ANPInews n. 46 – 19/26 settembre
2012 - Periodico iscritto al R.O.C. n.6552
APPUNTAMENTI
► ”Una
vita per la democrazia e l’antifascismo”: oggi ad Ancona iniziativa pubblica
per ricordare Nazareno Re, dirigente nazionale dell’ANPI scomparso nel luglio
scorso. Sarà presente Carlo Smuraglia.
Oggi alle ore 16 ad Ancona – presso
l’Aula magna del rettorato – si svolgerà, su iniziativa del Coordinamento Regionale
ANPI Marche, l’incontro pubblico"Una vita per la democrazia e l'antifascismo",
in ricordo di Nazareno Re (scomparso nel luglio scorso), componente del
Comitato Nazionale ANPI e Coordinatore delle Marche. Interverrà, oltre a tutti
i Presidenti dei Comitati Provinciali della regione, il Presidente Nazionale
ANPI, Carlo Smuraglia.
Nazareno Re, oltre ad aver svolto il
ruolo di Coordinatore Regionale delle Marche, è stato un prezioso supporto per l’attività
nazionale dell’ANPI. Prima di approdare al Comitato Nazionale e quindi di
collaborare validamente con la Segreteria è stato più volte incaricato di
occuparsi della fondazione di strutture provinciali e di seguire alcune situazioni
locali dove l’iniziativa dell’Associazione risultava debole o politicamente
squilibrata. Intenso e incisivo, in questo senso, il suo lavoro in Sicilia, in
Basilicata e in Toscana dove ha dimostrato grandi capacità di mediazione e
programmazione. Indimenticabile il suo impegno nella realizzazione della
Seconda Festa Nazionale ad Ancona. Nazareno ne è stato pilastro organizzativo e
“mente politica”. Quindi, ricordiamo il suo contributo all’iniziativa internazionale
dell’ANPI: dal tentativo di riavviare rapporti operativi con la Fir
(Federazione Internazionale della Resistenza) all’organizzazione del “Treno dei
mille”, viaggio nei luoghi della deportazione per giovani iscritti
all’Associazione. Da ultimo, non si può omettere il suo generoso lavoro nella
Commissione Politica del 15° Congresso Nazionale dell’ANPI a Torino dove con
grande esperienza, acume e intelligenza del futuro si è costruito il documento politico
che ha delineato il quadro degli impegni a venire dell’Associazione.
ARGOMENTI
NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE
ANPI CARLO SMURAGLIA:
► Fiat:
ancora una volta la Costituzione sembra restare fuori, non tanto e solo dalle
fabbriche, ma anche dagli uffici degli imprenditori – manager – finanzieri delle
aziende di maggiore importanza.
La notizia della settimana è che il
grande “progetto” (Fabbrica Italia) di Marchionne, lanciato appena due anni fa,
sarebbe messo in discussione, se non addirittura relegato a livello di una ipotesi
molto vaga.
Ovviamente, questa non è una sorpresa
per quanti (fra cui noi) avevano già pensato nel 2010, che si trattasse di
quella che viene comunemente definita una “bufala”. La verità è che già da
allora non si sono visti investimenti, non si sono viste macchine veramente
competitive sul mercato; insomma, risolti (negativamente) i casi Pomigliano e
Torino, tutto pareva definito, per Marchionne, che sembra guardare sempre di
più oltre l’Atlantico.
E’ lecito tutto questo? O quanto meno,
è ammissibile? Una corretta lettura dell’art. 41 della Costituzione (quello che
infatti, alcuni vorrebbero abolire, per avere ancora più mano libera),
imporrebbe di rispondere di no. Dove va a finire l’utilità sociale di cui parla
– appunto – l’art. 41 e a che cosa si riducono i limiti previsti dal
legislatore costituente per l’iniziativa economica privata (obbligo di rispetto
della sicurezza, libertà e dignità umana)?
Ma tant’è: ancora una volta la
Costituzione sembra restare fuori, non tanto e solo dalle fabbriche, ma anche
dagli uffici degli imprenditori – manager – finanzieri delle aziende di
maggiore importanza. E questo è davvero grave, perché la situazione è quella
che conosciamo e l’ipotesi del crollo di un segmento importante dell’attività
produttiva, come la FIAT, è semplicemente spaventosa.
Dalla vicenda emergono, comunque,
alcuni grandi insegnamenti:
- Il primo è diretto a coloro che
credono (ed hanno creduto) alle roboanti parole ed ai solenni impegni di chi
pensa, invece, soltanto agli affari suoi;
- Il secondo, a quelle organizzazioni
sindacali che hanno ritenuto che cedere al ricatto rappresentasse comunque
qualche vantaggio immediato, almeno per l’occupazione; quel “vantaggio”,
realizzato peraltro a carissimo prezzo (divisioni sindacali, rinuncia a
princìpi fondamentali del nostro diritto del lavoro) sta rischiando di venire
meno; insomma si sarebbe venduta l’anima per ben poco, a tutto vantaggio solo
del diavolo;
- Il terzo è diretto al Governo,
stranamente esitante anche solo a pronunciarsi e ad intervenire con energia;
mancanza di coraggio di fronte ad una società che in Italia ha sempre avuto più
ancora che rispetto, benefici e vantaggi? Oppure, una strana timidezza, per cui
ci si può pronunciare per l’Alcoa, ma non per la Fiat?
Certo, la questione è di grande portata e meriterebbe che quegli insegnamenti fossero
prontamente raccolti; che finalmente qualcuno si ricordasse dell’art. 41 della
Costituzione e lo facesse valere; che il Governo intervenisse davvero con forza;
che le divisioni sindacali cessassero (sempre meglio un po’ di resipiscenza che
il perseverare nell’errore); che i partiti – dimentichi per un attimo delle
solite diatribe – prendessero posizione e producessero atti e comportamenti
anche in Parlamento.
Se così non fosse, vorrebbe dire che si preferisce aspettare quell’autunno
caldo (esplosivo) di cui ho parlato nella news precedente, e che di fronte al
disastro si preferisce nascondere il capo sotto l’ala, come lo struzzo.
Noi non ci rassegniamo e continueremo
ad insistere perché ognuno faccia la sua parte; intanto, esprimiamo la nostra
solidarietà ai lavoratori della Fiat, giustamente preoccupati del loro futuro.
Forse non è un gran sollievo, ma è bene che sappiano che in ogni frangente
l’ANPI sarà al loro fianco, a battersi – ancora una volta – per la difesa dei
princìpi costituzionali e per la salvaguardia dei diritti e della dignità di
chi lavora.
Per comunicazioni e informazioni scrivere a: ufficiostampa@anpi.it
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