Il Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma aderisce al corteo in memoria di Roberto Scialabba a 40 anni dalla sua barbara uccisione per mano fascista.
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28 febbraio 2018
27 febbraio 2018
26 febbraio 2018
Manifestazione 24 febbraio u.s.: ringraziamenti ai compagni
La presidenza del comitato provinciale dell'ANPI di Roma,
vista la riuscita non scontata della manifestazione di sabato 24 febbraio scorso,
grazie anche all'opera, presenza, disponibilità e spirito di appartenenza di
tanti compagni del provinciale di Roma, ringrazia tutte e tutti coloro che
hanno contribuito alla giornata. La valutazione della stessa non può che essere
positiva, nonostante ci sia da rilevare che i media spesso hanno focalizzato l’attenzione
ai politici presenti e meno ai contenuti che venivano dai cittadini e dalle
organizzazioni che tale manifestazione hanno indetto. Come ANPI Provinciale di
Roma, con spirito di responsabilità, abbiamo fatto di tutto affinché le cose
andassero per il meglio, e per questo ai compagni che hanno reso possibile ciò vanno
i nostri ringraziamenti.
La Presidenza dell’ANPI Provinciale di Roma
Rinviata: 26 febbraio 2018: Di lotta si vive - Proiezione film
ATTENZIONE!!! Causa maltempo la proiezione è rinviata a data da destinarsi
La sez. ANPI Giovanna Marturano - Agostino Medelina invita tutte e tutti il 26 febbraio alle ore 17,00 presso la Casa della Memoria e della Storia alla proiezione del film "Di lotta si vive".
Il film racconta la storia di tre protagonisti della Resistenza: Giovanna Marturano, Agostino Medelina e Tina Costa.
Introduce Nando Di Paolo, segretario della sez. Marturano Medelina;
Saranno presenti Tina Costa, staffetta partigiana e vicepresidente vicario dell'ANPI Provinciale di Roma e Fabrizio De Sanctis, presidente dell'ANPI Provinciale di Roma.
24 febbraio 2018
24 Febbraio 2018 Il testo dell'intervento conclusivo della Presidente nazionale ANPI Carla Nespolo
http://www.anpi.it/articoli/1947/
"ECCO FINALMENTE L'ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA TUTTA UNITA IN QUESTA PIAZZA"
24 Febbraio 2018
Buongiorno care amiche e amici.
ECCO FINALMENTE L'ITALIA DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA TUTTA UNITA IN QUESTA PIAZZA.
Siete venuti da ogni parte d'Italia e anche dall'estero, con treni, autobus, navi, e soprattutto con grande impegno e passione e io vi saluto, di vero cuore, a nome dell'ANPI e a nome di tutte le 23 associazioni, sindacati, partiti e movimenti che hanno proposto l'appello “MAI PIÙ FASCISMI - MAI PIÙ RAZZISMI”.
In moltissimi lo avete già firmato e anche ora, su questa piazza, potete continuare a farlo, presso i gazebo qui allestiti.
Permettetemi prima di tutto di ringraziare Giulio Scarpati che, con generosità e passione civile guida con fraternità e sapienza questa nostra giornata.
Oggi, nel bellissimo corteo che si è snodato per le strade di Roma e QUI, ORA, sta avvenendo una cosa importante: la voce del popolo, delle cittadine e dei cittadini, delle donne e degli uomini, dei giovani e degli anziani, dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti e di tanti altri, si è alzata, alta e forte, per difendere la Democrazia, la Repubblica, la Costituzione nata dalla Resistenza e per chiedere che venga messa sempre più in pratica una CARTA COSTITUZIONALE, troppe volte disattesa.
Per dire, in una frase sola: NO AL FASCISMO E AL RAZZISMO.
Lo diciamo con la RAGIONE, perché c'è un pericolo, qui ed ora, per la democrazia e la convivenza civile E QUEL PERICOLO SI CHIAMA FASCISMO.
Lo diciamo con il SENTIMENTO, perché l'antifascismo è anche aver cura della memoria della nostra comunità e del mondo.
Lo diciamo con la RAGIONE, perché c'è un pericolo, qui ed ora, per la democrazia e la convivenza civile E QUEL PERICOLO SI CHIAMA FASCISMO.
Lo diciamo con il SENTIMENTO, perché l'antifascismo è anche aver cura della memoria della nostra comunità e del mondo.
Per Eusebio e Laila e Italiano, e Piero le cui parole sono risuonate su questa piazza con la voce di altri giovani che ne raccolgono il testimone.
Per i partigiani caduti in combattimento, o fucilati, o vittime delle inenarrabili torture dei nazisti e dei fascisti.
Per il popolo che li ha aiutati e sostenuti, per le centinaia di migliaia d'italiani e per le decine di milioni di donne e uomini uccisi durante la seconda guerra mondiale, voluta dal fuhrer e dal duce.
Per le vittime delle orribili leggi razziali.
Per i caduti delle stragi fasciste del dopoguerra, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia e a Bologna.
Per le vittime sul lavoro.
Per i nostri fratelli e sorelle, vittime di pregiudizio, razzismo, e violenza.
PER TUTTI LORO NOI OGGI SIAMO QUI.
Per ricordarli e ricordare.
Per i partigiani caduti in combattimento, o fucilati, o vittime delle inenarrabili torture dei nazisti e dei fascisti.
Per il popolo che li ha aiutati e sostenuti, per le centinaia di migliaia d'italiani e per le decine di milioni di donne e uomini uccisi durante la seconda guerra mondiale, voluta dal fuhrer e dal duce.
Per le vittime delle orribili leggi razziali.
Per i caduti delle stragi fasciste del dopoguerra, da Piazza Fontana a Piazza della Loggia e a Bologna.
Per le vittime sul lavoro.
Per i nostri fratelli e sorelle, vittime di pregiudizio, razzismo, e violenza.
PER TUTTI LORO NOI OGGI SIAMO QUI.
Per ricordarli e ricordare.
Non solo per il dovere che abbiamo verso chi ha lottato, si è sacrificato ed è anche caduto, per darci democrazia e libertà ma anche per noi stessi. Perché, come ha scritto George Santayana, chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.
Noi non vogliamo, ASSOLUTAMENTE che si ripetano le tragedie del fascismo e del razzismo.
Noi non vogliamo, ASSOLUTAMENTE che si ripetano le tragedie del fascismo e del razzismo.
No, non abbiamo paura dei fascisti. Abbiamo paura dell'indifferenza, della superficialità, dell'ignoranza.
Penso, ad esempio, che molti dei ragazzi che hanno schernito Anna Frank in uno stadio romano o che fanno scritte con le svastiche imbrattando cippi e lapidi, non sappiano neppure che cosa stanno facendo o scrivendo. Con loro vogliamo, dobbiamo parlare. Leggere libri e ascoltare testimonianze. Portarli a visitare un campo di concentramento o un luogo di strage come Marzabotto, Sant'Anna di Stazzema, la Benedicta o tanti altri.
Penso, ad esempio, che molti dei ragazzi che hanno schernito Anna Frank in uno stadio romano o che fanno scritte con le svastiche imbrattando cippi e lapidi, non sappiano neppure che cosa stanno facendo o scrivendo. Con loro vogliamo, dobbiamo parlare. Leggere libri e ascoltare testimonianze. Portarli a visitare un campo di concentramento o un luogo di strage come Marzabotto, Sant'Anna di Stazzema, la Benedicta o tanti altri.
È un lavoro prezioso, che devono fare la scuola, le famiglie, le Associazioni e le singole persone.
Troppo silenzio c'è stato intorno a questi temi, troppa distrazione, troppo indifferenza.
Oltre al ruolo primario della scuola è fondamentale quello dell'informazione: dai giornali, al web, alla televisione e così via. Lo dico a tutti, ma soprattutto ai giovani: è utile e indispensabile leggere i libri di storia, la letteratura e le testimonianze. Ascoltare buona musica, come quella che abbiamo sentito oggi nel corteo e qui sul palco. Musica di lotta e di libertà. Quella che cantavano e anche componevano i partigiani.
Non dimentichiamolo, i partigiani, mentre lottavano per la libertà, leggevano, studiavano e insegnavano a leggere e persino a scrivere.
La lotta di Liberazione fu anche una straordinaria occasione di alfabetizzazione e di conoscenza.
IL FASCISMO È NEMICO DELLA CONOSCENZA.
Troppo silenzio c'è stato intorno a questi temi, troppa distrazione, troppo indifferenza.
Oltre al ruolo primario della scuola è fondamentale quello dell'informazione: dai giornali, al web, alla televisione e così via. Lo dico a tutti, ma soprattutto ai giovani: è utile e indispensabile leggere i libri di storia, la letteratura e le testimonianze. Ascoltare buona musica, come quella che abbiamo sentito oggi nel corteo e qui sul palco. Musica di lotta e di libertà. Quella che cantavano e anche componevano i partigiani.
Non dimentichiamolo, i partigiani, mentre lottavano per la libertà, leggevano, studiavano e insegnavano a leggere e persino a scrivere.
La lotta di Liberazione fu anche una straordinaria occasione di alfabetizzazione e di conoscenza.
IL FASCISMO È NEMICO DELLA CONOSCENZA.
Sono con noi i Sindaci di tante città, con i loro gonfaloni. Quei Sindaci che, numerosi, hanno assunto la delibera di vietare gli spazi pubblici ai fascisti e che portano con onore, sui loro gonfaloni, la medaglia d'oro della Resistenza. Essi si sono uniti ai gonfaloni delle Regioni e delle Provincie qui presenti. Non posso citarli tutti e me ne scuso, ma tutti saluto e ringrazio, di vero cuore.
Per tutti ringrazio il Comune di Roma che ci ospita.
Per tutti ringrazio il Comune di Roma che ci ospita.
Il ruolo degli Enti Locali, cosi come previsto dalla nostra Costituzione, è fondamentale per la vita di una società democratica, vicina ai cittadini, alle loro esigenze e deve essere sostegno per i loro progetti di vita e di futuro.
Siamo in questa piazza anche per quel meraviglioso art. 1 della Costituzione che definisce l'Italia come una “...Repubblica democratica fondata sul lavoro...” ma spesso per tanti giovani il lavoro non c'è o è precario e instabile.
Non dimentichiamo che il lavoro libero, sicuro e rispettato è un cardine della democrazia.
Siamo in questa piazza anche per quel meraviglioso art. 1 della Costituzione che definisce l'Italia come una “...Repubblica democratica fondata sul lavoro...” ma spesso per tanti giovani il lavoro non c'è o è precario e instabile.
Non dimentichiamo che il lavoro libero, sicuro e rispettato è un cardine della democrazia.
IL FASCISMO È NEMICO DELLA DEMOCRAZIA.
Siamo in questa piazza per chiedere e pretendere maggiore giustizia sociale e una vita più libera e felice. In cui le nostre tante differenze non siano un ostacolo, ma anzi un'occasione per riconoscerci tutti nella nostra Umanità. Come diceva sempre il mio caro amico Don Gallo che, se fosse ancora tra noi, ora sarebbe certamente qui. E così i tanti maestri di vita e di morale che abbiamo incontrato, a volte troppo distrattamente, nella nostra vita. Siamo qui per denunciare che in troppi casi, a Macerata come a Fermo, a Milano come in tante altre città italiane, di fronte a un orribile delitto razzista, alcuni politici razzisti e persino certa parte della stampa, anziché condannare il delinquente che spara, discutono dei rischi dell'immigrazione.
Siamo in questa piazza per chiedere e pretendere maggiore giustizia sociale e una vita più libera e felice. In cui le nostre tante differenze non siano un ostacolo, ma anzi un'occasione per riconoscerci tutti nella nostra Umanità. Come diceva sempre il mio caro amico Don Gallo che, se fosse ancora tra noi, ora sarebbe certamente qui. E così i tanti maestri di vita e di morale che abbiamo incontrato, a volte troppo distrattamente, nella nostra vita. Siamo qui per denunciare che in troppi casi, a Macerata come a Fermo, a Milano come in tante altre città italiane, di fronte a un orribile delitto razzista, alcuni politici razzisti e persino certa parte della stampa, anziché condannare il delinquente che spara, discutono dei rischi dell'immigrazione.
INACCETTABILE.
Andremo avanti, anche con il loro insegnamento, per un mondo più libero e giusto.
Una cosa possiamo ribadiamo con forza: essere diversi “differenti” appunto, non solo non è un male, ma è un bene, una risorsa per una convivenza pacifica e civile.
Ce lo hanno insegnato i partigiani, che hanno saputo nei terribili 20 mesi della guerra di Liberazione, e anche prima, stare insieme fraternamente: comunisti, socialisti, cattolici, anarchici, liberali, monarchici e persone che non avevano un credo politico definito, ma un solo ideale: la Libertà.
Andremo avanti, anche con il loro insegnamento, per un mondo più libero e giusto.
Una cosa possiamo ribadiamo con forza: essere diversi “differenti” appunto, non solo non è un male, ma è un bene, una risorsa per una convivenza pacifica e civile.
Ce lo hanno insegnato i partigiani, che hanno saputo nei terribili 20 mesi della guerra di Liberazione, e anche prima, stare insieme fraternamente: comunisti, socialisti, cattolici, anarchici, liberali, monarchici e persone che non avevano un credo politico definito, ma un solo ideale: la Libertà.
Ce lo hanno insegnato le donne, che nel corso di tutto il Novecento hanno fatto dell'emancipazione e della differenza, la cifra della loro lotta e dei loro progetti di futuro.
IL FASCISMO È NEMICO DELLE DONNE.
È dopo la Liberazione che le donne ebbero il diritto di voto il 2 giugno 1946 e anche oggi guardate cosa vorrebbero i cosiddetti fascisti del terzo millennio: vietare il lavoro alle donne, cancellare la legge sull'aborto e così via.
I diritti delle donne sono il grande spartiacque tra dittatura e democrazia e mentre noi antifascisti ribadiamo con forza LA FUNZIONE DI LIBERAZIONE DELLE PRATICHE NON VIOLENTE.
Denunciamo, con sgomento e orrore, la violenza che troppe volte, nelle società ricche come in quelle povere, subiscono le donne.
Siamo al loro fianco, sempre.
È dopo la Liberazione che le donne ebbero il diritto di voto il 2 giugno 1946 e anche oggi guardate cosa vorrebbero i cosiddetti fascisti del terzo millennio: vietare il lavoro alle donne, cancellare la legge sull'aborto e così via.
I diritti delle donne sono il grande spartiacque tra dittatura e democrazia e mentre noi antifascisti ribadiamo con forza LA FUNZIONE DI LIBERAZIONE DELLE PRATICHE NON VIOLENTE.
Denunciamo, con sgomento e orrore, la violenza che troppe volte, nelle società ricche come in quelle povere, subiscono le donne.
Siamo al loro fianco, sempre.
La Costituzione Italiana all'articolo tre, stabilisce che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
È un articolo che molti conoscono, ma è sempre bene ricordarlo e ribadire che il vero pericolo per la nostra convivenza civile, la vera causa e origine del fascismo e del nazismo, è il razzismo. Esso è violenza, ma anche inganno, perché fa credere al povero che il più povero di lui è il suo nemico. Mentre il suoi nemici sono altri: la guerra, lo sfruttamento delle donne e degli uomini, l'inquinamento del nostro pianeta.
Lottiamo contro il rischio fascista in Italia, ma anche in Europa. Non dimentichiamo che dalle ceneri dell'Europa oppressa sotto il tallone del terzo reich, è nata l'Europa di oggi. ESSA O È ANTIFASCISTA O NON È. Non lo diciamo solo noi; non lo diciamo solo da oggi.
Lottiamo contro il rischio fascista in Italia, ma anche in Europa. Non dimentichiamo che dalle ceneri dell'Europa oppressa sotto il tallone del terzo reich, è nata l'Europa di oggi. ESSA O È ANTIFASCISTA O NON È. Non lo diciamo solo noi; non lo diciamo solo da oggi.
Lo dicevano gli autori del “Manifesto di Ventotene”: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann che lo scrissero al confino nell'agosto del 1941. Con straordinaria lungimiranza quel Manifesto pone al centro della costruzione dell'Europa, l'umanità e la dignità di donne e uomini. Questa è oggi l'Europa che vogliamo. Nel vuoto di valori, crescono come un cancro il nazismo, il fascismo e il razzismo. Essi sono presenti in Italia, come in Polonia, in Ungheria, come in Austria, nella vicina Ucraina e in altri Paesi. Si appropriano in modo falso e fraudolento della parola popolo che è inclusiva, pacifica e accogliente. Cercano di mettere in opposizione un popolo contro altri popoli, rifiutando e perseguitando chiunque (sia migrante o rom o ebreo o omosessuale o islamico o partigiano) che non la pensi come loro. Per i fascisti “l'altro” è il nemico. Per noi “l'altro” è il fratello e il compagno. Oggi vogliamo ribadire con forza che lo ius soli è un diritto e non una concessione. Si vergogni chi non votando la legge se l'è presa con i bambini.
Inoltre, l'Europa deve misurarsi con l'irreversibile fenomeno migratorio, concordando una comune politica di accoglienza, contrastando vecchi e nuovi razzismi che incitano alla guerra dei poveri contro i più poveri.
I muri non sono una difesa, ma anzi sono una delle cause dell'insicurezza e della paura.
Inoltre, l'Europa deve misurarsi con l'irreversibile fenomeno migratorio, concordando una comune politica di accoglienza, contrastando vecchi e nuovi razzismi che incitano alla guerra dei poveri contro i più poveri.
I muri non sono una difesa, ma anzi sono una delle cause dell'insicurezza e della paura.
Noi, antifascisti e perciò europeisti, questo chiediamo all'Unione Europea: un'Europa sociale e non solo della moneta. Un'Europa di popoli uniti e fraternamente vicini ad altri popoli. Questa è utopia?
Tutto il contrario. Siamo quanto mai realisti. Cosa c'è di più folle della schiavitù, della guerra, della barbarie? E non è forse proprio questa la vocazione di tutti i fascismi, i nazismi e i razzismi?
Certo che c'è un problema di sicurezza e lo Stato deve garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Per questo, e giustamente, deve avere il monopolio della difesa dell'ordine pubblico. Vi è chi ha paura, è comprensibile, ma essa si supera cambiando sul serio il Paese, e cioè riportando la persona umana – e perciò i temi dell'eguaglianza e della libertà – al centro della scena. La sicurezza dei cittadini si ottiene prima di tutto con una forte risposta sociale, contrastando ogni situazione che generi degrado, emarginazione e povertà e combattendo ogni illegalità, a cominciare dalla grande criminalità organizzata, come la mafia e la camorra. Come ci insegna ogni giorno don Ciotti con l'impegno di “Libera” e, permettetemi in questo momento, di esprimere grande solidarietà a FEDERICA ANGELI, coraggiosa giornalista sotto scorta perché più volte minacciata dalla mafia di Ostia, e a tutti coloro che hanno il coraggio della testimonianza. I fatti purtroppo ce lo dimostrano quotidianamente: non è mai esistito né mai esisterà un fascismo senza violenza. La storia ci ha amaramente dimostrato che lo strumento principale del fascismo è la violenza in ogni sua forma, fino all'apoteosi della “guerra igiene del mondo”. Noi, firmatari dell'appello “MAI PIÙ FASCISMI – MAI PIÙ RAZZISMI”, ribadiamo, da questa piazza, con forza, la richiesta dello scioglimento immediato delle organizzazioni neofasciste per realizzare finalmente la XII disposizione della Costituzione, che vieta la “riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista”. L'escalation di violenza a cui stiamo assistendo in questi giorni nasce anche da un ritardo di risposta su questo tema.
Tale scioglimento è necessario per garantire l'ordine democratico e repubblicano.
Tale scioglimento è necessario per garantire l'ordine democratico e repubblicano.
Da questa piazza si alza, alta e forte questa richiesta: MAI PIÙ FASCISMI, MAI PIÙ RAZZISMI. Lo chiederemo anche al prossimo Governo, qualsiasi esso sia. Insisteremo, non ci fermeremo con oggi.
La nostra voce di oggi, come quella delle tante manifestazioni che dal 28 di ottobre dello scorso anno, hanno segnato il cammino dell'antifascismo italiano è un momento importante ma non è un momento conclusivo. Andremo avanti, tutti insieme, con la forza preziosa della nostra unità e del nostro impegno non violento.
La nostra voce di oggi, come quella delle tante manifestazioni che dal 28 di ottobre dello scorso anno, hanno segnato il cammino dell'antifascismo italiano è un momento importante ma non è un momento conclusivo. Andremo avanti, tutti insieme, con la forza preziosa della nostra unità e del nostro impegno non violento.
L'antifascismo è nonviolento. O non è. Lo dico con forza anche in relazione ai fatti di questi giorni.
Quello che è certo è che fascismo e razzismo costituiscono un pericolo per la democrazia, che dobbiamo sventare tutti insieme, le Partigiane e i Partigiani hanno combattuto anche per questo, per un mondo di pace, di solidarietà e di fraternità.
Quello che è certo è che fascismo e razzismo costituiscono un pericolo per la democrazia, che dobbiamo sventare tutti insieme, le Partigiane e i Partigiani hanno combattuto anche per questo, per un mondo di pace, di solidarietà e di fraternità.
E dunque a presto cari amici Antifascisti che tornerete (anche sotto questa pioggia che non vi ha fermato) alle vostre città e arrivederci al 25 aprile Festa della Liberazione e della Democrazia; arrivederci al 2 giugno per onorare tutti insieme il 70° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione italiana; arrivederci in ogni strada, piazza e quartiere, d'Italia. La nostra forza è la nostra unità; il nostro impegno per un mondo più giusto, libero e non violento. Il nostro sogno è l'impegno quotidiano per dare ai nostri figli, nipoti e alle generazioni che verranno un mondo di pace, di libertà e di giustizia sociale.
Arrivederci, dunque.
Viva la Costituzione, la Democrazia, la Pace.
Viva l'Italia antifascista.
Viva la Costituzione, la Democrazia, la Pace.
Viva l'Italia antifascista.
23 febbraio 2018
Intervista a Carla Nespolo su Il Manifesto del 23 febbraio 2018 - «Fermare i fascisti con la cultura. E quando serve con la polizia»
Intervista a Carla Nespolo su Il Manifesto del 23 febbraio 2018
«Fermare i fascisti con la cultura. E quando serve con la polizia»
La presidente dell'Anpi. Carla Nespolo e la manifestazione di sabato 24 a Roma. «Preservare l'unità antifascista, anche dopo le elezioni. Aver dovuto ritirare l’adesione al corteo di Macerata è stata una ferita, quel giorno è venuto fuori il cuore antifascista di questo paese»
Andrea Fabozzi
EDIZIONE DEL
23.02.2018
PUBBLICATO
22.2.2018, 23:59
Corteo ecumenico? «Niente affatto», risponde Carla Nespolo, presidente (la prima donna e la prima non partigiana) dell’Anpi. «Sabato a Roma in testa ci saranno i partigiani, i deportati e i perseguitati politici. E poi le 23 organizzazioni che hanno sottoscritto il documento Mai più fascismo che chiede una cosa precisa: lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste. Per la verità avevamo chiesto anche che CasaPound e Forza Nuova non fossero ammesse alle elezioni, l’ho riferito proprio io a Minniti. Invano».
Pensa che la risposta repressiva sia la più efficace?
Non è la più efficace, contro il fascismo serve innanzitutto la conoscenza. Ci vuole un ruolo più incisivo della scuola, dove molto spesso la storia della seconda metà del Novecento, della Resistenza e dell’antifascismo è negletta. Anche per questo l’Anpi è impegnata a portare nelle classi la storia e la memoria. Detto questo, quando hai i fascisti che accoltellano per le strade serve innanzitutto che la polizia li arresti.
Fanno paura?
Vorrei essere molto chiara, io non ho paura che il fascismo possa tornare a opera di questi piccoli gruppi di sconsiderati che rappresentano un’esigua minoranza. Temo molto di più l’indifferenza generale.
Il ministro dell’interno ha spiegato di aver fermato gli sbarchi di immigrati per impedire gli episodi di violenza razzista.
Tesi assolutamente non condivisibile. Bisogna fermare le guerre invece, altrimenti la gente non ha alternative a scappare dalle bombe e dalla fame. E bisogna accogliere e integrare. Si potrebbe fare a livello europeo, se l’Europa mettesse al centro la dignità delle persone e non l’economia.
La manifestazione di domani è una riparazione per la mancata adesione ufficiale di Anpi, Arci, Cgil e Libera a quella di Macerata del 10 febbraio?
20 febbraio 2018
"MAI PIÙ FASCISMI - MAI PIÙ RAZZISMI": sabato 24 febbraio a Roma manifestazione nazionale
"MAI PIÙ FASCISMI - MAI PIÙ RAZZISMI": sabato 24 febbraio a Roma manifestazione nazionale
Le 23 organizzazioni promotrici dell'appello “Mai più fascismi”, espressione di tanta parte del mondo democratico, hanno indetto per sabato 24 febbraio, a Roma, la manifestazione nazionale “Mai più fascismi - Mai più razzismi”. Il programma è il seguente: concentramento alle ore 13.30 in Piazza della Repubblica, avvio del corteo e arrivo in Piazza del Popolo alle ore 15.00. A presentare la manifestazione sul palco della Piazza sarà l’attore Giulio Scarpati. Il programma è il seguente: lettere e racconti di partigiane e partigiani letti da studentesse e studenti, testimonianza di un giovane migrante, esibizione dei Modena City Ramblers, messaggio video della Senatrice a vita Liliana Segre. Concluderà la Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo.
Tante le adesioni alla manifestazione tra cui quelle dell’UCEI (Unione delle Comunità ebraiche italiane), dell’Unione degli universitari, della Rete degli studenti medi, della Rete della Conoscenza, del movimento LGBT e della Rete NOBAVAGLIO.
Informiamo che saranno presenti, anche nel corteo, Sindaci e Presidenti di Regione con le fasce e il gonfalone.
Nel corso della manifestazione sarà possibile firmare l’appello Mai più fascismicon cui si chiede alle Istituzioni, tra le altre cose, di sciogliere le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo: http://www.anpi.it/articoli/1908/mai-piu-fascismi
Manifestazione nazionale – Roma, 24 febbraio 2018
Diamo vita insieme a Roma, capitale della Repubblica nata dall'antifascismo e dalla Resistenza, ad una manifestazione che dev'essere davvero grande, popolare, pacifica, partecipata, patrimonio di quanti hanno a cuore l'inalienabile valore della libertà. Lo chiediamo a tutte le persone, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai giovani, alle ragazze, agli anziani, alle famiglie, alle comunità, indipendentemente dalle opinioni politiche, dal credo religioso e dai luoghi di provenienza.
L'Italia democratica, solidale, responsabile, civile deve alzare la testa e, unita, contrastare con gli strumenti della democrazia, del dialogo, della cultura e della partecipazione ogni deriva razzista, oscurantista, autoritaria ed ogni irresponsabile demagogia che fomenta paure, rancori, xenofobie. L'emigrazione è un irreversibile fenomeno di cui bisogna analizzare cause e responsabilità; coinvolge l'intera Europa e non si risolve con muri e barriere. La gestione delle politiche migratorie dev'essere una gestione sana e propositiva, che crei davvero le condizioni per una piena integrazione sociale nel rispetto del dettato costituzionale.
Il tragico tiro al bersaglio di Macerata contro inermi migranti conferma che il tema del razzismo e del fascismo è drammaticamente all'ordine del giorno; chi minimizza o addirittura sostiene i comportamenti criminali come la tentata strage è allo stesso modo corresponsabile della diffusione di pulsioni razziste e fasciste oggi presenti in segmenti per fortuna minoritari della popolazione. Ma esiste un'altra Italia, quella del volontariato, dell'associazionismo, della convivenza, della solidarietà, delle lotte democratiche; a questa Italia noi vogliamo dare voce.
L'ininterrotta sequenza di intimidazioni e atti di violenza fascista e razzista di questi mesi, come la provocazione di Como, ha messo in pericolo la sicurezza di tutte e di tutti, che dev'essere garantita dallo Stato democratico attraverso la partecipazione popolare, la promozione dell'eguaglianza sociale, l'integrazione, la conoscenza, la formazione civile e la coesione sociale, l'attività delle forze dell'ordine.
Con la manifestazione nazionale e unitaria del 24 febbraio, dopo le iniziative dei mesi scorsi a cominciare dal 28 ottobre 2017 e dopo le manifestazioni a Macerata e in molte altre città d'Italia, si deve rafforzare un paziente lavoro di valorizzazione della dignità della persona, dell'apprendimento culturale fin dall'età scolare, del recupero e della trasmissione della memoria, per riaffermare il valore della Costituzione e della sua piena attuazione. Fascismi e razzismi hanno provocato nel 900 le più sconvolgenti tragedie della nostra storia. Mai più!
Per unire: solidarietà e libertà siano il perno della democrazia di oggi e di domani.
Sabato 24 febbraio 2018: concentramento alle ore 13.30 in Piazza della Repubblica, avvio del corteo e arrivo in Piazza del Popolo dove avrà luogo dalle ore 15.00 la manifestazione.
LE ORGANIZZAZIONI PROMOTRICI DELL'APPELLO “MAI PIÙ FASCISMI”
19 febbraio 2018
22 febbraio 2018: "Un fiore per Valerio" e corteo per ricordare Valerio Verbano
Il comitato Provinciale dell’ANPI di Roma, come ogni anno,
aderisce alla manifestazione in ricordo di Valerio Verbano, giovane
antifascista, militante di autonomia operaia, ucciso a Roma da sicari fascisti
sotto gli occhi della madre Carla, 38 anni fa. Esserci sempre alla sua
commemorazione, ricordarlo, raccontare alle generazioni future il suo omicidio
a sangue freddo e il suo impegno politico militante, il suo lavoro di
inchiesta, questi i cardini per dare a Valerio Verbano la possibilità di
restare sempre nei cuori degli antifascisti di Roma. A tutt’oggi gli autori materiali
dell’esecuzione sono ancora ignoti, mentre lo sono quelli morali, gli stessi
che oggi plaudono alla strage di Macerata e seminano l’odio per il povero, il
migrante, il diverso. Roma è una città
da tutelare contro i rigurgiti neofascisti e neonazisti, e se ragazzi come
Valerio sono morti con le loro idee nel cuore, noi dobbiamo lavorare affinché
gli spazi per i seguaci di questi assassini siano al più presto chiusi e che
Roma non debba più essere teatro di violenze, pestaggi come troppo spesso ci
sono stati in questi ultimi anni
Appuntamento 22 febbraio alle ore 16,00 in Via Monte Bianco
Ore 16.00 "un fiore per Valerio"
Ore 17.00 corteo per le vie del quartiere
18 febbraio 2018
15 febbraio 2018
Gioacchino D'Ignazi ci ha lasciati
Gioacchino D'Ignazi ci ha lasciati. Il comitato Provinciale di Roma ammaina la bandiera e si unisce al cordoglio della famiglia.
Giovanissimo partigiano riuscì a fuggire ai tedeschi ma perse padre e nonno, Attilio e Francesco D'Ignazi, fucilati il 15 maggio 1944 a Pisoniano (RM).
Un gruppo di contadini del comune di Gerano viene arrestato da tedeschi che trovano nelle loro case delle armi. Sette persone vengono caricate su due camion. In località contrada S. Antonio, nei pressi di Pisoniano, quattro di essi vengono fatti scendere dal camion e colpiti da raffiche sparate da altri militari tedeschi che viaggiavano su un secondo automezzo. I tre restanti vengono portati in un campo di concentramento presso S. Cesareo dove vengono torturati fino all'arrivo degli Alleati.
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Pisoniano_15_maggio_1944.pdf
I funerali si svolgeranno domani 16 febbraio alla chiesa di Via di Villa Troili, a la Pisana.
La terra ti sia lieve, R.I.P.
Giovanissimo partigiano riuscì a fuggire ai tedeschi ma perse padre e nonno, Attilio e Francesco D'Ignazi, fucilati il 15 maggio 1944 a Pisoniano (RM).
Un gruppo di contadini del comune di Gerano viene arrestato da tedeschi che trovano nelle loro case delle armi. Sette persone vengono caricate su due camion. In località contrada S. Antonio, nei pressi di Pisoniano, quattro di essi vengono fatti scendere dal camion e colpiti da raffiche sparate da altri militari tedeschi che viaggiavano su un secondo automezzo. I tre restanti vengono portati in un campo di concentramento presso S. Cesareo dove vengono torturati fino all'arrivo degli Alleati.
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Pisoniano_15_maggio_1944.pdf
I funerali si svolgeranno domani 16 febbraio alla chiesa di Via di Villa Troili, a la Pisana.
La terra ti sia lieve, R.I.P.
14 febbraio 2018
Ivo Maggi non è più tra noi
Ivo Maggi non è più tra noi. Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma piange il compagno Ivo, e si stringe ai familiari.
Sempre presente in ogni occasione, il tuo intervento dal palco del 25 aprile era sempre atteso, Ivo ci mancherai.
I funerali si svolgeranno domani 15 febbraio 2018 alle ore 15,30 alla chiesa di San Francesco Saverio, Piazza Damiano Sauli
Testimonianza di Ivo Maggi sull’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema
Dal papà partigiano ho imparato cos'è la Costituzione
Sempre presente in ogni occasione, il tuo intervento dal palco del 25 aprile era sempre atteso, Ivo ci mancherai.
I funerali si svolgeranno domani 15 febbraio 2018 alle ore 15,30 alla chiesa di San Francesco Saverio, Piazza Damiano Sauli
Testimonianza di Ivo Maggi sull’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema
Dal papà partigiano ho imparato cos'è la Costituzione
13 febbraio 2018
12 febbraio 2018
In morte di Vito Francesco Polcaro
E’ con profondo dolore che il comitato provinciale di Roma
dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia apprende che stanotte, dopo una
vita dedicata alla Scienza e al suo impiego pacifico e al servizio di tutti,
alla lotta per la Libertà e l’emancipazione di tutti i lavoratori come di ogni
essere umano, è mancato il nostro carissimo
Prof. Vito Francesco
Polcaro
già Presidente provinciale dell’Associazione ne raccolse il testimone dal
comandante Massimo Rendina. Di spirito profondamente religioso e di convinzioni
sinceramente comuniste, dette lustro all’Associazione rappresentando gli ideali
e le aspirazioni di tutti i combattenti e di tutti gli antifascisti con l'intelligenza della sua cultura, lo
stile della sua ferma cortesia e con l’esperienza del suo impegno, che spaziava
dalla lotta per la casa all’archeologia astronomica, dalla lotta per
l’istruzione alla battaglia per la pace. Sempre attivo nel coagulare i
sentimenti democratici del mondo scientifico, attento all’evoluzione del dibattito
politico, scientifico, teologico, perdiamo con Francesco un uomo e un compagno straordinario,
che ha arricchito tutti coloro che hanno avuto la fortuna di frequentarlo. Anche per questo Francesco non sarà dimenticato.
Ci stringiamo in questo momento di dolore alla moglie
Carlotta, al figlio Andrea e alla famiglia tutta, esprimendo loro l’affetto di
tutte le compagne ed i compagni dell’Anpi.
I funerali si terranno domattina, martedì 13 febbraio 2018
alle ore 11 alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura.
11 febbraio 2018
09 febbraio 2018
L’ANPI Provinciale di Roma a Macerata
L’ANPI Provinciale di
Roma a Macerata
Di fronte alla strage fascista e razzista di Macerata il solo
dibattito sul divieto della manifestazione antifascista è sintomo del
pericoloso degrado a cui è giunta la nostra Democrazia, quando bisognerebbe
essere tutti impegnati per l’immediato scioglimento delle formazioni politiche
che fanno riferimento al nazifascismo, cominciando dal negare loro l’accesso ad
ogni competizione elettorale. Tutto quanto possibile e necessario sul piano
istituzionale non è però più sufficiente, rendendosi ormai necessaria e
fondamentale, di fronte all’ennesimo e gravissimo episodio di un piano eversivo
in atto, la mobilitazione e la vigilanza democratica di tutti coloro che amano
la libertà e vogliono attuato il dettato costituzionale in un regime di
giustizia sociale. Per questo motivo, pur cercando di comprendere le
motivazioni del sindaco di Macerata e dell’ANPI Nazionale, manteniamo i nostri
impegni e confermiamo la nostra presenza alla manifestazione antifascista e
antirazzista di Macerata.
Ora e sempre Resistenza!
La presidenza del Comitato Provinciale dell’ANPI di Roma