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07 ottobre 2025

7 ottobre 1943: l'assassinio di Rosa Guarnieri Calò Carducci

Agli inizi di ottobre del 1943 vengono affissi sui muri di Roma numerosi bandi per il reclutamento coatto di manodopera da inviare in Germania, emanati sia dal comando tedesco di stanza nella capitale che dal Ministero
della Difesa della Repubblica Sociale Italiana, presieduto dal generale Roberto Graziani. Numerosissimi giovani romani disertano la chiamata al lavoro obbligatorio, nascondendosi nella clandestinità.
È in questo contesto che, la mattina del 7 ottobre, un manipolo di militi fascisti della Polizia dell'Africa Italiana capeggiato dall'ufficiale della marina mercantile Giuseppe Tirella, con indosso una divisa della Guardia Nazionale Repubblicana, si presenta alla porta dell'appartamento di Rosa Guarnieri Calò Carducci, in Viale delle Milizie, 72, alla ricerca del figlio renitente. La segnalazione è arrivata da un tale Umbero Celestini, già commesso della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, stando al quale il ragazzo nasconderebbe in casa delle bombe a mano.
La donna cerca in ogni modo di impedire l'ingresso in casa della pattuglia, dando così modo di fuggire sia al figlio, nascosto in un armadio, sia ad altri amici che con lui avevano trovato rifugio: di fronte alle resistenze della donna, Tirella estrae la pistola e la uccide a bruciapelo.
Alla figura di Rosa Guarnieri Calò Carducci, insignita nel 1947 di Medaglia d'Oro al Valor Civile alla Memoria, così come ad altri episodi che videro protagoniste delle donne nel periodo dell'occupazione nazifascista a Roma si ispirerà Roberto Rossellini per la figura di Pina, interpretata da Anna Magnani, in "Roma città aperta".