Il comitato dell'ANPI provinciale di Roma, di fronte all'ennesimo atto profanatorio portato alla lapide ai fucilati di Forte Bravetta, nel condannarlo con sdegno, chiede alle Istituzioni repubblicane e antifasciste un pronto ripristino della lapide, una protezione efficace contro ulteriori future gesta e una pronta individuazione dei responsabili che debbono rispondere di vari gravi reati, tra i quali quelli previsti dalla legge Mancino sull'odio razziale.
I campioni del coraggio "italico" che agiscono come al solito strisciando, col buio, inneggiando alla "remigrazione" hanno profanato la memoria dei Patrioti fucilati dalla feccia fascista per aver voluto conquistare Pace, Democrazia e Diritti Sociali universali. Questa feccia vorrebbe anche, in nome di una presunta e autoproclamata superiorità razziale, escludere uomini, donne e bambini da questi stessi diritti, conquistati dai partigiani e dalle partigiane con la vittoria sui padri di costoro, che li volevano negare soprattutto agli italiani.