Quebrantos, che in spagnolo significa “crepe”, “squarci”, è una raccolta di microstorie, un mosaico di testimonianze di ex-militanti argentini esiliati in Italia nei primissimi anni della dittatura militare.
Queste storie dell'esilio argentino - inizialmente destinate alla realizzazione di uno sceneggiato televisivo RAI, mai portato a termine - sono state raccolte e verbalizzate tra il 1978 e il 1979 da Deliana Fanego e Julia Constenla. Una pluralità di voci, alcune di queste utilizzate nei processi contro i responsabili del genocidio, non filtrate dallo scorrere del tempo, sapientemente incasellate in un ritratto feroce e impietoso dell'ultima dittatura militare argentina.
"Questi giovani […] raccontano il processo di acquisizione di una coscienza sociale che ha permesso loro di comprendere e di essere parte delle lotte del popolo argentino. Assunsero la loro militanza politica come la strada per creare un mondo migliore, un'Argentina più giusta […] Non si creda che questi racconti siano elogiativi o semplicistici. Sono vita. […] il resoconto di una memoria da poco uscita dall'inferno." (dal prologo di Juan Gelman)
Ernesto Nassi, Vice Presidente Vicario ANPI di Roma
Ne parlano:
Delia Ana Fanego, curatrice del volume
Susanna Nanni, ricercatrice Università Roma 3
Giovanni Miglioli, Un ponte per la memoria
Fabio Sebastiani, giornalista
Coordina:
Stefano Gambari, responsabile Biblioteca Casa Memoria
Saluti del Ministro dell’Ambasciata Argentina Carlos Cherniak