Manifesti di amore e di perdono verso quelli che avevano voluto guadagnare sulla pelle di uomini che ora definiamo collaborazionisti che criminali ,dei manifesti scavati con unghie di UOMINI carichi del senso del dovere ed amore per la Patria che Molto spesso non ricordiamo, nomi come SIMONI O MONTEZEMOLO, volti duri, forti che non potevano dar spazio ad una lacrima!!!
Che sapevano … capivano ed erano tra quelli che Roma, capitale delle capitali non ricorda, tranne una volta all’anno allora si ,poniamo tutti una corona di fiori a simboleggiare il nostro orgoglio, UNA corona che dovremmo ‘’porre’’ ogni giorno nel nostro cuore e nella nostra mente. Al museo della Liberazione o quello che ne rimane perché in parte venduto e dannatamente abitato, ho ritrovato quelle lacrime che non scendevano da tempo ,quel brivido paralizzante su tutta la spina dorsale.
Quella cella n°12 orribilmente piccola e soffocante senza luce per vedere il tempo passare e sperare finalmente nella fine della guerra.NO! La luce non poteva passare ogni giorno durava un mese, ogni secondo un anno. Un anno di dolore e di torture che stremavano ma non facevano arrendere quegli uomini che pur di non parlare, morivano nel silenzio più profondo!!! Avendo prima scritto alla madre un ‘’Sii forte‘’ su di un muro.
Allora io mi chiedo ,con la coscienza che riflette ancora a quei locali pieni di onore ed infamie, con il cuore a uomini e donne, anziani e ragazzi, cittadini di ogni classe e ceto dai quali Kappler e suoi aiutanti tentavano di estorcere informazioni in un modo così vile che definirei logorante per la nostra specie Umana, mi chiedo come sia potuto succedere che questi Bastardi siano riusciti a farla franca scappando dentro delle valigie e come sia possibile che c’era gente che per guadagnare soldi vendeva uomini, bambini, ragazzi della mia età, donne e ne traeva profitto me lo chiedo ma risposte non ne trovo non riesco a pensare che sia potuto accadere o non voglio pensarci per un brivido da non provare; allora continuo con il solo ricordarmi che circa 9000 DICO 9000 uomini e donne di tutte le età vennero messi su dei treni del non ritorno spariti tra la nebbia ed il fumo. Persone che potevano essere i miei nonni senza i quali io non sarei potuto nascere! E’pensando a questo ed a quello che i miei occhi hanno visto ed il mio sentimento pensato ,che ricordo così, come posso la tragicità della guerra e di quel malato fanatismo militare che non deve permettere e mi auguro non permetterà, un’altra VIA TASSO!!!
Mario Soldaini,
dopo una non poco emozionante visita in un museo che esprime storie e dolori ma che fa riflettere e fa ammirare la poetica di questi UOMINI che si sono sacrificati per me come per tutti noi…
RICORDARE PER NON RIPETERE