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14 agosto 2025

14 agosto 1944: il sacrificio di Irma Bandiera

Nata a Bologna l'8 aprile del 1915, Irma Bandiera matura già in famiglia un sentimento di opposizione al fascismo grazie all'influenza del padre Angelo, capomastro di idee antifasciste. Dopo l'8 settembre, si avvicina al nascente movimento resistenziale e aderisce al PCI clandestino, entrando a far parte della 7ª GAP in qualità di staffetta. La sua dedizione alla causa, unitamente alla tenacia nello sfidare i posti di blocco per trasmettere documenti di primaria importanza ai distaccamenti della brigata dislocati nella bassa bolognese la rendono presto uno degli elementi più affidabili della rete clandestina attiva nel capoluogo emiliano: molti suoi compagni di lotta ne ricorderanno sempre la straordinaria bellezza e l'elegante portamento.

Catturata dai fascisti il 7 agosto 1944 a San Giorgio di Piano al termine di uno scontro a fuoco, nella casa dello zio dove si era fermata di ritorno da Castelmaggiore al termine di una missione di trasporto armi, Irma Bandiera è condotta a Bologna, interrogata e duramente seviziata per sei giorni: dalla sua bocca non uscirà nessuna parola. Esasperati, i fascisti la trascinano sotto le finestre di casa, nel quartiere popolare del Meloncello, sotto gli occhi dei genitori: neanche allora Irma tradisce i suoi compagni. Viene accecata e fucilata poco dopo, la mattina del 14 agosto 1944. Alla memoria di Irma Bandiera, decorata di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, furono intitolati una SAP (Squadra d'azione Patriottica) operante a Bologna e uno dei primi Gruppi di Difesa della Donna della città.

Nel nome di Irma e delle tante donne che presero parte alla Resistenza con coraggio e determinazione, continuiamo la nostra battaglia antifascista per la Costituzione, la democrazia, il lavoro, la giustizia sociale e la pace.