Appello 25 aprile 2024

APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI DELLA RESISTENZA E DELL'ANTIFASCISMO PER LA MANIFESTAZIONE DEL 25 APRILE A ROMA

Ricordiamo che il 25 aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori occupati dai nazifascisti.

Oggi, 25 aprile 2024, celebriamo il 79' Anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, ricordando le donne e gli uomini che dall’esilio, dal confino, dalla prigionia, dai campi di sterminio, con la lotta partigiana, si opposero per mettere fine, anche a prezzo della propria vita, all’orrore della guerra e dell'occupazione nazifascista, conquistando per tutti noi la Democrazia, la Libertà e la Pace.

Ancora oggi dopo 79 anni, per noi coltivare la Memoria è seguire la strada che guida lo spirito di concordia, nel rispetto degli ideali antifascisti, senza discriminazioni alcuna, riconoscendo come attuali i valori di Pace, di Giustizia Sociale e solidarietà, capisaldi della nostra Costituzione antifascista.

A differenza di ciò che accadde in Germania e Giappone, la Costituzione italiana fu scritta da donne e uomini, di tutte le componenti dell'antifascismo, che poterono confluire in quel grande movimento militare e popolare, politico e culturale, che fu la Resistenza italiana.

A 79 anni di distanza dalla Liberazione dal nazifascismo, ancora non si è realizzata la completa attuazione dei principi della nostra Costituzione, messa invece a repentaglio da riforme che la attaccano pesantemente, destinate a spaccare il paese anziché unirlo; il terreno su cui tanto è stato costruito è fragile e sono continui i tentativi di sovvertimento dell'ordine costituzionale. Continuano gli attacchi portati alla Resistenza romana, le mistificazioni sulla strage delle Fosse Ardeatine, in un revisionismo storico palese e strumentale.

Per tale motivo, le Associazioni romane dell'Antifascismo, della Resistenza e della Deportazione, intendono ribadire l'indimenticabile valore delle partigiane e dei partigiani che a Roma colpirono il nemico ogni giorno ed ogni notte dei nove mesi di occupazione nazifascista. In una città stretta nella morsa della fame, straziata e martirizzata da stragi, deportazioni, rastrellamenti, fucilazioni, torture indicibili, il suo popolo non aspettò che qualcuno potesse arrivare a regalargli la Libertà, ma lottò dal centro alla periferia, dalla provincia alle borgate di allora, coi dirigenti dell'antifascismo, coi suoi giovani, con le sue donne, con un movimento popolare e capillare nel quale lottavano anche i ragazzini. Quando in città finalmente giunsero le truppe alleate, il popolo di Roma le accolse festante e a testa alta, perché aveva combattuto valorosamente, contando i propri caduti. La storia non può essere riscritta con sentimenti di nostalgia per un regime violento ed oppressore, negando le responsabilità del fascismo durante il periodo più buio del nostro Paese.

In questo 25 aprile risuonino forti le parole di pace: fuori la guerra dalla storia.

L'articolo 11 della nostra Costituzione, “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", deve animare le nostre coscienze, spingerci a promuovere mobilitazioni avverse ad una cultura che considera la guerra come un fatto ineluttabile. La lotta per la pace non sia attività contemplativa ma impegno continuo nella società nel rispetto delle convenzioni internazionali a tutela della indipendenza degli Stati e del diritto umanitario, contrastando modi e contenuti proposti sui media e social, che vanno in direzione opposta.

Con questo impegno di pace celebriamo questo 25 aprile, respingendo tutte le ideologie e le pratiche violente, razziste, xenofobe, sessiste, discriminatorie, omofobe, fasciste di oggi.

Per ricordare l'insurrezione vittoriosa delle formazioni partigiane e la definitiva Liberazione d'Italia e dell’Europa dal nazifascismo

Per l'impegno quotidiano contro vecchi e nuovi fascismi.

ANPI – ANED – ANFIM – FIAP – ANPPIA – ANPC – ANEI - ANVRG – CIRCOLO G. BOSIO

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