Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974 una bomba posizionata nella quinta vettura del treno espresso 1406 denominato "Italicus", partito da Roma e diretto a Monaco di Baviera, esplode mentre il treno è in transito lungo la Grande galleria dell'Appennino all'altezza di San Benedetto Val di Sambro. Nell'esplosione e nell'incendio che segue perdono la vita 12 persone, tra le quali il ferroviere Silver Sirotti, Medaglia d'Oro al Merito Civile, intento a portare in salvo i passeggeri rimasti incastrati tra le lamiere.
Nonostante la rivendicazione da parte dei neofascisti di Ordine Nero, decisi a seppellire la democrazia «sotto una montagna di morti», ad oggi i responsabili materiali della strage restano ignoti e le vicende processuali si sono concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati: rimane accertata la chiara matrice neofascista della strage, volta a destabilizzare gli equilibri istituzionali dell'Italia repubblicana per favorire l'ascesa della destra più estrema nel più complesso quadro della strategia della tensione.
In memoria delle vittime delle stragi fasciste, proseguiamo con tenacia, determinazione e orgoglio sulla strada della Costituzione tracciata dalle partigiane e dai partigiani perché il fascismo sia bandito dalla società civile e dalla storia.