Carissime compagne e carissimi compagni dell’ANPI,
l’anno che va terminando è stato veramente duro per tutti e
la nostra Associazione non fa eccezione.
Quest’anno abbiamo perso tante compagne e tanti compagni
preziosi, a cominciare dalla nostra presidente nazionale, l’on. Carla Nespolo e
con lei tanti partigiani, da ultime le compagne Lidia Menapace e Gianna
Radiconcini. Purtroppo quella contro il tempo che passa è l’unica battaglia che
l’ANPI non può combattere e i partigiani iscritti non sono ormai molti più di
duemila in tutta Italia.
Eppure di fronte a qualsiasi dolore il nostro lavoro deve
continuare e così non posso che ringraziarvi per il tanto lavoro svolto e i
tanti risultati conseguiti nelle difficili condizioni del 2020.
L’anno che passa ci consegna ad un bivio che è anche
un’occasione storica. O la pandemia da covid 19 ci porterà in un domani fatto
di diritti e di giustizia sociale, alla realizzazione del disegno di giustizia
sociale portato dai principi della Costituzione repubblicana, oppure quello che
abbiamo davanti a noi è un disastro sociale di proporzioni storiche, sul quale
pascoleranno i parassiti dell’estrema destra italiana e del fascismo
internazionale.
I nostri compiti si fanno pertanto più stringenti, nelle
scuole e nelle università come nelle piazze e nel web. È in gioco infatti la
stessa sopravvivenza delle Istituzioni repubblicane come le abbiamo conosciute
per decenni. Non potrà semplicemente tornarsi indietro e riprendere la vita di
prima della pandemia. Questa gravissima crisi sanitaria, economica e sociale ha
messo a nudo tutte le falle del nostro sistema, tutti i ritardi nell’attuazione
dei principi costituzionali, aggravando le povertà, le ingiustizie, le
difficoltà del lavoro, della condizione femminile e di quella giovanile.
Eppure è proprio ora che necessita il nostro intervento
culturale e politico per un profondo cambiamento del nostro paese e dell’Europa
unita nell’UE.
La nostra Associazione venne fondata il 6 giugno 1944, nel
pieno dei combattimenti della Seconda Guerra Mondiale e si è portata nel terzo
millennio grazie alla lungimiranza dei partigiani che hanno voluto che essa non
morisse ma continuasse la sua opera per un’Italia diversa da quella del regime
fascista e diversa dall’attuale. Per questo aprirono l’Associazione al
contributo dei non partigiani, perché la sua lotta per le libertà nel nostro
paese non cessasse e per questo si sono dedicati negli ultimi 30 anni anche al
futuro dell’Associazione, il cui destino è ormai nelle mani dei giovani.
Portiamo quindi tutti insieme la responsabilità non solo
della vita dell’Associazione ma del perseguimento dei suoi scopi, che
proponiamo a tutti mentre lottiamo per essi.
L’anno che verrà sarà un altro anno molto duro, abbiamo le
armi contro la pandemia sanitaria e dovremo vigilare che siano per tutti, ma
non abbiamo ancora impugnato quelle contro la crisi economica che il covid ha
aggravato. Esse armi sono ancora negli ideali della Resistenza, nei principi
che Essa consacrò nella Costituzione.
Parafrasando ciò che amava dire la nostra cara compagna Tina
Costa, che quest’anno non abbiamo potuto onorare come avremmo voluto, abbiamo
il futuro dalla nostra parte, perché siamo tanti e non abbiamo torto.
Vi auguro un nuovo anno pieno di felicità e di
soddisfazioni, come donne e uomini dell’ANPI lo meritate, senza riserve, perché
un altro anno è passato e con la testimonianza e l’opera collettiva che
l’Associazione rappresenta, avete rafforzato l’antifascismo.
Buon anno!
Il Presidente dell’ANPI provinciale di Roma Fabrizio De
Sanctis