La pandemia sta mettendo a dura prova la tenuta economica e sociale del nostro paese, rischiando di lasciare indietro larghe fasce della popolazione con conseguenze che possono essere gravi anche per la qualità stessa della democrazia.
In
questa situazione di crisi è assolutamente necessario tenere ferma la direzione
dell'attuazione dei principi costituzionali, della tutela del diritto
fondamentale alla salute e del dovere inderogabile di solidarietà della
Repubblica, reperendo e mettendo in campo tutte le risorse indispensabili al
potenziamento del servizio sanitario pubblico ed al sostegno di tutte le
persone che dovranno affrontare questo periodo senza lavoro e senza reddito,
anche attraverso politiche di redistribuzione della ricchezza che intervengano
sui grandi patrimoni così come hanno fatto nell’ultimo periodo alcuni paesi
europei.
Sono
parte della crisi le convivenze forzate causate dalle restrizioni in materia
sanitaria, le quali acuiscono situazioni di violenza domestica nei confronti
sia delle donne sia del mondo LGBT. Il 25 novembre giornata internazionale
contro la violenza sulle donne sarà complicato partecipare come gli scorsi anni
alle manifestazioni in presenza. Si tratta di un tema da tenere presente, da
affrontare e da agitare a causa dell’ulteriore peggioramento della condizione
femminile nella nostra società.
Allo
stesso tempo è necessario avviare un dibattito approfondito riguardo alla
torsione federalista che l’ordinamento ha subito dopo la riforma del Titolo V
della Costituzione, la quale oggi con la grave situazione che stiamo vivendo,
sta dimostrando tutti i suoi limiti.
Così
come, data la stretta connessione tra pandemia e devastazione ambientale, è
importante avviare una riflessione ed un progetto di lavoro sul tema della
difesa dell’ambiente, il quale è presente anche nella Costituzione.
In
mancanza dell’adozione di urgenti interventi di solidarietà rischiano di
aprirsi larghe vie da percorrere a tutti i reazionari nostrani, sulla scia
della polemica demagogica, dei capri espiatori, della violenza del linguaggio e
dei comportamenti, della disgregazione sociale.
E'
necessario per l'ANPI in questa nuova fase un ruolo, in continuità con la sua
storia, di unità, di schieramento e di partecipazione con tutti i partiti, i
movimenti, i sindacati e le associazioni che vogliono con noi realizzato
il disegno di Giustizia sociale portato dall'ordinamento costituzionale,
eredità dell'antifascismo, della Resistenza e della Lotta di Liberazione.
E'
inoltre necessario ed urgente in questo momento di crisi economica intervenire
ancora sui c.d. decreti sicurezza. Un primo intervento è stato attuato e lo
riteniamo positivo ma non sufficiente. Da un lato è necessaria una diversa
gestione degli afflussi che impedisca il continuo ripetersi di tragedie del
mare, come anche negli ultimissimi giorni; dall'altro è necessario rivedere e
moderare di molto le pene previste per le manifestazioni, che sono pene
eccessive e rendono inapplicabile la non punibilità per la particolare tenuità
del fatto - come anche segnalato dal Presidente della Repubblica - sia per i
blocchi stradali che per i picchetti di fabbrica, le resistenze e gli oltraggi
a pubblici ufficiali, situazioni che possono verificarsi durante le vertenze
sindacali, lavorative, abitative, che non possono essere ridotte a mere
questioni di ordine pubblico.
Nonostante
la difficoltà del periodo, l’ANPI con le sezioni di Roma e della provincia
continuano, nei modi più diversi, le loro attività di organizzazione e mobilitazione.
Le manifestazioni di Ciampino e Nemi da poco svoltesi, i progetti con le
scuole, i corsi di formazione che partiranno nelle prossime settimane, l’incessante
lavoro di radicamento, le tante iniziative politiche e culturali dimostrano
come la nostra Associazione, in ogni sua articolazione territoriale, è pronta a
fare la propria parte, a svolgere la propria funzione e ad assolvere ai suoi
compiti anche in una situazione che presenta oggettive difficoltà organizzative
ma anche la possibilità di raggiungere obiettivi di ogni sorta, ad esempio come
nello sgombero del covo fascista di Via Amulio avvenuto anche grazie
all’impegno costante dell’ANPI.
Assume
valenza fondamentale lo stile di lavoro collettivo, il “noi”, e la costruzione
od il rafforzamento di coordinamenti unitari locali come centri di iniziativa,
compresa la riunione cittadina. Temi di interesse prevalente con l'iniziativa
culturale sulla memoria, quella politica, generale e locale, comunque ispirata
alla realizzazione dei principi costituzionali, allo scioglimento delle
organizzazioni fasciste, che danno continua prova di ricorso alla violenza. Assumono
oggi valenza centrale i temi della sanità pubblica e garantita, del diritto al
lavoro e di quello all’istruzione, la parità di genere, l’uguaglianza
sostanziale e la tutela dell’ambiente. Ci prepariamo dunque ad affrontare il
prossimo periodo con la tenacia e la determinazione di sempre, consapevoli che
il ruolo dell’ANPI, di sentinella della democrazia, di vigilanza sulle
istituzioni e di mobilitazione per l’applicazione dei principi costituzionali,
è nella società sempre più necessario.