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20 settembre 2025

20 settembre: Giornata dell'internato militare italiano

Con la legge 13 gennaio 2025, n. 6, art. 1, comma 1, la Repubblica Italiana riconosce il 20 settembre di ogni anno quale πΊπ‘–π‘œπ‘Ÿπ‘›π‘Žπ‘‘π‘Ž 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 π‘–π‘›π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘›π‘Žπ‘‘π‘– π‘–π‘‘π‘Žπ‘™π‘–π‘Žπ‘›π‘– 𝑛𝑒𝑖 π‘π‘Žπ‘šπ‘π‘– 𝑑𝑖 π‘π‘œπ‘›π‘π‘’π‘›π‘‘π‘Ÿπ‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘œ π‘‘π‘’π‘‘π‘’π‘ π‘β„Žπ‘– π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘Žπ‘›π‘‘π‘’ π‘™π‘Ž π‘ π‘’π‘π‘œπ‘›π‘‘π‘Ž πΊπ‘’π‘’π‘Ÿπ‘Ÿπ‘Ž π‘šπ‘œπ‘›π‘‘π‘–π‘Žπ‘™π‘’, in ricordo dei piΓΉ di 600.000 militari italiani deportati in Germania all'indomani dell'8 settembre. La data individuata per la ricorrenza coincide con quella in cui, nel 1943, Hitler decretΓ² l'attribuzione ai nuovi detenuti dell'universo concentrazionario nazista dello status di "internati militari", privandoli cosΓ¬ delle tutele che la Convenzione di Ginevra stabilisce per i prigionieri di guerra. 

I militari italiani, prontamente disarmati dalle truppe tedesche di stanza in Italia, nelle isole, nella penisola balcanica e in Grecia, furono deportati nei lager disseminati tra la Germania e la Polonia, spesso costretti a contribuire come lavoratori coatti allo sforzo bellico tedesco in condizioni di durissime privazioni, sottoposti agli abusi degli alleati di un tempo, ridotti alla fame piΓΉ nera ed esposti sia al rigido clima dell'Europa continentale che al rischio costante dei bombardamenti alleati. Il governo di SalΓ² e lo stesso Mussolini non si adoperarono mai significativamente per alleviarne le precarie condizioni di vita, ma tentarono invano di reclutare tra gli IMI un numero di uomini sufficiente a permettere la formazione di nuove divisioni da inquadrare nell'Esercito Nazionale Repubblicano: si calcola che meno del 20% degli internati scelse di aderire alla Repubblica di SalΓ² e che, tra di essi, una quota considerevole disertΓ² al ritorno in Italia per unirsi alle formazioni partigiane. 

Fedeli al proprio rifiuto della guerra e del fascismo, la stragrande maggioranza degli internati preferì la reclusione alla prospettiva di riprendere le armi per Mussolini: più di 60.000 uomini non fecero ritorno, mentre molti di più furono quanti ebbero a subire traumi fisici e psicologici in maniera permanente.