Lettera appello di tre ragazzi accusati di aver verniciato il monumento a
Graziani ad Affile. “Ma quale danneggiamento, si è scritta solo la verità”. Il 1° aprile dovranno comparire al Tribunale di Tivoli e convocano un sit in di protesta e solidarietà.
(Vedi anche: "
Rodolfo Graziani, soldato o criminale di guerra?" di Ernesto Nassi)
"Siamo i 3 ragazzi accusati di aver imbrattato il mausoleo
intitolato a Rodolfo Graziani, una delle figure di spicco del ventennio
fascista.
Per molti fascisti nostrani questo mausoleo (inaugurato
nell'agosto 2012) è stato il compimento del percorso che il Movimento sociale,
ad Affile (RM), aveva intrapreso dal dopo guerra. Già nel '67 infatti venne
presentato il progetto del suddetto dal celebrato sindaco affilano Luigi Ciuffa
(esponente dell' Msi e sindaco della cittadina per 40 anni). Così, assieme al busto
di Almirante, Affile oggi vanta anche un mausoleo intitolato tramite delibera
comunale al ‘macellaio di Fezzan’, Graziani. La Regione Lazio, a seguito del clamore suscitato da tale
scempio, ha bloccato una parte del
finanziamento promesso e dopo un attento sopralluogo sul posto non ha trovato più alcun riferimento al fascista. Di
fatto il mezzo busto che dominava la sala è ora custodito gelosamente in casa
dal sindaco Viri, come da lui stesso dichiarato. Il manufatto sarà scappato da
solo o qualcuno avrà provveduto a rimuoverlo?Quella che secondo i piani del sindaco deve essere la
Predappio del Lazio è una chiara e palese revisione storica che pone il
macellaio nella veste del soldato pluri medagliato prima del fascismo, poi
soldato "non fascista" nel ventennio e successivamente nella
repubblica sociale “ fedele alla patria fino alla fine tanto da salvarne vite
umane e beni materiali dalla furia tedesca“... e si può aggiungere “ servo di
una patria assassina “ come recitava uno scritto sul mausoleo.A seguito di diverse denunce di individualità e associazioni
il sindaco Viri ed alcuni assessori sono stati denunciati. La Procura ad oggi non sembra aver dato seguito
all’indagine per apologia di fascismo scattata ai danni del sindaco … Molto più
facile procedere “verso chi pratica gesti violenti“, appunto vernice ,
come gridava qualche fascista in giacca e cravatta, commentando la notizia
delle scritte.Così il 1 aprile (non è uno scherzo) ci ritroveremo nell’
aula del tribunale di Tivoli ad essere accusati nel modo in cui riportiamo: “...in concorso tra di loro danneggiavano mediante verniciatura con bombolette spray la scalinata in marmo, due porte e le
quattro facciate del sacrario denominato 'il Soldato' sito in Affile. Con l’
aggravante di aver commesso il fatto su beni destinati per necessità alla
pubblica utilità e su edifici ad uso
pubblico...", scrivono i carabinieri.A prescindere dal fatto di chi abbia praticato il gesto,
vogliamo evidenziare la volontà di far passare per pubblica utilità un mausoleo
intitolato ad un criminale di guerra, come evidenzia la storia, ad un condannato
per collaborazionismo con i tedeschi nell’occupazione nazista, al ministro
della repubblica di salò firmatario del bando che rese obbligatoria la leva
delle classi '22 ‘ 23, deportando 2500 persone nei lager tedeschi.L’uomo che con i suoi ordini sterminò migliaia di etiopi, l’uomo che rivendicò lo sterminio di Debra Libanos (in cui morirono più di 3000
persone), l’uomo firmatario delle leggi razziali, l’uomo protetto ancora oggi
da una chiesa complice delle sue atrocità. Sono allora 4 mura intitolate a
questa figura un bene pubblico? O sono
il tentativo da parte della destra nostalgica di creare un luogo di culto per i
vecchi e nuovi fascisti? Proprio perché non ci riconosciamo in questa assurda
vicenda e con sentimento di complicità con tutte le persone che ieri hanno
combattuto e che oggi combattono contro i vecchi e nuovi fascismi, con spirito
di rivalsa verso un gesto che è un insulto alla vita umana e alla Resistenza,
vogliamo non far passare questo processo come “un semplice danneggiamento“. Per
questo motivo chiediamo un forte sostegno nelle modalità che riterrete più
opportune, a tutti gli uomini e alle donne, ad associazioni e movimenti,
individualità e collettivi che si riconoscono nei valori della Resistenza. Per
una società libera da ogni fascismo e per l’ abbattimento del mausoleo a
Rodolfo Graziani.
1° Aprile: sit in
dentro e fuori il tribunale di Tivoli Viale Nicolò Arnaldi n, 19 ore 9.30