ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA - COMITATO
NAZIONALE
Ai Presidenti provinciali ANPI
Ai Coordinatori regionali ANPI
Alle Sezioni ANPI all’estero
Ai Responsabili Aree Territoriali ANPI
Ai membri del Comitato Nazionale ANPI
Carissime
e carissimi,
avete ricevuto il documento del Comitato Nazionale, fra l’altro approvato
all’unanimità, che a me appare chiarissimo, su ciò che siamo e vogliamo essere,
sulle prospettive e sul lavoro che ci attende.
Prima di tutto, vorrei raccomandarvi di compiere quelle riflessioni e discussioni
ampie in tutti gli organismi, cui si fa riferimento nel documento suddetto.
Deve essere chiaro, però, che la discussione non deve essere volta a riaprire
il dibattito sul referendum, ormai concluso, ma proiettata sulla situazione attuale,
sul nostro lavoro, sul nostro impegno, insomma in avanti.
La stessa sopravvenienza dell’anno 2017, anniversario della Costituzione, deve
indurci a dedicare ampio spazio a far conoscere di più e meglio la Carta e i suoi
valori, ad indicare le strade per la sua attuazione, sempre più necessaria e
resa urgente dalle stesse indicazioni che emergono dal voto popolare del 4 dicembre,
a sviluppare e approfondire le nostre tematiche di fondo, la memoria attiva,
l’antifascismo, la democrazia, la Costituzione.
Una simile riflessione collettiva non solo ci aiuterà a coinvolgere tutti gli
iscritti, quale
che sia la posizione che hanno assunto sul referendum, ma contribuirà a
disperdere ogni possibile equivoco. Se abbiamo considerato esaurita la funzione
dei Comitati referendari, questo non significa che verrà meno la nostra vigilanza
sul rispetto delle indicazioni del voto per irrobustire quella sensibilità sui
temi di rilevanza costituzionale, che la volontà popolare ha evidenziato e sottolineato
con forza.
C’è anche un problema che dobbiamo affrontare, con serietà, disponibilità e
chiarezza;
è quello delle recenti divisioni al nostro interno, in materia referendaria; ma
anche questo va fatto con cautela, serietà e rispetto di tutti, disperdendo,
prima di tutto, quella immagine che una certa stampa e alcuni soggetti politici
hanno cercato di costruirci addosso. C’è stata così poca “intolleranza”, in
questa lunga fase, che davanti alle nostre Commissioni di garanzia non c’è attualmente
nessun “imputato”, né per essere stato dissenziente, né per aver svolto
attività che pure abbiamo ritenuto criticabili, rispetto al nostro sistema di
regole.
Chiuso il capitolo referendum, ora si apre un gran lavoro da fare tutti
insieme, con la
fraternità e la solidarietà di sempre, senza recriminazioni e, di contro, senza
iattanze.
Ritengo di segnalarvi molto rapidamente, ulteriori punti di riflessione e di
iniziativa:
1. bisogna adoperarsi per migliorare
noi stessi e dunque avviare una grande campagna di formazione, politica e
culturale sugli iscritti e sui dirigenti (disponiamo di materiale più che
sufficiente per fare corsi e promuovere iniziative);
2. valorizzare l’aspirazione alla
partecipazione, raccogliendo il significato del fenomeno che si è verificato (e
non accadeva da tempo) in occasione del referendum; bisogna cogliere questa ansia
di partecipazione, capire i temi che interessano maggiormente le cittadine, i
cittadini, le famiglie. Cogliere e sostenere ogni forma di aggregazione;
3. di quel poco, appena accennato, che
vi era, sotto questo profilo, nella legge di riforma, bisogna concretare e
portare avanti gli spunti relativi alla partecipazione dei cittadini all’iniziativa
legislativa, alla creazione di uno Statuto delle minoranze, alla rigenerazione
della politica;
4. rinforzare la memoria attiva, con
particolare riferimento al periodo fascista, alla Resistenza, alle stragi
nazifasciste;
5. portare avanti, in ogni sede, le
proposte già presentate alle massime Autorità dello Stato affinché quest’ultimo
diventi finalmente e pienamente antifascista in tutti i suoi organi;
6. presentare e favorire discussioni
sul volume “Mezzogiorno e Resistenza”, sul volume
“Atlante delle Stragi”, sul documento sui “Confini orientali”, approvato il 9
dicembre scorso dal Comitato nazionale;
7. sviluppare, con l’aiuto di esperti e
competenti, indicazioni e proposte precise per la
realizzazione delle forme più urgenti di applicazione della Costituzione;
8. rafforzare, anche attraverso la FIR,
i rapporti con gli antifascisti e i democratici dei Paesi europei, per realizzare
una vera unità europea e per contrastare la tendenza all’autoritarismo, ai
nazionalismi ed agli egoismi, risvegliando quel senso di solidarietà che può e
deve caratterizzare l’Unione europea anche e soprattutto nella fase difficile
che avremo davanti;
9. dedicare particolare attenzione ai
giovani ed ai loro problemi, cercando di interloquire con loro, nella scuola,
nelle università e nella vita;
10. impegnarsi a fondo nella campagna
per il tesseramento, per la quale è fissata la classica giornata per il 29
gennaio e per la quale ci saranno anche apposite istruzioni ma bisogna cominciare
già a lavorarci.
Si tratta solo di accenni, ma, come si vede, il campo d’azione è molto vasto e
richiede
un impegno diffuso di tutte le nostre organizzazioni (a partire dalle Sezioni)
in queste direzioni e nelle altre che la vostra fantasia potrà individuare,
ovviamente restando sempre strettamente ancorati alla identità e agli obiettivi
statutari dell’ANPI.
Insomma, si tratta davvero di andare avanti, respingendo i periodici attacchi
esterni,
superando ogni possibile divisione al nostro interno, pur nel consueto pluralismo
delle idee che, di per sé, e se rispettoso delle regole, può solo arricchire la
nostra Associazione. Al lavoro, dunque, con rinnovato impegno e fin d’ora tantissimi auguri per
tutto ciò che di buono potrà accadere o potremo determinare nel prossimo anno.
Cari saluti a tutte e tutti,
14 dicembre 2016
Carlo Smuraglia