Da
Mario Fiorentini
SETTE MESI DI GUERRIGLIA URBANA
La Resistenza dei GAP a Roma
a cura di Massimo Sestili
Collana
Verde Odratek
ISBN 978-88-96487-36-5
http://www.odradek.it/Schedelibri/settemesidiguerriglia.html
Via Tomacelli.
Il 10 marzo i fascisti
volevano dare una dimostrazione di forza: tornare in strada con una
manifestazione pubblica in occasione della ricorrenza della morte di Giuseppe
Mazzini. Per noi era inaccettabile. Molti di noi, come ho già avuto modo di
ricordare, erano stati e si sentivano ancora dei mazziniani. Per noi romani
Mazzini era una guida imprescindibile soprattutto per l'importanza storica
della Repubblica Romana del 1849. Cosa avevano a che fare i torturatori
'repubblichini' di Palazzo Braschi con Mazzini? I fascisti con i loro alleati
nazisti erano la negazione assoluta della civitas
libera e repubblicana auspicata da Mazzini. Veramente noi non potevamo
tollerare un'infamia del genere. Quel giorno i fascisti fecero la
commemorazione in Piazza Adriana presso la Casa madre dei mutilati e terminata
la cerimonia s'incolonnarono in direzione di via Tomacelli per una
manifestazione. Alla testa del corteo c'erano i militi di 'Onore e
combattimento' bene armati. Io, Sasà e Franco Ferri eravamo ad attenderli a
Largo Monte D'Oro, ben appostati dietro i chioschi del mercato. Li attaccammo
con bombe a mano brixia e si dispersero immediatamente, non tentarono una pur
minima reazione. Quella di via Tomacelli fu un'azione militarmente molto
importante che ebbe delle interessanti ripercussioni politiche. Infatti, dopo
quell'attacco in pieno giorno al centro di Roma, i tedeschi impedirono ai
fascisti di fare altre manifestazioni pubbliche.
vedi anche:
Roma occupata, 1943-1944: itinerari, storie, immagini Di Anthony Majanlahti,Amedeo Osti Guerrazzi