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04 maggio 2025

Il 4 maggio del 1945 cadeva il partigiano Giorgio Marincola, nella Val di Fiemme, nei giorni dell'ultima strage nazista sul suolo italiano.



Giorgio Marincola nacque in Somalia a Mahaddei Uen da un sottufficiale italiano, Giuseppe Marincola e da una donna somala Aschirò Hassan.
A Roma Giorgio Marincola fu allievo del professor Pilo Albertelli, comandante del Partito d’Azione assassinato dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.
La sua formazione culturale all’antifascismo si intrecciò con la sua vicenda personale, facendo di Marincola non solo un partigiano italiano dalla pelle nera ma un esempio «visivo» dei valori di libertà, uguaglianza, emancipazione sociale e democrazia che la Resistenza oppose irriducibilmente, come idea alternativa di società, contro la barbarie nazifascista.
Entrato in clandestinità nel 1943 nelle fila del Partito d’Azione, Giorgio Marincola divenne uno dei protagonisti della Resistenza a Roma proseguendo poi la lotta antifascista sia nel viterbese sia nelle fila dell’intelligence militare britannica, lo Special Operations Executive.
Aviolanciato nell’agosto 1944 nella zona di Biella per alimentare la guerriglia partigiana in Piemonte venne catturato dai nazisti nel gennaio 1945 e successivamente deportato a Bolzano da dove venne liberato il 30 aprile 1945.
Aggregatosi ad una banda partigiana della Val di Fiemme venne ucciso il 4 maggio del 1945 a Stramezzino nel corso di uno scontro a fuoco contro un’autocolonna di SS in ritirata.

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