Il comitato provinciale dell’ANPI di Roma, sulle ultime intense giornate di scioperi, manifestazioni e proteste a partire dalla questione palestinese, il genocidio che continua in Gaza, la straordinaria azione della Global Sumud Flotilla e il trattamento illegale ed inumano nei confronti degli attivisti sequestrati, l’inerzia del governo, i c.d. “piani di pace”, le violenze a margine di queste manifestazioni fa alcune considerazioni non esaustive della complessa vicenda contemporanea:
rimangono valide le analisi e motivazioni, storiche e recenti, che hanno formato la posizione della nostra associazione sulla questione palestinese e che si riassumono con le 4 parole “due popoli, due stati”e quindi il riconoscimento dello Stato di Palestina a fianco di Israele nei confini riconosciuti dalle storiche risoluzioni dell’ONU. Il ritiro di Israele da tutti i territori illecitamente e proditoriamente occupati, la fine di un blocco totalmente illecito e criminale di Gaza, la cessazione di ogni politica terroristica nei confronti dei civili, il disconoscimento di ogni organizzazione terroristica e quindi anche di Hamas che non può essere in alcun modo considerata organizzazione affine alla Resistenza partigiana.
Gli scioperi e le grandiose manifestazioni di questi giorni, rappresentano una svolta storica non solo e non tanto per la sinistra, ma per le popolazioni italiana, europee e mondiali che si ritrovano nel rifiuto della guerra, del razzismo politico e religioso, delle politiche di sterminio e genocidio che colpiscono in primo luogo i bambini e le donne, i civili inermi, che chiedono ai governi di prendere posizioni umane e di pace e la fine delle reazioni a doppio binario, severissime con gli stati e i governi ritenuti nemici e più che accondiscendenti con quelli ritenuti amici o meglio complici.
I tentativi di sminuirne la portata, per rimanere in Italia, da parte delle forze governative e della stampa non degna della propria funzione, è semplicemente frutto di una politica e mentalità meschina e reazionaria di una pochezza disarmante che lascia presagire il futuro che ci aspetta senza una decisa presa di coscienza da parte di tutte le forze politiche, sociali, sindacali oltre che della popolazione.
Alcuni esempi che riguardano la città di Roma: certi personaggi e media si sono subito affannati a denunciare alcuni fatti di violenza (commessi da sparuti gruppi di dimostranti) ingigantendoli e proiettandoli su tutte le manifestazioni che invece, pur interessando milioni di persone sono state del tutto pacifiche e non violente. Nulla hanno detto viceversa su fatti gravissimi come quelli accaduti ad esempio al Liceo Caravillani di Roma dove squadracce di sionisti e appartenenti alla comunità ebraica hanno assalito violentemente studenti minorenni, genitori e professori colpevoli di aver manifestato la propria vicinanza alla popolazione palestinese. Nessuna parola di condanna sembra essersi sollevata dalla comunità ebraica stessa, ma al contrario c’è stato il tentativo da parte di alcuni media di distorcere i fatti. Le testimonianze di studenti, professori e genitori (tra cui una nostra carissima iscritta alla quale esprimiamo nuovamente tutta la nostra vicinanza e solidarietà) mostrano che ciò che è accaduto è di una gravità assoluta che va perseguita severissamamente.
Così come, l’aggressione e il pestaggio la sera stessa di un medico dello Spallanzani, sempre da parte dello squadrismo sionista.
Sabato scorso, ai margini della grandiosa manifestazione romana, sono apparsi improvvisamente gruppi vestiti di nero e con il volto celato che sono stati fermamente isolati e allontanati dai manifestanti stessi. Più tardi sono accaduti degli incidenti nel quartiere Esquilino, che naturalmente condanniamo. Alcuni di questi personaggi hanno “attaccato” l’occupazione illegale covo di casapound di Via Napoleone III e con tutta risposta dall’interno hanno risposto con il lancio di bottiglie e oggetti vari. Dopo poche ore una trentina di neofascisti girando per il quartiere per marcare il territorio gridando “boia chi molla” ha assalito il bar “Allo Statuto” procurando feriti e danni alla struttura. Ma mentre si condannano i “propal” e gli “antagonisti dei centri sociali”, e giustamente le orride scritte antisemite comparse su una saracinesca di un negozio a Marconi, non una parola sui fascisti, che oltretutto occupano illecitamente e impunemente da anni uno stabile in pieno centro, causando allo Stato un gigantesco danno erariale e rappresentando un costante pericolo di ordine pubblico per il quartiere. E’ il riproporsi dei due pesi e due misure di cui sopra.
Infiltrati e violenti sempre tenteranno di approfittare e di cavalcare le proteste e le manifestazioni, ma chi dovrebbe garantire i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione di scioperare e manifestare liberamente in piazza, non può subdolamente usarli per diffamare i cittadini e i movimenti sociali, reprimere il dissenso al fine di proseguire la propria scellerata politica di complicità attiva al genocidio dei palestinesi e i quotidiani attacchi alla Costituzione repubblicana antifascista nata dalla Resistenza e dalla Guerra di Liberazione (dall’abominio nazifascista).