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23 dicembre 2025

23 dicembre 1984: la strage del Rapido 904

Alle 19:04 del 23 dicembre 1984, una bomba fu fatta esplodere su una carrozza del treno Rapido 904, in servizio sulla tratta Roma - Milano, mentre il convoglio si trovava in transito all'interno della Grande galleria dell'Appennino nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro. Furono 16 le vittime e 260 i feriti di quella che fu presto definita "la strage di Natale", perpetrata a pochissima distanza dal luogo in cui un ordigno neofascista aveva colpito dieci anni prima il treno Italicus.

Inizialmente rivendicato da gruppi neofascisti, l'attentato fu successivamente riconosciuto quale opera di una assai opaca rete di esecutori legati alla camorra e a Cosa Nostra: il principale responsabile fu riconosciuto nel mafioso Giuseppe Calò, in stretti rapporti con la banda della Magliana, la P2 e gli ambienti del Vaticano. 

Si trattava del primo atto della strategia eversiva e stragista della mafia, destinata a culminare nel biennio 1992-1993 con gli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, la strage di Via dei Georgofili, gli attentati contro alcune chiese di Roma e numerosi altri atti terroristici. Recentemente, ulteriori indagini hanno messo in luce il supporto offerto agli esecutori della strage da parte degli ambienti neofascisti e dei servizi segreti deviati.