26 gennaio 2015

“16 ottobre 1943. Viaggio nella Memoria” il 29 gennaio alla Casa della Memoria

L'Anpi Provinciale di Roma presenta il libro:
“16 ottobre 1943. Viaggio nella Memoria” 
Voci, testimonianze e immagini del rastrellamento e della deportazione degli ebrei di Roma.
di Luca Pietrafesa
Giovedì 29 gennaio alle ore 17.00 - Casa della Memoria e della Storia - v. S. Francesco di Sales, 5.

Ne parlano con l'autore:
Roberto Morassut, Deputato e scrittore
Ernesto Nassi, presidente dell'Anpi Provinciale di Roma

In occasione del settantunesimo anniversario della più tragica azione messa a punto dai nazisti, durante i nove mesi di occupazione a Roma, il volume di Luca Pietrafesa, “16 ottobre 1943. Viaggio nella Memoria”, edito da Reality Book e disponibile in libreria, ricostruisce la tragedia del rastrellamento del 16 ottobre 1943 e dei mesi successivi, attraverso la voce dei sopravvissuti.

“Se una comunità ha bisogno di una memoria condivisa – e io sono profondamente convinto di questo – c’è una data che noi italiani, e tanto più noi romani, dobbiamo portare scolpita: 16 ottobre 1943. Quel giorno, meglio quell’alba, visto che tutto cominciò attorno alle 5.30 di quel sabato, un pezzo della città, un pezzo antico della sua gente, venne rastrellato, inseguito casa per casa, caricato sui camion, arrestato e avviato verso la sua distruzione.” Walter Veltroni


Nota:
  Le SS, guidate da Herbert Kappler, rastrellarono 1022 persone, tra le quali oltre 200 bambini, tutti deportati nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Solo quindici uomini e una donna fecero ritorno a casa: nessuno di quei bambini riuscì a sottrarsi alla follia criminale di Adolf Hitler.  Il libro racconta la loro odissea, con testimonianze e immagini d'epoca messe a disposizione dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma. 
Attraverso le interviste a storici della Shoah e la voce dei sopravvissuti, l'autore ripercorre le tappe principali della persecuzione nei confronti della comunità ebraica romana, che ebbe inizio con le leggi razziali del 1938 e conobbe la pagina più orribile con gli arresti e le deportazioni iniziate in quello che è passato alla storia come il “sabato nero”.
 
L'orrore dei campi di sterminio rivive attraverso il racconto di Shlomo Venezia, scomparso nel 2012, unico sopravvissuto in Italia tra coloro che furono impiegati nei sonderkommandos.
Piero Terracina, scampato alla furia tedesca quella mattina del 16 ottobre e poi arrestato quasi sette mesi dopo, ricostruisce il dramma della deportazione, dall'arresto a Roma sino al dramma vissuto ad Auschwitz-Birkenau.
Marcello Pezzetti, Direttore Scientifico della Fondazione Museo della Shoah, delinea con dovizia di particolari la storia della persecuzione che colpì gli ebrei romani, sottolineando l'atteggiamento sin troppo prudente della Santa Sede nei confronti dell'occupante nazista.
 
“Il Papa, e la Chiesa, avrebbero dovuto muoversi molto prima del 16 ottobre 1943. Perché, è bene ribadirlo sempre, quando i tedeschi si presentarono all'alba di quel sabato davanti alle case del Portico d'Ottavia, di Monteverde e degli altri quartieri della città, gli ebrei polacchi erano già stati tutti ammazzati. Ci furono oltre tre milioni di persone uccise nei territori sovietici e in Polonia. La Chiesa di Roma sapeva tutto di questo, era a conoscenza di tutto. Era talmente informata che non poteva certo ignorare che gli ebrei rastrellati andassero all'Est per essere ammazzati.”
Ebrei che facevano parte della comunità più antica d'Europa. Una comunità portavoce e testimone della storia di Roma, grazie a più di duemila anni vissuti attraverso persecuzioni e sofferenze, attraverso il Ghetto e l'emancipazione, attraverso un consolidamento che ha resistito nei secoli di fronte a qualunque evento. Una storia per sempre segnata dai fatti di quella piovosa mattinata del 16 ottobre.
 
Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, scrive nella nota introduttiva al libro:
 
"I genocidi non chiedono il permesso di entrare. Arrivano all'alba con dei camion militari e ti portano in massa dentro un camino. Per sempre. Allora, perché dobbiamo continuare a ricordare? Perchè la Shoah deve portarci a riflettere ogni anno, ogni mese, ogni giorno su ciò che ci circonda? Affinchè ciò non accada agli altri... E dopo aver letto queste pagine di Memoria, anche voi che sfogliate questo libro sarete allora più convinti che c'è bisogno dell'impegno di tutti noi per non dimenticare, affinché la strada della ragione e della democrazia sia percorsa nella direzione corretta."




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