19 gennaio 2025

Iniziative dell'ANPI provinciale di Roma per la settimana della Memoria (22 - 23 e 29 gennaio 2024)

Iniziative dell'ANPI provinciale di Roma per la settimana della Memoria

 




Mercoledì 22 gennaio, ore 17.30

Presentazione del libro di Piero Modigliani Il diario di un ebreo. I nazisti a Roma (Ghaleb Editore, 2023).
Interverranno Marina Pierlorenzi (Presidente ANPI di Roma) e Alessandro Portelli (Circolo Gianni Bosio).
Letture a cura di Manuela Dolfin, interventi musicali di Sara Modigliani (voce), Francesco Ciccone (violino) e Paolo Incollingo (chitarra).

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Giovedì 23 gennaio, ore 17.30

Reading del libro di Ilaria Patamia, C’era ‘n ber sole. Storia di Settimia Spizzichino (People Teatro Editore, 2024)
Introduzione storica di Amalia Perfetti
Letture teatralizzate di Ilaria Patamia e di Laura Maltoni
Interviene Morena Terraschi (presidenza ANPI Roma) 

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Mercoledì 29 gennaio, ore 10.30

Conferenza dello storico Davide Conti, Politiche di discriminazione razziale. La natura della politica razziale e discriminatoria del fascismo e la transizione alla democrazia repubblicana dei diritti: come cambia il concetto di cittadinanza dalla dittatura alla democrazia.
Introduce Marco Noccioli (presidenza ANPI Roma)

Sezione ANPI San Lorenzo - 28 gennaio 2025: iniziativa per il Giorno della Memoria


 

17 gennaio 2025

No al Quarticciolo - Caivano. Comunicato del Coordinamento ANPI V Municipio

È con sconcerto che apprendiamo la conferma della designazione di un commissario straordi-nario per il Quarticciolo, sulla base del cosiddetto modello Caivano.

Quanto deciso dal governo il 23 dicembre scorso e confermato in questi giorni con la nomina di Fabio Ciciliano, già commissario straordinario proprio a Caivano (NA), è la risposta sbagliata ai problemi che il Quarticciolo vive da tempo. Vediamo davanti a noi il rischio concreto di un inter- vento spot e calato dall’alto che avrà come unico punto di caduta l’ennesima svolta securitaria e poliziesca, ignorando il lavoro virtuoso fatto in questi anni da realtà associative, sociali, singole cittadine e cittadini.
Era il 9 ottobre 2023 quando come coordinamento delle ANPI del V municipio di Roma abbiamo organizzato un’iniziativa proprio su questo tema insieme con la Presidenza del V municipio coin- volgendo le realtà locali come il Comitato di Quartiere. Un’iniziativa in cui avevamo ribadito con chiarezza la necessità di investire con maggiore forza su progetti sociali e culturali, di appoggiare le realtà che il quartiere lo vivono e animano, che si scontrano ogni giorno con chi sfrutta il Quar- ticciolo creandone un vero e proprio sistema criminale.
La risposta non può e non deve essere quella di parole d’ordine quali “lotta al degrado” o “sicu- rezza” che nel tempo hanno significato solamente una maggiore presenza delle Forze dell’Ordi- ne in strada e il conseguente spostamento delle attività criminali semplicemente “più in là”. La risposta non può e non deve essere di facciata, senza affrontare i veri problemi del quartiere, al solo scopo di poterla utilizzare per gli interessi di una parte politica.
Le nostre perplessità trovano conferma nel mancato coinvolgimento del Municipio V, come chiaramente espresso dal Presidente Mauro Caliste che, tra l'altro, ha denunciato il provvedi- mento di dimensionamento della scuola di via Pirotta, deciso dalla Regione Lazio, arrecando un ulteriore danno alla cittadinanza del Quarticciolo.
Crediamo fortemente che non sia questo l’intervento che lo Stato dovrebbe mettere in campo in una realtà complessa come il Quarticciolo; è necessario attuare a pieno i valori della nostra Costituzione, e cioè implementare le politiche sociali e culturali, rendere davvero degne le ab-itazioni ATER e sostenere, promuovere e investire su quelle realtà associative che stanno provando a dare una vera svolta al quartiere.
Per questo domani, sabato 18 gennaio, saremo alle 18 all'ex questura in piazza del Quarticciolo per partecipare con convinzione all’assemblea pubblica indetta proprio da chi si spende da anni per cambiare le condizioni materiali del Quarticciolo e delle sue cittadine e cittadini.

Coordinamento ANPI V Municipio
sezioni : Villa Gordiani “Rosario Bentivegna”; Pigneto-Torpignattara-Certosa “Giorgio Marincola”; Centocelle “ Giordano Sangalli “.

anpi.v.municipio@gmail.com




16 gennaio 2025

Contro il ddl "sicurezza": 17 gennaio, dalle ore 18,00 a Roma - Piazza Sant’Andrea della Valle - Fiaccolata

NO al DDL della PAURA!
Venerdì 17 gennaio, dalle ore 18,00 a Roma - Piazza Sant’Andrea della Valle - Fiaccolata
 
Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma aderisce alla fiaccolata promossa dalla rete “No ddl sicurezza” per impedire che sia approvata in via definitiva la legge del cosiddetto "pacchetto sicurezza", che è contraria allo spirito e alla lettera della Costituzione.
L’ANPI parteciperà alla fiaccolata perché il "ddl sicurezza" colpisce lavoratori e lavoratrici, studentesse e studenti, migranti, detenuti, rom, ambientalisti, ONG. Sanziona penalmente il dissenso e il conflitto sociale, l’anima di ogni sistema democratico. Sfigura la democrazia in chiave di Stato penale e di casta contrabbandando un’idea di sicurezza che colpisce i ceti popolari, riduce gli spazi democratici, delegittima qualsiasi opposizione sociale e ignora nodi fondamentali del reale bisogno di sicurezza oggi in Italia come il contrasto alla povertà, ai femminicidi, alle morti sul lavoro, all’inquinamento ambientale, all'evasione fiscale, la caduta verticale di tutele e di servizi sociali.
 

 

15 gennaio 2025

Strage di Bologna, definitivo l'ergastolo per Gilberto Cavallini

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/01/15/strage-di-bologna-definitivo-lergastolo-per-gilberto-cavallini_0387d103-fba6-466e-9043-10c55b5ee5eb.html 

È definitiva la condanna all'ergastolo per Gilberto Cavallini, uno dei responsabili della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna che causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200.

La Prima sezione della Cassazione ha confermato la massima delle pene già inflitte nei primi due gradi di giudizio.



14 gennaio 2025

Salviamo il Liceo Teresa Gullace - 17 gennaio Fiaccolata

 

Salviamo il Liceo Gullace
Le sezioni ANPI del VII Municipio esprimono sostegno e solidarietà a studenti, docenti, personale ATA e genitori nel chiedere al ministro dell'Istruzione lo stanziamento immediato delle risorse per riqualificare l'Istituto e per riaprire la succursale del liceo.
Il 17 gennaio alle ore 17,00 parteciperemo alla fiaccolata che si snoderà per le vie del quartiere.
Percorso da Piazza dei Cavalieri del Lavoro (sede centrale) a Via dei Deportati del Quadraro (succursale).


Le sezioni ANPI del VII Municipio:
Spunticcia - Leonardi,
Marturano - Medelina,
Nido di Vespe,
Fadda - Morettini

13 gennaio 2025

15 gennaio 2025: Enrico Calamai - una vita per i diritti umani. Proiezione film

 


MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2025 ore 17:30 alla Casa del Municipio Roma/Centro
Via Galilei 53,  ROMA
Proiezione della nuova versione del documentario "Enrico Calamai una vita per i diritti umani" di Enrico Blatti.
Saranno presenti l'ex Console ed il regista.

12 gennaio 2025

14 gennaio 2024: posa di una pietra d'inciampo per Ottavio Cirulli


  Nato a Cerignola (Foggia) il 2 ottobre 1906, fucilato a Roma il 2 febbraio 1944, calzolaio.
Padre di cinque figli, era conosciuto a Cerignola come cattolico comunista. Per sfuggire al confino, emigrò per breve tempo in Unione Sovietica. Poi, quando tornò in Italia, si stabilì a Roma vivendo del suo mestiere di artigiano. Dopo la caduta di Mussolini, fu tra i primi ad aderire al gruppo antifascista "Bandiera Rossa" e quando la capitale fu occupata dai tedeschi, prese parte alla Resistenza in collegamento con Enzio Malatesta. Cirulli svolse attività di propaganda antifascista, ospitò agenti inglesi nel sottotetto del palazzo in cui abitava, nascose armi e munizioni. Il calzolaio fu tra gli antifascisti che, il 6 dicembre 1943, organizzarono la clamorosa diffusione, davanti ai cinematografi romani, di volantini inneggianti alla Resistenza. Fu arrestato, in seguito a delazione, nella casa di Malatesta, mentre stava mettendo a punto un piano di attacco al parco automezzi tedesco delle Capannelle. Era l'11 dicembre quando il calzolaio pugliese faceva il suo ingresso nel "braccio politico" del carcere di Regina Coeli; il 30 gennaio 1944, processato da un Tribunale militare di guerra tedesco, Ottavio Cirulli veniva condannato a morte. Con lui caddero, sugli spalti di Forte Bravetta, anche Enzio Malatesta, Carlo Merli ed altri otto antifascisti.

11 gennaio 2025

ANPI San Lorenzo: Cineforum sul colonialismo italiano: 12 gennaio 2025 proiezione de "Il Leone del Deserto"

 

 

ha inizio domani il cineforum sul Colonialismo italiano.
La rassegna fa parte degli eventi della Rete Yekatit 12 - 19 febbraio.
Riprende domani il cineforum dell’ANPI in collaborazione con il CSI - Consorzio Sperimentazione Immagine presso Volsci 86 • Casa della Socialità di San Lorenzo a Roma con la proiezione del film “Il leone del deserto” di Mustafa Akkad.
L’evento fa parte della serie di iniziative volte a commemorare i catastrofici effetti del colonialismo italiano e giungere così alla istituzione di una Giornata nazionale della memoria delle sue vittime, coordinata dalla rete Yekatit 12 - 19 febbraio.
Censurato, vietato, oggetto di procedimento giudiziario, il film “Il Leone del deserto", voluto nel 1980 da Gheddafi, è un film storico basato sulla vita del condottiero senussita libico Omar al-Mukhtar, che si batté opponendosi alla riconquista della Libia da parte del Regio Esercito italiano. Venne girato a Hollywood, Roma e Latina, oltre che nel deserto libico e nel Fezzan.
In Italia ne fu impedita la proiezione sostenendo che la pellicola «danneggiava l'onore dell'esercito». Fu oggetto anche di un procedimento giudiziario per vilipendio nelle forze armate e nel 1987 la Digos intervenne per impedirne la visione in un cinema di Trento. La censura ebbe fine solo a giugno del 2009 quando venne trasmesso per la prima volta in Italia da Sky.
La proiezione coincise con la visita di Gheddafi in Italia su invito dell'ex premier Berlusconi. Gheddafi si presentò a Ciampino in compagnia dell'anziano figlio di al-Mukhtar e con appuntata sul petto una fotografia dell’eroe libico in catene tra i soldati italiani.
Il regista e produttore siriano, naturalizzato statunitense, Mustafa Akkad aveva prodotto in precedenza film di successo (“Maometto messaggero di Dio” nel 1976 e “Halloween: la notte delle streghe” diretto da John Carpenter nel 1978). Nel 2005 stava lavorando ad Amman, in Giordania, al progetto di un film su Saladino e le crociate (protagonista Sean Connery) quando venne assassinato da alQāʿida.
L’appuntamento è domenica 12.1.2025 alle 17.00 presso la Casa della Socialità.

https://www.lettera22.it/la-rete-yekatit-12-19-febbraio/

09 gennaio 2025

Ennesima aggressione a coppia gay: cresce l’ondata di violenza contro la comunità LGBTQIA+

Nuova aggressione ad una coppia gay, questa volta a Trastevere. Nell'esprimere la dura condanna per questi vili atti e la solidarietà alle vittime di questa ulteriore aggressione e a tutta la comunità LGBTQIA+, pubblichiamo il comunicato del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli pubblicato il 7 Gennaio 2025.
 

 

Ennesima aggressione a una coppia gay: “Non esiste tregua per la nostra comunità”. A pochi giorni dalla brutale aggressione subita da Matteo e Stephano, la cronaca registra un nuovo atto di violenza contro una coppia gay. Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli esprime solidarietà e vicinanza ai due ragazzi, mettendosi immediatamente a disposizione per fornire loro supporto, inclusa l’assistenza legale necessaria.

“Questi episodi non sono eventi isolati o imprevedibili – come noi e tante altre realtà LGBTQIA+ denunciamo da anni – ma parte di una vera e propria ondata di abusi e violenza che si abbatte sulla nostra comunità”, dichiara il Presidente Mario Colamarino, “L’onda di violenza che si abbatte sulle nostre vite può e deve essere fermata. Realtà come il Circolo Mario Mieli sono e saranno sempre l’argine all’abuso contro le persone queer, un punto fermo in un mare di dolore che deve essere visto e non invisibilizzato. L’omobilesbotransfobia miete vittime innocenti, noi continueremo a lottare ed aiutare la nostra comunità, ma vogliamo azioni concrete da parte delle istituzioni. Vogliamo vivere e non sopravvivere.”

Il Circolo sottolinea come il silenzio e l’inazione del Governo sul versante dei diritti e delle tutele LGBTQIA+ ha contribuito a creare un clima in cui l’odio trova terreno fertile per esprimersi senza conseguenze, per abusare corpi e vite. La violenza omobilesbotransfobica è un fenomeno sistemico e strutturale, non una somma di episodi isolati.

Di fronte a questa ondata di abusi, è necessario un intervento deciso e collettivo. Servono politiche educative efficaci, un rafforzamento delle tutele legali e il contrasto attivo all’odio, sia a livello istituzionale che sociale. La nostra comunità non può e non deve affrontare da sola questa battaglia per l’esistenza e la dignità.

Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli invita tutt3 a unirsi nella lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza, perché nessunə dovrebbe vivere nella paura, sopravvivere nel buio.
Solo attraverso un’azione collettiva e solidale possiamo costruire una società davvero giusta per tutt3.

https://www.mariomieli.org/aggressione-coppia-gay/ 

07 gennaio 2025

No a parate paramilitari esaltanti miti e simbologie fasciste. Sì a doverose commemorazioni.

Il 7 gennaio 1978 due giovani venivano uccisi in un agguato alla sezione dell'MSI di Via Acca Larentia nel quartiere Tuscolano di Roma. Gli assassini rimarranno sconosciuti. Un terzo ragazzo fu ucciso dalle forze dell'ordine intervenute per sedare i disordini e la protesta dei "camerati" delle vittime. Tempo dopo, Roberto Scialabba, studente di Lotta continua estraneo ai fatti, fu ammazzato a sangue freddo, per ritorsione. "Per la destra nostalgica le vittime di Acca Larentia non sono corpi da piangere ma camerati da celebrare con un rito dalla forte liturgia identitaria, che trasforma i morti ammazzati in caduti. (...). Una ferita aperta, un trauma mai elaborato che si trasforma oggi in un tentativo di riscrittura del passato: questo è Acca Larentia per l’attuale classe dirigente. Un passato che non passa, trasformato in uso pubblico della storia". Così descrive efficacemente il contesto la storica Michela Ponzani oggi su la Repubblica. In un Paese che ha visto stragi e attentati, tentativi di golpe, collusioni tra apparati dello Stato, mafie e neofascisti, oltre naturalmente la violenza del terrorismo rosso, c’è soprattutto bisogno di giustizia, e invece molti di questi fatti sono rimasti senza colpevoli, soprattutto per la coltre di nebbia che apparati dello Stato hanno disperso. I morti di Acca Larentia sono tre tra le migliaia di vittime della violenza politica dei cosiddetti "anni di piombo".
Non siamo assolutamente d'accordo con quegli esponenti politici che fanno appello ad una chimerica memoria condivisa, sono simili a quegli altri politici che anni fa sdoganarono le ragioni dei "ragazzi di Salò". A noi basta la semplice Memoria storica e la Giustizia terrena, entrambe negate da un revisionismo di bassa lega. E per quanto riguarda tutte le vittime degli anni di piombo, sì alle commemorazioni, doverose, no a parate paramilitari esaltanti miti e simbologie fasciste, responsabili, storicamente di un ventennio di feroce dittatura, di guerre d'aggressione con milioni di morti, di una grande parte dei lutti degli anni scuri della Repubblica democratica antifascista nata con la Resistenza e la Lotta di Liberazione.
La presidenza del Comitato provinciale dell'ANPI di Roma


 

7 gennaio 1944: il rastrellamento di Pietralata


 
 
La popolosa borgata di Pietralata, sviluppatasi a seguito del trasferimento nella zona di migliaia di sfollati provenienti dalle zone del centro interessate dagli sventramenti voluti da Mussolini, era una delle periferie più povere e degradate di Roma; all'indomani dell'8 settembre, inclusa nei confini della V zona partigiana, divenne uno dei territori maggiormente interessati dall'attività delle nascenti bande partigiane.

Nell'ambito delle operazioni volte a stroncare il forte sostegno popolare di cui il movimento partigiano godeva nel territorio, prime fra tutte le formazioni di Bandiera Rossa, il 7 gennaio 1944 le truppe tedesche circondarono la borgata rastrellando più di 1200 persone, 242 delle quali verranno deportate in Germania.

04 gennaio 2025

Il 4 gennaio 1920 nasceva a Venezia Massimo Rendina, il "Comandante Max"


 
 
Oggi Massimo Rendina avrebbe compiuto 105 anni.
Tenente dell'Arma di Fanteria reduce dal fronte russo, tornato in Italia entra nella Resistenza e dopo aver comandato la 19ª e la 103ª Brigata Garibaldi assume il ruolo di Capo di Stato Maggiore della I Divisione Garibaldi in Piemonte. Comandante partigiano col nome di "Max il giornalista" è tra i protagonisti della liberazione di Torino. 

Nel dopoguerra entra in RAI dove sarà il direttore del primo telegiornale. 
Docente di Storia della Comunicazione e componente del Comitato scientifico dell'Istituto Luigi Sturzo, è stato Presidente del Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma che ha guidato con saggezza, tenacia ed autorevolezza imprimendo una spinta fondamentale all'ingresso dei giovani nell'associazione. 

Lo ricordiamo con affetto e forti dei suoi insegnamenti e del suo esempio di uomo e combattente proseguiremo nel cammino della lotta antifascista.
 
 
 
 

4 gennaio 1944: circa 300 detenuti "politici" vengono deportati a Mauthausen

Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 1944, un convoglio ferroviario di dieci vagoni partì dalla Stazione Tiburtina con destinazione Mauthausen. A bordo vi erano circa 300 uomini, in grande prevalenza militanti e dirigenti della Resistenza romana, ma anche renitenti ai bandi di leva della Repubblica di Salò ed ebrei sfuggiti alla razzia del Ghetto e alla successiva deportazione del 16 novembre 1943: tra di essi il giovanissimo Fausto Iannotti, scampato alla strage di Pietralata, Gino e Pietro Valenzano, nipoti di Badoglio, Filippo D'Agostino, tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia. Tutti i deportati erano stati arrestati nei mesi precedenti nel corso di retate e rastrellamenti mirati finalizzati a eradicare completamente il movimento resistenziale dai quartieri più attivi nella guerriglia partigiana ed erano detenuti nel carcere di Regina Coeli. Dei circa 300 deportati presenti sulla lista, 257 giunsero nel campo di concentramento di Mauthausen, in Germania, il 13 gennaio: degli altri, probabilmente fuggiti durante il trasporto o eliminati al loro arrivo senza essere immatricolati, è ignota la sorte. A guerra finita, furono 17 i superstiti a fare ritorno dai lager.
 

 
 


 

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