Ricordiamo, infatti, che Placido Rizzotto dopo l’8 settembre 1943 si unì ai partigiani della Brigata Garibaldi come socialista. Dopo il 1945, finita la guerra, rientrò a Corleone e iniziò la sua attività di politico e sindacalista, fu esponente di spicco del Partito Socialista e della CGIL. Inoltre ricoprì l’incarico di Presidente dei reduci e combattenti, dell’ANPI di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone.
Si schierò con il movimento contadino per l’occupazione delle terre diventando nemico della Mafia che il 10 marzo 1948 lo rapì ed uccise.
Mentre veniva assassinato, il pastorello Giuseppe Letizia assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini e per questo venne ucciso con un iniezione letale fattagli dal boss Michele Navarra, il mandante del delitto di Placido Rizzotto. Le indagini sull'omicidio furono condotte dall'allora capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel 2012, dopo che le analisi del DNA comprovarono che dei resti ritrovati nel 2009 appartenevano al sindacalista siciliano, si tennero i funerali di Stato di Placido Rizzotto.
Unire una giornata di volontariato alla figura di Placido Rizzotto mette insieme il ricordo di un uomo simbolo con l’impegno di cittadini pronti, come il sindacalista ucciso dalla Mafia, ad essere al servizio della comunità.