che si viveva in quegli anni nell'ex ghetto ebraico di Roma; le persone,
i mestieri, le abitudini di una città e di una comunità alla quale
improvvisamente fu tolto tutto.
Portare
in scena questo lavoro significa dare un senso alla memoria, far riflettere
sulla vita negata che diviene un bene prezioso. L’obiettivo è quello di far vivere
sulla scena un corpo presente e riconoscibile che crei un legame tra passato e
presente; non a caso il lavoro è in stretta relazione visiva con il pubblico:
non ci sono quarte pareti, non ci sono distanze tra l’attore e lo spettatore, ma
una linea sottilissima di ascolto e condivisione. Questa scelta è stata fatta
per non avere barriere di nessun tipo e per cercare sempre di portare al pubblico
un messaggio di immediata e diretta comunicazione
Questo
lavoro è il frutto di ricerche effettuate presso gli archivi del Centro di
Cultura Ebraica di Roma, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il carcere
di Regina Coeli e di interviste rivolte ad ex deportati, ai parenti del pugile
ma anche a gente comune che semplicemente ha vissuto quei tragici anni. Lo
spettacolo è recitato per buona parte in giudaico romanesco, elemento linguistico
imprescindibile dalla Roma ebraica dell’epoca.
La
scenografia consiste in un ring montato sul palcoscenico, un sacco da boxe da
terra, uno sgabello.
Riduzione biglietto per gli iscritti all'ANPI