25 giugno 2013

Comunicato Stampa: "No alla trasformazione di Affile nella nuova Predappio laziale"


Comunicato Stampa
Anpi Roma: "No alla trasformazione di Affile nella nuova Predappio laziale"
L'associazione dei partigiani critica la manifestazione del 29 giugno sul maresciallo Graziani


"Affile sta diventando la nuova Predappio laziale". È l'allarme lanciato dall'Anpi di Roma che, in un comunicato, critica duramente "la nuova iniziativa organizzata nella cittadina laziale il 29 giugno in onore del maresciallo Rodolfo Graziani, criminale di guerra e ministro della Repubblica Sociale di Mussolini, dall'omonima associazione a lui intitolata", con ospiti, cena e festa finale a Radimonte: il parco pubblico che ospita il mausoleo del gerarca fascista.
"Siamo sconcertati dal silenzio delle istituzioni nazionali e del governo di fronte a queste manifestazioni di apologia del fascismo, che pure hanno sollevato forti perplessità a livello internazionale", ha dichiarato l'Anpi di Roma. "Non si può onorare la memoria di un collaborazionista dei tedeschi e di un conclamato criminale di guerra e anche l'organizzazione di conferenze a senso unico, con relatori tutti schierati per Graziani, senza alcun contraddittorio, dimostra come il mausoleo e le celebrazioni di Graziani siano figlie di una cultura illiberale e non democratica".

Roma, 25 giugno 2013
ANPI Roma - via S. Francesco di Sales 5 - 00165 ROMA – www.anpiroma.org

 

24 giugno 2013

Proiezione di "BIMBA COL PUGNO CHIUSO" il 25 giugno alle ore 18.00 presso la Casa della Memoria e della Storia

L'ANPI di Roma e Lazio vi invita alla visione di:

"BIMBA COL PUGNO CHIUSO" 
il 25 giugno alle ore 18.00 presso la Casa della Memoria e della Storia, in via S. Francesco di Sales, 5.
Introduce Ernesto Nassi, vice presidente vicario di Anpi Roma e Lazio.
Intervengono gli autori.

"Non c’è altra via che combattere, questo è il fatto. Dal lavoro si può andare in pensione, dalla lotta no."
Giovanna Marturano, antifascista, partigiana, protagonista di battaglie politiche e sociali dal dopoguerra ai nostri giorni, Medaglia di bronzo al valor militare, Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Un secolo di storia attraverso lo sguardo di una bimba di 101 anni.

Bimba col pugno chiuso è un documentario animato, prodotto dal basso anche con il nostro contributo.
DVD di 58' del 2013,
di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio, realizzato in collaborazione con gli illustratori Maurizio Ribichini, Adriano Mestichella e Salvo Santonocito.
bimbacolpugnochiuso.wordpress.com




Giovanna Marturano è una piccola donna di 101 anni, con la gioia di vivere di una bambina. Nelle sue parole risuona la storia del ‘900 italiano, quella di una donna e di una famiglia comune, come la definisce lei, ma che comune non è. La sua è una storia di parte, di quella parte che per un secolo ha lottato contro il totalitarismo fascista e per una vera giustizia sociale.

Giovanna sa raccontare e le piace farlo, attraverso i suoi libri, attraverso incontri con le nuove generazioni, attraverso interventi politici, davanti ad una videocamera. Lo fa con la lucidità di chi ha vissuto la vita e conosce il senso vero delle cose, ma soprattutto lo fa con ironia e schiettezza.

Bimba col pugno chiuso racconta il percorso esistenziale di Giovanna, partendo dai suoi ricordi di bambina che vide la marcia fascista su Roma nel ‘22, fino ad arrivare alla sua attuale lettura del presente e al suo costante impegno politico, che le fa dire “non c’è altra via che combattere, questo è il fatto. Dal lavoro si può andare in pensione, dalla lotta no.”

Questo documentario ha inoltre due particolarità che lo rendono in qualche modo unico: è un documentario animato ed è stato prodotto attraverso la modalità di produzione dal basso.

A differenza del classico documentario di memorie, non si avvale di materiale di repertorio. I racconti di Giovanna sono infatti “illustrati” da disegni ed animazioni. Le parole di Giovanna prendono forma attraverso il disegno e ci conducono in una nuova dimensione, dove ricordo personale e storia si fondono e confondono.


Bimba col pugno chiuso è prodotto da 441 persone e realtà associative, sparse in tutta Italia e non solo, che hanno scelto di sostenere la sua realizzazione, attraverso la campagna di crowdfunding lanciato sul portale produzionidalbasso.com.

18 giugno 2013

Campagna abbonamenti a “Patri Indipendente” periodico dell’ANPI


Rinnoviamo per il futuro l’entusiasmo del passato Campagna abbonamenti a
“Patri Indipendente” periodico dell’ANPI


Annuo € 25,00 (Italia) - € 40,00 (estero) - Sostenitore da € 45,00 

Versamenti intestati a Patria indipendente
con bollettino: c/c/p 660099000088
con bonifico: IBAN IT 97 D076 0103 2000 0000 0609 008
Telefoni redazione: 06/3211309 – 06/3212345
patria@anpi.it ● redazionepatria@anpicomitato.191.it


Patri Indipendente è il mensile ufficiale dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Dopo 60 anni è cambiato nella veste grafica e nei contenuti. Patria oggi è la rivista della Costituzione – il lascito più grande della Resistenza – dei suoi pilastri: l’etica nella politica, il riconoscimento dei diritti (di tutti i diritti, compresi quelli umani), l’antifascismo, l’aspirazione ad una società più giusta, eguale, libera ed umana, l’impegno contro la violenza, le discriminazioni il razzismo, la xenofobia. Una rivista per tutte le cittadine ed i cittadini “di buona memoria”, che hanno a cuore un futuro di libertà e democrazia per il nostro paese.

“Alle speranze delle partigiane e dei partigiani e ai loro sogni va dato oggi il massimo tributo perché la memoria non sia formula e retorica, ma sia utile per capire ed affrontare il presente ed il futuro” Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI


14 giugno 2013

A Vicovaro il 15 giugno la "Marcia degli Artisti" contro il mausoleo Graziani


Il Comitato per la rimozione del mausoleo dedicato al fascista Graziani, con il patrocinio e il contributo del Comune di Vicovaro, e in collaborazione con la sezione A.N.P.I sez. Riccardo Di Giuseppe, vi invita alla

MARCIA DEGLI ARTISTI

Che si terrà a Vicovaro, Largo Padre Virginio Rotondi 15 Giugno 2013, dalle ore 18.00 fino alla mezzanotte.


Intervengono: Annamaria Ciampaglia & Metonimie; Marina De Tullio & Stefano Poggelli; Annalisa Mattei & Giulia Schwarz; Chiara Pasquini & Laura Sansone; Marina Carbone; Lory & Bizzo; Mjriam; Valeria Bianchi; Sara Modigliani; Valentina Valeri; Laura Shock; Erika & Marika; Eleonora Cugini; Brigate Rasta Hi-Fi.

“Vorrei ritornare
con gli amici perduti
averli tutti qui intorno
nel'eterno ritorno
dei paradisi scaduti
e ora sì che sapremmo fare la rivoluzione
ora sì che sapremmo fare la RIVOLUZIONE”
Franco Fosca
 

13 giugno 2013

Comunicato Stampa: le autorità vietino la manifestazione nazifascista a Roma


Anpi Roma: Manifestazione nazifascista a Roma, le autorità impediscano all'orda nera l'accesso alla città.

“La cultura della pace che da sempre ci contraddistingue e che ogni giorno portiamo nelle scuole non può essere contraddetta da ideologie fasciste e negazioniste liberamente sbandierate nella nostra città”. Lo ha dichiarato Vito Francesco Polcaro, presidente dell’Anpi di Roma in merito alla manifestazione pro Assad che si terrà sabato a Roma preso un centro sociale di estrema destra.
“Siamo lieti di apprendere che la manifestazione di gruppi nazifascisti provenienti da tutta Europa non si terrà più in piazza, ma rimaniamo estremamente preoccupati per l’annuncio che la stessa manifestazione sarà accolta da Casapound, a conferma delle pulsioni eterofobe dei fascisti del terzo millennio.”

“Rilanciamo l’appello di Riccardo Pacifici e della comunità ebraica della città che più di tutte nel nostro paese ha versato un drammatico contributo alla follia nazista, affinché tutti i partiti democratici e la società civile siano definitivamente consapevoli che chi si dichiara fascista o neonazista non possa manifestare liberamente. Chiediamo dunque alle autorità competenti – conclude Polcaro - di intervenire per fermare l’orda nera che con i suoi disvalori offende la città medaglia d’oro per il Risorgimento e la Resistenza, i suoi cittadini e le istituzioni democratiche.”

L' Anpi vi invita a"TERRE DI LIBERTÀ" Mostra fotografica, 6 giugno 24 luglio.

L'Anpi di Roma vi invita a visitare la mostra:
TERRE DI LIBERTÀ
I VOLTI E I LUOGHI DEL RISCATTO CIVILE DALLE MAFIE

Fotografie di Ivano Adversi, Roberto Brandoli, Alessandro Zanini
alla Casa della Memoria e della Storia dal 6 giugno al 24 luglio 2013


Un reportage fotografico nato dalla volontà di documentare il lavoro, i nomi e i volti di chi da anni si dedica al difficile compito di rivalorizzare i territori confiscati alle mafie, quello in mostra dal 6 giugno al 24 luglio 2013 presso la Casa della Memoria e della Storia. Un’esposizione promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, da ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Provinciale di Roma e a cura di Libera.

Restituire lavoro e sviluppo al territorio utilizzando terreni confiscati alle mafie, è l’obiettivo del progetto Libera Terra: sono infatti uomini e donne impegnati nella rinascita del territorio dell’Italia del sud, quelli immortalati dagli scatti dei tre fotografi, Ivano Adversi, Roberto Brandoli ed Alessandro Zanini. Fatiche e speranze, ma soprattutto la dedizione a un progetto, strumento indispensabile alla lotta contro la criminalità organizzata.

Fotografie da guardare ma anche da ascoltare, perché ognuna ha qualcosa da raccontare attraverso il linguaggio della bellezza dei luoghi e delle persone. Testimoni della perseveranza, raccontano la storia di terre spesso amare, ma ricche di fermento, cultura e tradizioni: sono immagini che trasmettono a chi guarda una profonda volontà di riscatto, un desiderio di giustizia che da sempre anima questa terra.

INFO
Dal 6 giugno al 24 luglio 2013
CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA
Via San Francesco di Sales, 5 - 00165 Roma
Ingresso libero
lun-ven ore 9.30/20.00
060608 - 06/6876543
www.casadellamemoria.culturaroma.it http://casamemoria.wordpress.com

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura







12 giugno 2013

Comunicato Stampa: Auguri a Ignazio Marino

ANPI Roma: Auguri a Ignazio Marino, riavvicinerà i cittadini alle istituzioni e respingerà i rigurgiti neofascisti valorizzando la Memoria


L’Anpi Provinciale esprime grande apprezzamento per l'elezione di Ignazio Marino a Sindaco di Roma, città Medaglia d’oro per il Risorgimento e la Resistenza, e gli porge i più sinceri auguri di buon lavoro! Siamo sicuri che Marino, riconoscendosi nei valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Costituzione, sarà capace di avviare un cambiamento che riavvicini i cittadini romani alle istituzioni e la città tutta a quegli ideali di giustizia sociale e di libertà che i partigiani e le persone democratiche avevano sognato nella guerra di liberazione, impegnandosi anche nella valorizzazione della Memoria delle pagine gloriose della nostra storia e nel respingere i rigurgiti neofascisti che erano stati abbondantemente tollerati dalla precedente amministrazione.

Roma, 12 giungo 2013

10 giugno 2013

'Uomini in guerra' e 'Lo sbarco di anzio' Invito alla presentazione di due libri. Il 10 giugno alla Biblioteca Rispoli

Lo sbarco di Anzio e un museo per la pace!
Invito alla presentazione dei libri:
'Uomini in guerra' di Roberto Geminiani 
'Lo sbarco e la battaglia di Anzio' di Patrizio Colantuono

Proiezione foto di Valter Sambucini

Intervengono:
Mario Avagliano, storico e vice presidente Anpi Roma
ed i giornalisti Carla Guidi e Roberto Coculo

Biblioteca Rispoli, Centro Storico
lunedì 10 giugno, ore 18,30 Piazza Grazioli,4 - 00186 (I Municipio)
tel. 06.45460661 - Mediateca tel. 06.45460566
rispoli@bibliotechediroma.it

In collaborazione con ANPI Roma, Roma Capitale - Assessorato alla politiche culturali e centro storico, e con le Biblioteche di Roma


07 giugno 2013

Carlo Smuraglia: "Il semipresidenzialismo nega lo spirito della Carta" L'Unità del 7 giugno 2013

Intervista al presidente dell'ANPI nazionale, Carlo Smuraglia, sull'Unità del 7 giugno 2013, pag. 4 - di Bruno Gravagnuolo
"Il semipresidenzialismo fa saltare tutta la nostra Costituzione. Implica la riscrittura ex novo della Carta ed un ritorno all'anno zero ... le priorità sono altre a cominciare dalla legge elettorale e dalla grave crisi economica ... concentrimoci sugli aspetti non più sostenibili come il bicameralismo perfetto e il numero dei parlamentari ... è una sindrome: i torti della politica vengono scaricati sulle istituzioni, con il miraggio di esecutivi forti. Ma è la politica che va riformata ... c'è il punto del conflitto di interessi. Non possiamo rischiare di consegnare il Quirinale a qualcuno in posizione dominante nei media o in altri rami dell'economia. E non possiamo rinunciare al ruolo di salvaguardia e di controllo del Parlamento ..."

05 giugno 2013

Ora e sempre... CHE COSA E' L'ANPI?

Ora e sempre... CHE COSA E' L'ANPI?




Che cos'è l'Anpi, e che cos'è la libertà, attraverso un filmato autoprodotto e finanziato dal basso, tramite crowdfunding, dalla Sezione Anpi di Colle di Val d'Elsa (Siena).

"Rispettare la Costituzione". Intervento del presidente Smuraglia alla manifestazione "Non è cosa vostra"

"Rispettare la Costituzione"

L'intervento del presidente dell'Anpi nazionale, Carlo Smuraglia, tenuto il 2 giugno a Bologna alla manifestazione "Non è cosa vostra" promossa da Libertà e Giustizia. 

www.anpi.it

“Ad una magnifica manifestazione come questa, che oltretutto cade in un giorno in cui solitamente festeggiamo la Repubblica e la Costituzione e che oggi assume un valore particolarissimo, non poteva mancare la presenza e l’apporto di una Associazione come l’ANPI che ha fatto della difesa ed attuazione della Costituzione uno dei suoi contenuti ed obiettivi basilari.

Noi siamo contrari al sistema “costituente” che ci viene proposto e minaccia di esserci imposto, perché questa Costituzione può certamente essere modificata col normale sistema previsto dall’art. 138 della Costituzione nei pochi punti sui quali ci sono già convergenze essenziali, ma non può e non deve essere stravolta nei suoi contenuti e nella struttura complessiva non solo della prima, ma anche della seconda parte.

Oltretutto, di questo “processo costituente” non c’è necessità ne tanto meno urgenza. Ci hanno detto che questo Governo, davvero eccezionale nella sua composizione, avrebbe dovuto fare poche cose estremamente necessarie ed urgenti (prima di tutto la riforma della legge elettorale e pressoché insieme provvedimenti immediati per uscire dalla gravissima emergenza sociale che il Paese sta dolorosamente vivendo).

Invece, la legge elettorale è stata collocata dopo il lungo processo “riformatore” che si ipotizza, mentre tardano a venire quei provvedimenti decisivi per l’attività produttiva, per il lavoro, per lo sviluppo che il Paese attende da mesi e che non possono essere ulteriormente differiti.

Sembra invece, a leggere le cronache, che il problema principale sia quello del presidenzialismo o quello di attribuire più poteri all’esecutivo. Tutte cose che non hanno fondamento e che vanno vigorosamente contratate.

Ero già preoccupato di fronte alle incognite di un Governo  composto da forze in gran parte inconciliabili. Ma poi lo sono diventato ancora di più quando ho letto il discorso di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio. Per la verità vi ho subito cercato, ma invano, la parola “antifascismo”; in compenso ne ho trovate altre, davvero preoccupanti.

Le ricordo sinteticamente:

già all’inizio si parla della necessità che anche forze che sostengono il Governo partecipino pienamente al “processo costituente”. Una definizione assai significativa perché il processo costituente ha un significato inequivocabile che non è quello della riforma di singole parti della Costituzione.

Mi sono allarmato, ma poi ho pensato che magari si trattava di una imprecisione di linguaggio.  Ma subito dopo ho visto che si parlava di una via possibile per una riforma anche radicale del sistema istituzionale. E qui si andava davvero sulle cose preoccupanti, visto che si faceva riferimento a  riforme radicali del sistema istituzionale.

Ma sono andato ancora oltre e ho visto che si parlava dell’idea di una Convenzione aperta alla partecipazione di autorevoli esperti non parlamentari, con riferimento anche alle conclusioni del Comitato dei saggi. E l’allarme, a questo punto, diventava davvero forte.

Sono andato comunque avanti e ho trovato che si parlava del rafforzamento della investitura popolare dell’esecutivo. Seguivano alcune frasi consuete e piuttosto generiche, ma poi si parlava di riforma della forma di Governo, prefiggendosi anche di fare su questo punto scelte coraggiose. E si parlava anche di naturale collegamento elettorale alla forma di Governo.

Un quadro come questo mi è apparso davvero degno delle più serie preoccupazioni.

L’ANPI assumeva allora una posizione molto rigorosa precisando in un documento ufficiale pubblicato il 16 maggio:

- la ferma contrarietà ad ogni modifica legislativa o di fatto dell’art. 138;

- il nostro convincimento che ogni procedimento di modifica non può che essere parlamentare, attraverso gli strumenti ordinari;

- l’inopportunità del ricorso ad apporti esterni che non siano quelli già previsti dai regolamenti e dalle prassi parlamentari;

- che le uniche riforme possibili sono quelle che risultano in piena coerenza non solo coi princìpi della prima parte della Costituzione ma  anche con la concezione che è a base fondamentale della seconda parte;

- la netta opposizione ad ogni ipotesi di presidenzialismo o semipresidenzialismo

- l’assoluta e prioritaria necessità di procedere alla modifica della legge elettorale vigente.

Naturalmente non mi aspettavo che questo bastasse a fermare le correnti impetuose che stavano avanzando; e altrettanto pensavo per quanto riguarda le pur autorevolissime prese di posizione di esperti come Zagrebelsky e Pace, di Associazioni come Libertà e Giustizia e dell’Associazione “Salviamo la Costituzione”, perché quando certi processi si mettono in moto, per di più con l’autorevolezza di un Governo nel quale sono rappresentati i partiti più forti, è chiaro che c’è dietro un disegno e un ragionamento, in buona parte condiviso e frutto di accordi che facilmente si possono intuire; ma mi illudevo che almeno alcune argomentazioni potessero essere prese in considerazione.

Mi sbagliavo, perché se ad un certo punto sembrava che naufragasse l’idea della Convenzione (cosa che mi lasciava comunque vigilante), non per questo si poteva ritenere adottata una linea diversa, tant’è che alcuni princìpi di fondo sono stati ribaditi anche da parte di chi ammetteva che della Convenzione si potesse fare a meno. Ma le “coraggiose” scelte venivano riaffermate anche per la sede parlamentare; così come restava ferma l’idea che ci si potesse avvalere di contributi esterni attraverso vie non previste dalla Costituzione e dal sistema parlamentare. Poi, l’ultima novità, il proposito di anticipare il processo di riforma per passare solo dopo alla modifica della legge elettorale, che invece io  mi ostino a considerare la cosa più urgente e prioritaria su ogni altra.

Oltretutto, bisogna considerare che la legge elettorale vigente è stata fortemente criticata praticamente da tutte le forze politiche; e tuttavia non si è riusciti a modificarla; ne deriverebbe, intuitivamente, l’esigenza di modificarla con urgenza, anche in vista di possibili, ulteriori, consultazioni elettorali.

Ma c’è una ragione in più, perché la Corte di Cassazione ha dichiarato rilevanti e non manifestatamente infondate le questioni di legittimità Costituzionale che incidono sulle modalità di esercizio della sovranità popolare e in particolare quelle che riguardano il premio di maggioranza per la Camera e il Senato, e il voto di preferenza, sempre per Camera e Senato. Una coalizione politica che intenda esprimere una volontà democratica, dovrebbe farsi un punto d’onore di non aspettare che decida la Corte Costituzionale, ma di restituire senza indugi alla sovranità popolare ciò che le è stato tolto; e invece si pensa addirittura di posporre una questione prioritaria ad un processo riformatore,  per sua natura complesso e certamente non rapido.

A questo punto le mie preoccupazioni sono ovviamente aumentate a dismisura perché intravedo una volontà molto decisa di andare avanti comunque, su un terreno che considero estremamente pericoloso, quale che sia la forma che assumerà in concreto.

L’approvazione di due mozioni analoghe, alla Camera e al Senato, dimostra la volontà di accelerare l’iter seguendo linee sulle quali l’eterogenea maggioranza non demorde.

Si impegna il governo a presentare una legge costituzionale entro giugno per dare vita ad una procedura straordinaria di revisione della Carta Costituzionale, in deroga rispetto all’art. 138 ; si parla di modifiche ai titoli 1, 2, 3, 5 della seconda parte, vale a dire: Parlamento, Presidenza Repubblica, Governo, Regioni ed Enti Locali.

Si parla di metodi particolari per garantire i tempi e si crea un comitato bicamerale del tutto anomalo.

Ricompare il presidenzialismo o semipresidenzialismo; si ricupera una cosa di cui non si era parlato se non nel passato, il potere del Governo di dettare tempi e modi dell’attività parlamentare, secondo le esigenze del programma di Governo.

Insomma, si accelera in una direzione non condivisibile, si colloca la riforma della legge elettorale in coda, si confermano convergenze quanto meno anche sul semipresidenzialismo, come avevamo sospettato dopo alcune dichiarazioni di esponenti del partito democratico.

Ho l’impressione che non si capisca o non si voglia capire che si sta maneggiando una materia di estrema delicatezza come quella costituzionale, dove i tasselli non possono essere spostati come su una tastiera di scacchi (dove al più si può perdere una partita), ma si rischia invece di intaccare sistemi e procedimenti che furono studiati a suo tempo con estrema attenzione e che sono stati formulati per rispondere a un’intima e profonda coerenza.

D’altronde c’è un abisso quasi incolmabile tra chi pensa che la fedeltà all’art. 138 sia obbligatoria e chi pensa di poter scavalcare con facilità o accomodamenti l’ostacolo; tra chi pensa che esista certamente la possibilità di apportare modifiche della Costituzione col sistema dell’art. 138 e chi invece ritiene di dare vita addirittura ad un processo costituente. Chi pronuncia questa parola, ha davvero la consapevolezza di ciò che essa significa? Chi parla di semipresidenzialismo si rende conto che questo significa cambiare la struttura e la sostanza del sistema costituzionale? Chi parla di scelte coraggiose comprende che il coraggio sarebbe meglio adoperarlo per affrontare una difficilissima situazione economica e sociale piuttosto che applicarlo ad aggredire, nella sostanza, una Costituzione su cui riposano le fondamenta della nostra civile convivenza?

D’altronde, non è a caso che qualche mese fa, esattamente  il 28 gennaio, nel corso della campagna elettorale, facemmo partire dall’”Associazione Salviamo la Costituzione” una lettera in cui si chiedeva ai candidati alla Presidenza del Consiglio un impegno su due quesiti: la disponibilità ad un irrobustimento dell’art. 138 elevando il quorum e consentendo in ogni caso il referendum confermativo da un lato, e quello di assicurare la coerenza delle riforme istituzionali che venissero proposte con i princìpi e i valori della Costituzione e la loro compatibilità con i suoi equilibri fondamentali, compresa la forma di Governo parlamentare. Avevamo fiutato giustamente il pericolo; e ne avemmo conferma dal fatto che ben poche furono le risposte.

Oggi siamo in presenza di una conferma definitiva di quali possano essere le reali intenzioni dei “riformatori” e dei pericoli che stiamo correndo. Sono già in campo le osservazioni e le critiche a questi progetti, redatte da studiosi e costituzionalisti ben più titolati di  me a formularle. E dunque non ci tornerò, accontentandomi di quanto l’ANPI ha già scritto in un documento approvato il 16 maggio scorso e ampiamente diffuso. Ma voglio esprimere la convinzione che il pericolo è reale e grave e che la mobilitazione di cui oggi viene dato un saggio imponente, debba essere considerata come il primo avvio di un impegno costante e continuativo, capace di coinvolgere associazioni (ce ne sono già oggi in campo più di quaranta), cittadini ed anche tanti che pur all’interno dei partiti disponibili a questo tipo di processi riformatori, sono fermamente convinti che si debbano apportare, con i metodi normali a partire dall’art. 138, solo le modifiche già mature e considerate compatibili e coerenti col sistema vigente.  In realtà, nel nostro Paese ha fatto sempre fatica ad affermarsi quello che alcuni costituzionalisti definiscono come il “sentimento Costituzionale”.

E questo può diventare pericoloso nel momento in cui al difetto di tale sentimento può sostituirsi o aggiungersi una tendenza alla semplificazione di un “riformismo” a tutti i costi, ed alla prospettazione di un futuro senza memoria e senza identità civica.

Ecco perché, la prima cosa che occorre fare è una massiccia iniezione di “sentimento Costituzionale” che metta al riparo della improvvisazione e delle smanie revisionistiche ed eriga un argine ampio e fortemente condiviso contro quelli che potrebbero diventare veri e propri attentati alla Costituzione.

Insomma, bisogna diffondere e sostenere quell’attaccamento alla Costituzione, come cosa propria, che è il migliore presupposto per creare una vera allerta e le precondizioni per contrastare i propositi di chi minaccia di stravolgere la nostra Carta Costituzionale.

Non illudiamoci: la battaglia sarà dura e difficile; e dunque ci vorrà una mobilitazione permanente, come quando scendemmo in campo per il referendum che poi riuscì a battere progetti davvero eversivi; ci vorrà la ricostituzione o una nuova messa in campo dei Comitati per la Costituzione; ci vorranno energie, sforzi, impegno e soprattutto continuità.

Bisogna chiarire ai cittadini che opporsi a certi intendimenti non significa essere conservatori ed opporsi a qualsiasi modifica, ma solo pretendere il rispetto e la coerenza intima di una Costituzione che, pur non applicata in tante parti, è stata in questi anni la nostra guida e la nostra più forte garanzia.

Bisogna chiarire che non siamo disponibili a compromessi ed a soluzioni pasticciate, noi che non siamo soggetti a vincoli di nessun genere, soprattutto quando si tratta di difendere gelosamente una Costituzione che abbiamo nel cuore, che consideriamo il frutto del più straordinario momento della storia del nostro Paese e per la quale tanti si sono impegnati e sacrificati. Tutte le volte che si è cercato di metter mano ad un processo cosiddetto costituente, in questi anni, sappiamo bene dove si è andati a finire e come dai progetti dichiarati si sia passati alle peggiori proposte. Non siamo contrari a leggi che, di volta in volta ma nel quadro di una reale coerenza, corrispondano a quanto consentito dall’art. 138; ma non possiamo permettere stravolgimenti né dei metodi né dei contenuti senza che vengano meno alcune delle ragioni ideali per cui siamo tanto attaccati a questa Costituzione.

Lo dico con forza e con fermezza anche perché penso di esprimere i sentimenti, la volontà, le idee non solo di coloro che hanno combattuto per conquistare libertà e democrazia e dunque anche per dar vita a questa Costituzione, che di essi è l’espressione più alta, ma anche dei tanti che – dichiarandosi antifascisti e condividendo le nostre finalità e i nostri ideali - sono affluiti in questi anni nelle nostre file. Abbiamo il dovere di non deludere queste aspettative, così come gli antichi sogni dei combattenti per la Libertà; abbiamo il dovere di impiegare tutto il coraggio e la forza delle nostre idee per conservare fino in fondo i princìpi, i valori e la struttura di fondo di una Costituzione che i costituenti  vollero destinata a durare ed a garantire nel tempo l’esercizio dei diritti di tutti, come vuole la democrazia. Impegniamoci, dunque fino in fondo in questa battaglia, che sarà decisa e forte ed alla quale non mancherà certamente  l’apporto dell’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia”.

03 giugno 2013

Comunicato Stampa: appello al voto per democrazia e antifascismo

Ballottaggio a Roma - L'Anpi ai cittadini:"Andate alle urne per esercitare con il diritto al voto la sovranità popolare: la città ha bisogno di un reale cambiamento democratico e antifascista"

“Auspichiamo un totale cambiamento nell'amministrazione della città, ma non c'è democrazia né antifascismo senza partecipazione al voto. Per questo nel giorno della ricorrenza della liberazione di Roma dal nazifascismo, ci rivolgiamo a tutti i cittadini democratici ed antifascisti affinché si rechino alle urne il 9 e 10 giugno per eleggere il nuovo sindaco di Roma”.

Lo dichiara in una nota l'Anpi di Roma che prosegue: “La sovranità popolare non ha senso se i titolari non la esercitano con il voto, rinunciarci significa rinunciare alle proprie responsabilità civiche e morali”. “Quest'anno, ricorenza del 70 anniversario della Resistenza, l'ANPI di Roma, come sempre, sarà nei luoghi che ricordano la lotta contro i fascisti e gli invasori nazisti, con nel cuore la memoria di quanti sono morti per mano nazifascista e con l'augurio che il prossimo 4 giugno Roma torni ad avere un sindaco antifascista. L'antifascismo oggi, come scritto nella Costituzione, – conclude la nota – deve continuare ad essere un valore condiviso, al pari dei diritti civili, contro ogni forma di violenza politica, di discriminazione e razzismo, per favorire la cultura democratica e la conoscenza storica quali elementi irrinunciabili del nostro vivere civile”.

Roma, 3 giungo 2013 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Il blog è strumento di comunicazione degli eventi (e i relativi commenti) organizzati dal Comitato Provinciale e dalle Sezioni dell’A.N.P.I. Provinciale di Roma; promuove la libertà di pensiero, aderisce ai principi della Costituzione repubblicana, è antifascista e antitotalitario.
Ripudia intolleranza, razzismo e antisemitismo.
Le foto contenute in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono © dei rispettivi autori, persone, agenzie o editori detenenti i diritti. In qualunque momento il proprietario può richiederne la rimozione tramite mail qui indicata. Tutto il materiale letterario/fotografico che esula dalle suddette specifiche è invece di proprietà © del curatore del presente blog e soggetto alle leggi sul diritto d'autore. Se ne vieta espressamente l'utilizzo in qualsiasi sede e con qualsiasi modalità di riproduzione globale o parziale esso possa essere rappresentato, salvo precedenti specifici accordi presi ed approvati con l'autore stesso e scrivente del blog medesimo, e alle condiizoni Creative Commons.© Copyright - Tutti i diritti riservati.