Pagine

News ed eventi

Fuori la guerra dalla storia

Le nostre sezioni

07 luglio 2025

Comunicato dell'ANPI provinciale di Roma sulla delibera del comune di Tivoli per la titolazione di una via a Sergio Ramelli




Sono ormai anni, da quando qualcuno a "sinistra" decise di sdoganare i neo fascisti riconoscendo anche le ragioni dei "ragazzi si Salò", che coloro che si richiamano a quell'esperienza antipatriottica (di fatto divisero illegittimamente in due il Paese per formare uno stato fantoccio governato da una potenza straniera e collaborarono attivamente alla repressione dei patrioti che volevano liberarlo dal giogo dell'occupazione nazifascista) tentano di riscrivere la Storia per vittimizzarsi e demonizzare la Resistenza e l'esperienza della Repubblica democratica nata da questa e la sua Costituzione. Non interessa se si usino fatti totalmente inventati o si esagerino e distorcano fatti realmente accaduti o si usino fatti drammatici come quello di Ramelli, per legittimare tutta l'esperienza fascista, post fascista e futur fascista, che va dai primi vagiti degli anni venti fino alle future gesta da compiere, stendono un velo che tutto appiattisce e cela.

Così, ad esempio, anche a Tivoli, dove una targa posta dall'amministrazione comunale a memoria di Giacomo Matteotti dimentica di indicare che gli autori del suo assassinio furono sicari fascistissimi su mandato del criminale Benito Mussolini. E ancora, sempre nella medesima città, con l'appoggio di una componente autodefinitasi "socialista" viene approvata una delibera per la titolazione di una via a Ramelli, giovane fascista ferocemente ucciso negli anni '70. 

Ora, non si vuole negare il diritto di ricordare tutte le vittime di stagioni buie del passato, ma se lo si fa strumentalmente per vittimizzarsi e parificare tutte le esperienze politiche del '900, l'ANPI non può che opporsi: Matteotti, e con lui milioni di persone, morirono per la feroce criminosa ideologia fascista, in quanto oppositori politici o in quanto popolazioni che ebbero la ventura di essere nelle mire conquistatrici e razziste di tali ideologie, o anche vittime in patria della guerra scatenata e perduta. O ancora, vittime delle stragi fasciste del dopoguerra, da Portella della Ginestra, alla Stazione di Bologna, solo per citarne un paio. Tivoli e tutte le città d'Italia e d'Europa non avrebbero sufficienti vie, corsi, larghi e piazze da intitolare a tutte queste vittime.

Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma, anche per la sezione di Tivoli, auspica che tutte le forze politiche e sociali del territorio di Tivoli sappiano unirsi per ottenere il ritiro della delibera.