18 febbraio 2019

La guerra sporca di Mussolini: Strage di civili greci a Domenikon nel '43; per i criminali italiani disposta l'archiviazione



Nessun colpevole per la strage di Domenikon, in Grecia, dove durante la seconda Guerra mondiale, il 16 febbraio 1943, almeno 140 civili greci furono uccisi dai militari italiani. L'archiviazione, disposta dal gip militare di Roma Elisabetta Tizzani nei mesi scorsi, si è appresa solo ora.
La lunga indagine, avviata dall'allora procuratore militare di Roma Marco De Paolis, si è conclusa con una richiesta di archiviazione per 9 degli 11 indagati, perché morti, e per gli altri due perché non è stato possibile identificarli compiutamente.
A Domenikon, piccolo villaggio della Tessaglia, un attacco partigiano contro un convoglio italiano provocò la morte di nove soldati delle Camicie Nere. Come reazione il generale Cesare Benelli, comandante della Divisione 'Pinerolo', ordinò la repressione secondo l'esempio nazista: centinaia di soldati circondarono e dettero alle fiamme il paese, rastrellarono la popolazione e, nella notte, fucilarono circa 140 uomini e ragazzi dai 14 agli 80 anni. La storia di questo massacro dimenticato venne raccontata in un documentario - "La guerra sporca di Mussolini" - trasmesso nel marzo 2008 su History Channel. Fu proprio in seguito a questa trasmissione e ad alcuni articoli di stampa che venne incardinato un primo procedimento, archiviato nell'ottobre 2010. Un anno dopo, però, la denuncia di un cittadino greco, rappresentante dei familiari delle vittime della strage e nipote di uno dei civili fucilati, indusse il procuratore De Paolis (oggi procuratore generale militare) a disporre "ulteriori e più approfonditi accertamenti". Le indagini hanno in primo luogo ricostruito l'organigramma della Divisione 'Pinerolo', responsabile dell'eccidio, e poi i fatti avvenuti a Domenikon. Tutto ciò attraverso l'esame di una gran quantità di rapporti, relazioni e documenti trovati in diversi archivi militari dello Stato, una consulenza tecnica realizzata dalla storica Lidia Santarelli, della Columbia University, e le testimonianze delle pochissime persone "informate dei fatti" ancora in vita. All'esito di queste attività, undici persone sono state iscritte nel registro degli indagati per il reato di "violenza con omicidio contro privati nemici", aggravato dalla crudeltà e dalla premeditazione.
Un crimine di guerra più grave del delitto di rappresaglia, ipotizzato nella precedente inchiesta archiviata, e riguardante la "uccisione deliberata e consapevole di persone civili estranee alle operazioni belliche". L'elenco degli indagati includeva - insieme al generale Benelli, comandante della Pinerolo - il generale Angelo Rossi, comandante del terzo corpo d'armata e nove graduati, in gran parte del Gruppo Battaglioni d'assalto Camicie nere "L'Aquila". Ma tutti i principali autori del fatto - e cioè, scrive il pm, sia "chi dispose e organizzò la spedizione criminale", sia chi "ebbe a eseguire materialmente le uccisioni, obbedendo ad ordini manifestamente criminosi" - risultano essere morti o "ignoti", come i due Capi Manipolo delle Camicie Nere Penta e Morbiducci, che non è stato possibile localizzare e individuare compiutamente. Ugualmente "ignoti" tutti quei militari che hanno proceduto alle fucilazioni, che sono rimasti del tutto sconosciuti. Da qui la richiesta di archiviazione, poi disposta dal gip.

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Il blog è strumento di comunicazione degli eventi (e i relativi commenti) organizzati dal Comitato Provinciale e dalle Sezioni dell’A.N.P.I. Provinciale di Roma; promuove la libertà di pensiero, aderisce ai principi della Costituzione repubblicana, è antifascista e antitotalitario.
Ripudia intolleranza, razzismo e antisemitismo.
Le foto contenute in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono © dei rispettivi autori, persone, agenzie o editori detenenti i diritti. In qualunque momento il proprietario può richiederne la rimozione tramite mail qui indicata. Tutto il materiale letterario/fotografico che esula dalle suddette specifiche è invece di proprietà © del curatore del presente blog e soggetto alle leggi sul diritto d'autore. Se ne vieta espressamente l'utilizzo in qualsiasi sede e con qualsiasi modalità di riproduzione globale o parziale esso possa essere rappresentato, salvo precedenti specifici accordi presi ed approvati con l'autore stesso e scrivente del blog medesimo, e alle condiizoni Creative Commons.© Copyright - Tutti i diritti riservati.