in collaborazione con IGS e Proteo Fare Sapere
ORARIO: 15.00 – 18.00
SEDE: Casa della Memoria e della Storia in Via San Francesco di Sales (Roma)
solo l'incontro del 20 dicembre avrà luogo presso la Libreria Todomodo in Via Bellegra 44.
ANTONIO GRAMSCI STORIA E LETTERATURA
La diffusione del pensiero di
Gramsci è forse, tra i grandi italiani, superata soltanto da Dante. Basterebbe
ricordare le parole di Eric J. Hobsbawm, il grande storico scomparso nel 2012,
il quale faceva presente che
l’elenco degli autori di
tutto il mondo le cui opere sono più frequentemente citate nella letteratura
internazionale di arte e di umanità contiene pochi nomi di italiani, di cui
soltanto cinque nati dopo il XVI secolo. In questo elenco non è compreso né
Vico né Machiavelli, mentre invece è citato Antonio Gramsci. Essere citati non
significa ancora garanzia di conoscenza e neppure di comprensione per l’autore
in questione, tuttavia è pur sempre indizio di una presenza intellettuale (1).
Essere citato non è, quindi, sufficiente per affermare la notorietà di un qualsiasi autore. E questo vale anche per Gramsci, anche se per lui si pone la questione del perché sia quasi uno sconosciuto nelle nostre scuole, ossia in quelle italiane, e in genere nel nostro Paese. Eppure quale studente non vorrebbe avere un insegnante come Gramsci e quale insegnante non vorrebbe avere uno studente come Gramsci?
Scriveva Rabbi A. Vussun (XII secolo):
Molti ci insegnano qualche cosa qualche volta, sono pochi quelli che qualche volta ci insegnano cose importanti, ma sono pochissimi quelli che ci insegnano cose importanti per tutta la vita: e questi sono i nostri Maestri, a cui va il nostro amore (2).
I Maestri, al dunque, sono quelli che invitano al rigore e alla disciplina interiore, a non essere trascurati e a seguire un metodo che non faccia dire a ciò che leggiamo quello che noi vorremmo ci fosse scritto; il Maestro è quello che ci invita a metterci nei panni degli avversari tenendo presente, però, che se ne potrebbe anche provare disgusto e desiderare essere ingiusti per non svenire per eccesso di disponibilità; il Maestro è quello che educa tenendo nel giusto conto le contraddizioni e quel grumo inesauribile di razionale ed irrazionale che è l’essere umano. Il Maestro è colui/colei che, davanti ad un insuccesso dell’allievo/a, lo/la incoraggia affinché continui a studiare in tutti i modi; potrà perdere qualche anno, per dannata ipotesi, come tempo materiale in una certa carriera scolastica, ma non li perderà del tutto se migliorerà ogni giorno la sua cultura, la sua preparazione generale, se allargherà l’orizzonte delle sue cognizioni e dei suoi interessi intellettuali (3)
(1) E. J. Hobsbawm, Per capire le classi subalterne in Rinascita-Il Contemporaneo, “Gramsci nel mondo”, 28 febbraio 1987. Eric John Ernest Hobsbawm (1917-2012) è stato uno storico e scrittore britannico. Nato in una famiglia ebraica di origini austriache, studioso di formazione marxista, Hobsbawm ha dedicato molte delle proprie ricerche alla classe operaia inglese e al proletariato internazionale. Fra le sue opere è molto famosa Il secolo breve (Rizzoli, Milano 1995). La fonte dell’informazione fornita da Hobsbawm è Eugene Garfield, Current Comments, The 250 Most-Cited Authors in the Arts & Humanities Citation Index, 1976-1983. La ricerca è datata 1° dicembre del 1986. Se qualcuno provasse a intraprenderne un’altra, sicuramente Gramsci confermerebbe la sua posizione vista la mole impressionante di studi e di ricerche a lui dedicati nel mondo intero e testimoniati dalla Bibliografia gramsciana. Per conoscenza universale, gli altri quattro italiani fra i 250 autori dal XVI secolo più citati secondo l’Indice delle citazioni della letteratura mondiale di arte ed umanità sono Giorgio Vasari, Giuseppe Verdi, Benedetto Croce ed Umberto Eco.
(2) Questa citazione compare nella quarta di copertina di un volume fuori commercio di Giuseppe Prestipino, Frammenti di vita ingiusta, Edizioni Punto Rosso, Milano 2012.
(3) A. Gramsci, Lettere dal carcere, a cura di Antonio A. Santucci, Sellerio, Palermo 1996, p.701.
GRAMSCI: STORIA E LETTERATURA
Obiettivi e metodologie
Il corso, che vuole essere, almeno sotto un certo punto di vista, la prosecuzione di quello attivato nel corso dell’anno scolastico 2018-2019, vuole porsi come obiettivo quello dell’analisi specifica della letteratura da parte di Gramsci partendo dal presupposto che, per l’intellettuale sardo, “la letteratura è una funzione sociale”. In questo senso storia e letteratura vanno affrontate in un continuo rapporto dialettico al fine di pervenire, secondo Gramsci, ad un concetto ampio di cultura. L’indicazione metodologica è la seguente: “Si tratta di una ricerca di storia della cultura, non di critica artistica in senso stretto: si vuole dimostrare che sono gli autori esaminati che introducono un contenuto morale estrinseco, cioè fanno della propaganda e non dell’arte, e che la concezione del mondo implicita nelle loro opere è angusta e meschina, non nazionale-popolare ma di casta chiusa. La ricerca sulla bellezza di un’opera è subordinata alla ricerca del perché essa è «letta», è «popolare», è «ricercata» o, all’opposto, del perché non tocca il popolo e non l’interessa, mettendo in evidenza la assenza di unità nella vita culturale nazionale” (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Quaderno 23, § 51).
Modalità di erogazione e
attività laboratoriali
Lezione frontale; possibile uso
di materiali audiovisivi; uso di materiali filmici; laboratorio finale.
Il laboratorio finale (6 marzo)
si pone come momento di riflessione collettiva su come la tematica gramsciana,
in specie l’approccio alle questioni letterarie, possa essere introdotta nelle
nostre scuole. Per questo sarà richiesto alle/ai partecipanti il tentativo di
realizzazione di un’unità didattica.
Verrà indicata una bibliografia
di base.
ORARIO: 15.00 – 18.00
SEDE: Casa della Memoria e
della Storia in Via San Francesco di Sales (Roma)
• I INCONTRO - 8 novembre 2019: Gramsci e
Dante: il canto X dell'Inferno ed altro (Raul Mordenti, Università Roma
II)
• II INCONTRO - 22 novembre 2019: Gramsci e
Machiavelli: fra storia, letteratura e teoria politica (Corrado Morgia, International
Gramsci Society)
• III INCONTRO - 6 dicembre 2019: Gramsci e
Manzoni (Pasquale Voza, Università di Bari)
• IV INCONTRO - 20 dicembre 2019: Gramsci e
Pirandello: le bombe lanciate nei cervelli (Chiara Meta, Università Roma
III)
• V INCONTRO - 10 Gennaio 2020: Gramsci:
la questione della lingua e la letteratura popolare (Lelio La Porta, International
Gramsci Society)
• VI INCONTRO - 24 Gennaio 2020: Gramsci e i futuristi: avanguardie letterarie e
avanguardie politiche (Lelio La Porta, International Gramsci Society)
• VII INCONTRO - 14 Febbraio 2020: Gramsci e la cultura proletaria (Noemi Ghetti, International
Gramsci Society)
• VIII INCONTRO - 21 Febbraio 2020: Gramsci e
De Sanctis: letteratura e storia della letteratura (Raul Mordenti, Università
Roma II)
• IX INCONTRO - 28 Febbraio 2020: Gramsci
traduttore di Goethe e dei fratelli Grimm: mito, favola e storicismo (Francesco
Marola, Università dell’Aquila)
• X INCONTRO - 6 marzo 2020: Incontro
conclusivo: laboratorio e consegna degli attestati di partecipazione.
Il
corso di formazione è gratuito; necessaria l’iscrizione a Proteo 2020 (10
euro). La scheda di iscrizione dovrà essere inviata entro il 6 novembre all’indirizzo
e-mail lazio@proteofaresapere.it . Il numero massimo dei partecipanti al corso è
di 60 persone con priorità per gli iscritti Proteo e FLC CGIL. L’iniziativa
essendo organizzata da soggetto qualificato per l’aggiornamento (vedere DM
23.5.2002 e DM 8.06.2005) è automaticamente autorizzata ai sensi degli art 64 e
67 CCNL 2006/2009 del Comparto Scuola, con esonero dal servizio e con
sostituzione ai sensi della