21 aprile 2018

25 aprile 2018: appello per una manifestazione unitaria, inclusiva e pacifica e di massa di ANPI Roma, ANED, ANEI, ANPPIA, ANPC, ANVRG Roma, FIAP, Circolo G. Bosio


Di seguito l’appello di ANPI Roma, ANED, ANEI, ANPPIA, ANPC, ANVRG Roma, FIAP, Circolo G. Bosio per una manifestazione del 25 aprile 2018 unitaria, inclusiva pacifica e di massa, in cui saranno in prima fila i medaglieri e i vessilli delle associazioni partigiane, combattentistiche, dei perseguitati dal fascismo, degli internati militari, dei deportati nei campi di sterminio nazisti e, quest’anno, anche della Brigata ebraica, per il contributo dato alla Liberazione dell’Italia dalla barbara tirannide del nazifascismo.

ORA È SEMPRE RESISTENZA
Per il prossimo 25 aprile, 73mo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, di fronte alle moderne minacce alla pace mondiale, è necessario ricordare che la Lotta di Liberazione ha provocato la maggiore, positiva, “rottura” di tutta l’età moderna della storia italiana. La lotta di Liberazione fu sostenuta da una grande solidarietà di popolo. Il ricordo di coloro che nella lotta partigiana, nei campi di prigionia, di internamento o di sterminio, si opposero – anche sino al sacrificio della vita – alla dittatura, alla bramosia di conquiste territoriali, a folli ideologie di supremazia della razza, costituisce concreto monito contro ogni tentativo di minare le fondamenta delle libere istituzioni nate dalla Resistenza.


La memoria non è strumento di odio o di vendetta, ma di unità in uno spirito di concordia senza discriminazioni di tutti coloro che si riconoscono nei valori di pace e di giustizia sociale proclamati dalla Costituzione, di cui cade quest’anno il 70mo anniversario dell’entrata in vigore, scritta da quegli stessi uomini e da quelle stesse donne che guidarono il movimento partigiano. Un paese che oggi, pur ancora tenuto insieme dai fondamenti costituzionali, soffre gravemente per l'inattuazione dei diritti sociali e per il crollo e la perdita di quei valori di spirito etico riconquistati con la Resistenza e con la Guerra di Liberazione. Il problema non è solo italiano ma continentale, in una Unione Europea che privilegiando la parità dei bilanci all’urgente progresso economico e sociale di gran parte della propria popolazione, vede riemergere dal passato formazioni di estrema destra e a volte dichiaratamente fasciste, presenti pressoché ovunque e non di rado in coalizioni di governo.
Nel 2018 cade inoltre l’80mo anniversario dell’abominio delle leggi razziali, che dobbiamo ricordare ponendole a monito delle future generazioni, ricordando che il fascismo nacque fin dalle origini nella violenza, che si fece istituzione con l’orrore del Tribunale speciale. Il nostro pensiero va allora ad esempio alla Libia, dove abbiamo visto realizzarsi alla luce del sole nuovi veri e propri mercati di esseri umani, in una situazione che la coscienza del nostro paese non può tollerare oltre.
Nel clima di crisi economica che ancora attanaglia gran parte del nostro popolo, al quale gli ancora modesti progressi dei conti nazionali non hanno portato alcun sollievo, ha trovato il suo brodo di coltura un linguaggio violento e razzista che ha raggiunto il suo apice con la strage di Macerata, come con l’omicidio di un immigrato a Firenze scelto “a caso” tra la folla. Vanno rafforzandosi pericolosamente in questo clima e in diversi territori organizzazioni politiche che fanno della violenza e del fascismo la loro bandiera e che senza indugio devono ormai essere sciolte. Ma c’è dell’altro. Occorre chiedersi se gli episodi, che potrebbero moltiplicarsi e dilagare, non facciano parte della strategia politica per rendere ingovernabile il Paese, spingendolo a dotarsi di un sistema “nuovo”, facendo del presidente del Consiglio una sorta di despota, investito di poteri sottratti al Parlamento e al Capo dello Stato. Le trame fasciste hanno rappresentato nel nostro Paese una costante insidia per le istituzioni democratiche, intendendo per fascismo non solo quello del ventennio o quello di Salò, ma ogni forma di potere autoritario, liberticida e fortemente condizionante l’autorealizzazione di ogni persona umana.
Facciamo pertanto appello a tutti i cittadini, alle istituzioni, alle assemblee elettive, ai partiti, ai movimenti, ai sindacati e alle associazioni antifasciste, per dare vita la mattina del 25 aprile, dai luoghi simbolo dell’inizio della Resistenza italiana, ad una grande manifestazione antifascista, in cui risaltino le bandiere della Resistenza e della Guerra di Liberazione, perché ci si ritrovi largamente per rinnovare la promessa di rispettare i sentimenti e gli impegni che promanano dall’antifascismo e dalla Resistenza e sono proclamati dalla Costituzione, rinnovando, con la necessaria piena attuazione del suo dettato, l’identità nazionale che da quei fatti deriva.
APPUNTAMENTO PER TUTTI GLI ANTIFASCISTI IL 25 APRILE 2018 ALLE ORE 9,30 A VIA G. GENOCCHI (PARCHEGGIO REGIONE LAZIO), PER UN CORTEO CHE SI SNODERA’ TRA I QUARTIERI DI GARBATELLA ED OSTIENSE PER RAGGIUNGERE PORTA SAN PAOLO, DOVE CON LE ASSOCIAZIONI DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE SARANNO LE ISTITUZIONI A RIBADIRE LA NATURA ANTIFASCISTA DELLO STATO ITALIANO.   
 ANPI – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA, comitato provinciale di Roma
ANED – ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX DEPORTATI NEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTA, comitato di Roma
ANEI – ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX INTERNATI, Roma
ANPPIA – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PERSEGUITATI POLITICI ITALIANI ANTIFASCISTI, Roma
ANPC – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI CRISTIANI
FIAP – FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI PARTIGIANE, Roma e Lazio
ANVRG – ASSOCIAZIONE NAZIONALE VOLONTARI E REDUCI GARIBALDINI, Roma
CIRCOLO GIANNI BOSIO                             

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