12 maggio 2021

Ordine del Giorno del direttivo del comitato provinciale dell'ANPI di Roma del 12 maggio 2021

 Il Comitato Provinciale di Roma dell'ANPI, nella sua riunione del 12 maggio 2021, valuta con grande preoccupazione la situazione internazionale, le cui contraddizioni appaiono gravemente accentuate dalla profonda crisi pandemica ed economica, con nuovi rilevanti rischi per la pace mondiale. Inaccettabili i respingimenti e le continue stragi di migranti nel mar Mediterraneo, le violenze che si ripetono dalla Colombia al Myanmar, dall'Ucraina alla Palestina. In particolare la situazione del Medioriente, in cui il tentativo del governo israeliano di sgomberare i palestinesi da Gerusalemme Est ha incendiato nuovamente la situazione con le proteste e le uccisioni che ne sono seguite. Il mondo non può più restare a guardare, è necessario l'intervento della comunità internazionale per il rispetto del diritto internazionale, per la nascita dello Stato palestinese, per giungere ai due Stati per due popoli che vivano in pace ed in fraternità. Per questo motivo il Comitato provinciale ANPI aderisce e partecipa alla giornata di protesta e solidarietà di sabato 15 maggio a Roma, anche alla luce dei resoconti parziali della maggioranza dei media.

La progressiva uscita dalla fase più acuta della crisi pandemica pone in particolare il nostro Paese di fronte ad una nuova fase caratterizzata dall’emergenza sociale ed economica, retaggio tanto della condizione pre Covid 19 quanto dell’impatto da essa avuto sull’Italia nel corso degli ultimi 15 mesi.

In questo quadro il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato nell’ambito del piano europeo Next Generation EU, diviene lo strumento principale di azione attraverso cui intervenire non solo per ripristinare condizioni precedenti ma per promuovere, per il tramite delle risorse disponibili, l’applicazione integrale dei diritti sanciti dalla Costituzione con particolare riferimento al lavoro; alla tutela ambientale; all’istruzione; alla salute; alla parità di genere; alla coesione territoriale nord-sud.

Per queste ragioni il Comitato Provinciale promuove e sollecita le sezioni territoriali all’iniziativa locale, cittadina e regionale unitaria con tutte le forze politiche, sociali e culturali antifasciste declinando sul piano dell’intervento concreto la linea generale dell’unità delle forze antifasciste indicata dall’ANPI nazionale al fine di rivendicare la corretta allocazione da parte del governo italiano delle risorse del PNRR secondo i dettami della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.   

Il Comitato ritiene inoltre doveroso ringraziare di cuore tutte le sezioni, le vecchie come le nuove, che hanno portato il 25 aprile in tutti i municipi di Roma e in tutti i più grandi centri della provincia, anche dove non era mai stato celebrato o celebrato tra mille difficoltà, reagendo con forza al pericolo di una generale passivizzazione, indotta dalla necessità di misure di contenimento del virus Covid19, con oltre cento iniziative nel nostro territorio. Uguale ringraziamento va alla commissione scuola per il lavoro pressoché quotidiano nelle scuole e il coordinamento donne per aver organizzato con le sezioni e col provinciale tante iniziative sulle figure femminili della Resistenza e aver suscitato l'attivismo di tante nuove compagne. Con questa opera preziosa si è dimostrato quanto ancora vivo sia tra i nostri concittadini il ricordo della Resistenza e della Lotta di Liberazione, rendendo il più bel servizio all'antifascismo, all'attualità dei suoi ideali e della sua lotta per il compimento del disegno di Pace, Libertà e Giustizia sociale portato dai principi fondamentali della Costituzione. Anche a Porta San Paolo, ove le sezioni disciplinatamente non sono intervenute, tutto si è svolto secondo i nostri programmi, evitando che le celebrazioni finissero – com'era facile – nel mirino dei nostri avversari della destra e dell'estrema destra e che ha visto la partecipazione, anch'essa responsabile, delle Associazioni della Lotta di Liberazione e dei partiti, movimenti, sindacati e associazioni che hanno voluto essere con noi e che erano numerosissime, con i rappresentanti delle Istituzioni e delle assemblee elettive.

Abbiamo anche dovuto far fronte ad una gratuita provocazione da parte di chi, quel giorno, voleva contestare il governo Draghi. Gli stessi protagonisti della breve contestazione, portata con forme che stigmatizziamo siccome fatta di insulti, calci e sputi (motivo per il quale stiamo organizzando un tampone di verifica per tutte e tutti i compagni del servizio d'ordine), hanno anche falsamente affermato che volevamo impedire loro di deporre fiori alle lapidi della Resistenza. Si è invece organizzato tutto in modo che rendessero il loro omaggio, mentre poco dopo lasciavano la piazza.

Molto importante è stato accogliere a Porta San Paolo quei componenti della comunità ebraica romana che, rispondendo ad un nostro invito scritto alla comunità, è giunta a portare il proprio omaggio ai partigiani. Che l'episodio si sia svolto senza alcuna tensione può essere importante per la costruzione di un rapporto positivo e soprattutto reciprocamente rispettoso.

I fascisti dal canto loro si sono fatti vivi tra il 27 ed il 28 aprile, di notte come di consueto, dando fuoco alla lapide posta a ricordo dei partigiani martirizzati a Pietralata e alle Fosse Ardeatine. Abbiamo risposto immediatamente con un presidio di protesta e di solidarietà con gli abitanti del quartiere, che hanno risposto numerosissimi, mentre la lapide è stata ripristinata ed i fiori, che le donne di Pietralata posero tutti i giorni e per mesi dopo l'eccidio, ricollocati. Forza Nuova ha inoltre tentato di svolgere una manifestazione in nome del fascismo lo scorso 8 maggio, nei confronti della quale avevamo protestato chiedendo venisse negata l'autorizzazione. L'autorizzazione è stata opportunamente vietata dalle Autorità competenti, alle quali chiediamo con forza di vietare anche le prossime manifestazioni del 22 giugno di Forza Nuova, semplice rinvio della precedente ed il corteo nazionale di Casapound per il 29 giugno a Roma, indetta rievocando il motto nazista "suolo e sangue". Nei confronti di detta manifestazione inoltre il Comitato impegna gli organismi ad organizzare cautelativamente fin d'ora, con la assemblea delle sezioni del 17 p.v. e della riunione cittadina del 19 p.v., una manifestazione e presidio di protesta per lo stesso 29 maggio a Roma, coinvolgendo tutto il mondo dell'antifascismo.

Il comitato impegna inoltre i propri organismi e le sezioni del quadrante e limitrofe alla organizzazione di una iniziativa pubblica ad Affile - nella ricorrenza del massacro consumato il 21-29 maggio 1937 a Debrè Libanos in Etiopia - nei pressi del mausoleo eretto a Rodolfo Graziani, criminale di guerra responsabile anche dei detti massacri.

Impegna inoltre il Comitato i propri organismi a realizzare, di concerto con gli organismi nazionali, una iniziativa unitaria con le altre Associazioni della Lotta di Liberazione per il 2 giugno, 76mo della nascita della Repubblica. 

Pone inoltre massima attenzione il Comitato alle celebrazioni del 4 e 5 giugno, 77ma ricorrenza della Liberazione di Roma dal nazifascismo, organizzando accanto alle celebrazioni ed al ricordo dell'eccidio de La Storta e del martirio del giovanissimo Ugo Forno, anche una vera e propria festa di piazza.



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