La Resistenza romana, pur indebolita dagli arresti e dalle uccisioni di numerosi suoi dirigenti e militanti, rappresenta ancora una minaccia costante per i tedeschi e per i loro alleati fascisti. Nonostante il prevalere in seno al CLN delle posizioni attendiste promosse dalle componenti più moderate, attivamente sostenute dal Vaticano e dalle autorità del Regno del Sud, avesse determinato la rinuncia ai propositi insurrezionali, nei primi giorni del giugno 1944 le formazioni partigiane compirano numerose azioni volte ad ostacolare la ritirata tedesca e a guidare l'avanzata alleata.
Il duello per la presa di Roma tra il generale Clark e il generale Harold Alexander, comandante supremo delle forze alleate in Italia, vede prevalere quest'ultimo: alle prime ore del mattino del 4 giugno 1944, le avanguardie statunitensi e canadesi della First Special Service Force raggiungono a Roma, sgombrata dai tedeschi alcune ore prima. Poche ore dopo arriva a Roma anche Clark, il quale insedia in Campidoglio il generale Roberto Bencivenga, comandante del Fronte Militare Clandestino della Resistenza, quale Commissario governativo. Nel frenetico tentativo di raggiungere Roma prima dei britannici, gli statunitensi rinunciano ad intercettare la ritirata delle truppe tedesche, che continueranno a contrastare l'avanzata alleata prima sulla Linea Albert e infine sulla Linea Gotica. In questo contesto, nei pressi di La Storta, vengono fucilati 14 prigionieri politic prelevati la notte precedente dal carcere di Via Tasso, tra cui il dirigente sindacale socialista Bruno Buozzi.
Nei giorni della Liberazione, particolarmente intensi furono gli scontri che videro impegnati le formazioni dell'VIII Zona, comprendente i quartieri del settore sud-orientale della città da cui sarebbero passate le avanguardie alleate, in aspri combattimenti contro le truppe tedesche in ritirata lungo le vie Appia e Casilina, nei quartieri Appio Latino e San Giovanni e presso la Stazione Ostiense. Il 5 giugno, a Prima Porta, i partigiani della banda "Roma" del capitano Raffaele Ridolfi attaccano dei reparti tedeschi in un duro combattimento nel quale cade il diciannovenne Felice Rosi. Ugo Forno, un ragazzo di appena dodici anni, viene ucciso mentre tenta assieme ad alcuni compagni di impedire la distruzione del ponte ferroviario sull'Aniene in prossimità della Salaria.
𝘍𝘪𝘦𝘳𝘰 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘳𝘰𝘪𝘴𝘮𝘰 [...], 𝘙𝘰𝘮𝘢 𝘥𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘙𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘓𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘥’𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢
(dalla motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza)