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11 agosto 2025

11 agosto 1944: l'insurrezione di Firenze

La vigorosa offensiva dell'estate 1944 costringe le forze tedesche a ripiegare progressivamente verso nord, mentre le truppe alleate liberano Siena (3 luglio) e Arezzo (16 luglio). Il fronte va rapidamente avvicinandosi a Firenze, capoluogo della regione e sede del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (CTLN), che all'indomani della liberazione di Roma aveva dato vita ad un comando militare unificato dal nome di "Comando Marte". Il 23 luglio, prima di darsi definitivamente alla fuga, i fascisti fucilano 18 partigiani alle Cascine: dal giorno successivo la città è nelle mani dei tedeschi, i quali si preparano a distruggere i ponti sull'Arno onde ostacolare l'ingresso degli Alleati in città. 

Il 1° agosto 1944 il CTLN fa affiggere in tutta la città manifesti in cui dichiara di aver assunto l'amministrazione della città di Firenze per conto del Comitato di Liberazione Nazionale, mentre le truppe alleate si avvicinano sempre di più. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto, i tedeschi si ritirano oltre la riva sinistra dell'Arno dopo aver fatto saltare tutti i ponti che collegano le due rive ad eccezione del Ponte Vecchio, non prima di aver minato il quartiere di Por Santa Maria che sorge a ridosso del celebre monumento. Gli sfollati della zona si radunano a Palazzo Pitti. Frattanto, il 4 agosto fanno il loro ingresso in città da Porta Romana le truppe britanniche e le prime formazioni partigiane giunte dalle vicine montagne.

Il 6 agosto, le tre Brigate Garibaldi confluite a Firenze, unitesi con la Divisione Giustizia e Libertà, danno vita alla Divisione "Arno", successivamente intitolata al suo comandante Aligi Barducci "Potente", ucciso appena due giorni dopo in Piazza Santo Spirito da un colpo di mortaio tedesco. Iniziano nei quartieri di San Frediano, San Niccolò e Santo Spirito i combattimenti strada per strada volti a stanare dai tetti i franchi tiratori fascisti.

Il 9 agosto, il CTLN proclama l'insurrezione cittadina, che avrà inizio il successivo 11 agosto al suono della Martinella, la campana di Palazzo Vecchio. Nelle prime ore del mattino di quell'11 agosto, i partigiani della Divisione "Arno", assieme ai membri delle più piccole formazioni "Teseo" e "Perseo" di orientamento cattolico, attraversano l'Arno e si ricongiungono con le Squadre di Azione Patriottica (SAP) e la "formazione V" guidata da Vittorio Sorani, già attive nel centro della città, impegnando in combattimento i tedeschi e i franchi tiratori fascisti.

Anche se i combattimenti per eliminare le sacche di resistenza tedesche nei quartieri periferici sarebbero proseguiti fino alla fine del mese, Firenze era stata finalmente liberata: con l'ingresso degli Alleati in città, il 13 agosto, si insedia la prima giunta democratica, guidata dal socialista Gaetano Pieraccini.