OCCUPAZIONE FASCISTA DI VIA DELLE BALENIERE AD OSTIA: Le Associazioni della Resistenza e le organizzazioni democratiche e antifasciste ne chiedono lo sgombero immediato.
È passato un anno da quando l’organizzazione politica di
matrice fascista denominata Casapound ha occupato diversi edifici in
Via delle Baleniere 263. Nonostante segnalazioni, comunicati e
manifestazioni da parte delle realtà sociali e sindacali cittadine, “Area 121”
continua a esistere indisturbata.
Come Associazioni della Resistenza e della Lotta di
Liberazione crediamo che in questa vicenda, lo scandalo non sia che famiglie
povere, a cui lo Stato nega i diritti, siano costrette a occupare uno stabile in
piena pandemia. Lo capiamo e crediamo fermamente che non può esistere
legalità senza giustizia sociale. Ma allo stesso tempo, crediamo anche che
l’unica legalità che deve essere portata avanti sia quella Costituzionale, che
stabilisce come obbligo dello Stato garantire i diritti sociali e
condannare l’apologia di fascismo. Quindi, il vero scandalo è vedere
organizzazioni fasciste, da sempre vicine ai potenti, strumentalizzare ancora
una volta i bisogni di chi vive in povertà per legittimare i propri dis-valori
e la subcultura fascista.
Vale la pena ricordare che, in questi anni, l’organizzazione
fascista di Casapound si è resa protagonista di numerose azioni
violente in città, anche allestendo altarini inneggiando a Priebke e
Himmler.
Nel X Municipio, esponenti di tale organizzazione hanno
compiuto numerose aggressioni, con pestaggi e minacce, - soprattutto nel
quadrante di Ostia - ai danni di attiviste e attivisti impegnati nelle
battaglie per il diritto all’abitare, al reddito, alla salute, all’accoglienza,
alla cultura, all’istruzione, per costruire una città in cui giustizia sociale,
democrazia e partecipazione fossero i valori centrali come previsto dalla
nostra Costituzione. Come documentato dalla mappatura delle aggressioni
fasciste avvenute negli ultimi anni1 , questo purtroppo è uno
schema che trova risonanza nei comportamenti di questa organizzazione in tutta
Italia.
È importante ricordare anche come tale organizzazione, nel
contesto di Ostia, ha organizzato attività in zone a forte presenza mafiosa, affiancandosi
a esponenti della criminalità organizzata locale. Questo è dimostrato dalle
fotografie2 che ritraggono esponenti di Casapound - in
particolare il Consigliere Luca Marsella - in compagnia di Roberto Spada, oggi
condannato in appello all’ergastolo per associazione per delinquere di stampo
mafioso e considerato il mandante di un duplice omicidio, oltre che di altri
gravissimi reati. Le connessioni di queste organizzazioni con il mondo
criminale sono state oggetto di attenzioni anche nel recente periodo di
pandemia, con azioni partite proprio da esponenti di Ostia3 ,
ed estese anche in altri territori, come riportato anche in alcuni articoli di
stampa4 .
A confermare la strumentalizzazione del bisogno delle
famiglie in difficoltà da parte di Casapound, ci sono le immagini diffuse dai
loro stessi canali social relative a diverse feste organizzate in occasione del
carnevale e per l’iniziativa “We are the world” (che suona così fuori luogo se
organizzata da chi semina odio e divisione nella nostra società) all’interno
dell'area occupata. Dopo aver subito il sequestro preventivo del palazzo
in Via Napoleone III, l’obiettivo di Casapound è rendere “Area 121” un
punto di ritrovo in cui diffondere i dis-valori della subcultura fascista e
violenta.
Per tali ragioni riteniamo estremamente pericoloso
consentire a tali organizzazioni la permanenza in quello stabile. Rischio
che, alla luce dei fatti citati, non è possibile correre. A seguito
dell'occupazione avvenuta lo scorso aprile, il Ministero della Difesa ha
attivato il procedimento di sgombero, con comunicazione alla prefettura di Roma
il 7 maggio 2020 che non ha avuto alcun seguito. Chiediamo pertanto l’immediato
sgombero di questo presidio di Casapound e la presa in carico dei nuclei
familiari, aventi diritto, che vivono negli stabili garantendo soluzioni
abitative dignitose e coerenti con i loro bisogni.
Per uscire dalle crisi che stiamo vivendo è necessario
che la politica dia risposte concrete garantendo diritti alle migliaia di
persone che vivono in difficoltà. C’è bisogno di un segnale forte e chiaro in
città e nel paese: attuiamo la nostra Costituzione e condanniamo il fascismo!
Le sezioni cittadine e provinciali dell’ANPI –
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia; AICVAS -
Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna; ANED -
Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi Nazisti; ANEI -
Associazione Nazionale Ex Internati; ANFIM - Associazione
Nazionale Famiglie Italiane Martiri; ANPC - Associazione
Nazionale Partigiani Cristiani; ANPPIA - Associazione
Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; ANVRG –
Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini; FIAP -
Federazione Italiana Associazioni Partigiane.
Hanno aderito: ARCI Roma; Articolo Uno; CGIL; Circolo
di Cultura Omosessuale Mario Mieli; Circolo Gianni Bosio;
CISL; Emergency; Giuristi Democratici; Libera contro le mafie; Link
Coordinamento universitario; Opera Nomadi; Partito Comunista Italiano; Partito
della Rifondazione Comunista; Partito Democratico; Rete Degli Studenti Medi;
Rete #NOBAVAGLIO; Sinistra Italiana; UIL; UDS - Unione Degli Studenti; UDU -
Unione Degli Universitari; UISP.