Valutiamo con grande preoccupazione la nuova fase, di riapertura, fatta su
pressione dei poteri economici, Confindustria in testa, al seguito della grande
industria europea, tedesca notoriamente. Una riapertura che temiamo affrettata,
con precauzioni sanitarie spesso insufficienti. Una eventuale ripresa del diffondersi
della pandemia comporterebbe infatti un ulteriore aggravamento della già
gravissima crisi economica e sociale che si prospetta. Questa crisi potrà essere affrontata solo
con l'integrale applicazione dei principi fondamentali e dei diritti sanciti
dalla Costituzione, conquistati dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione
dal nazifascismo. Questo significa non lasciare indietro, abbandonata a se
stessa, nessuna persona, nell'applicazione del dovere istituzionale di
solidarietà della Repubblica, del diritto al lavoro e della salute
nell'eguaglianza, senza distinzioni di sorta. Altrimenti i rischi di
degenerazione della nostra società sono dietro l'angolo, basti guardare ad es.
all'involuzione autoritaria ed antidemocratica dell'Ungheria di questi giorni,
realizzatasi senza alcuna protesta ufficiale dell'Unione Europea.
Nessuno potrà salvarsi da solo, non potranno farlo neanche la Germania o
l'Olanda, come non potrà farlo neanche la stessa Unione Europea in quanto tale
se continuerà ad essere regolata unicamente dai vincoli finanziari di bilancio,
la cui rigorosità ed intangibilità è stata di recente rilanciata dalla corte
costituzionale tedesca, mentre riteniamo positive tutte le misure che sono
state finora prese per il superamento dei vincoli del passato, anche se ancora
largamente insufficienti a disegnare un'Europa quale quella voluta dai
resistenti.
Bisogna
oggi prestare la massima attenzione alle condizioni dei lavoratori,
dei precari, dei disoccupati, la cui rabbia sta esplodendo per la
perdita del
lavoro, per la mancanza di reddito, per il mancato pagamento della cassa
integrazione e dei sussidi di emergenza previsti che ancora in troppi
territori tardano ad arrivare. Bisogna porre rimedio alla condizione
delle donne e dei giovani, prime vittime
della riduzione del lavoro e della mancata erogazione degli
ammortizzatori sociali. Non lasciare
indietro nessuno significa anche regolarizzare tutti gli immigrati nella
dignità sociale e della persona umana prescritta dalla Costituzione, tra
essi
600mila persone rese invisibili per legge perché prive di permessi di
soggiorno. E' poi urgente permettere al mercantile Marina, che il
3 maggio ha recuperato 78 naufraghi a 30 miglia da Lampedusa, di poter
attraccare in un porto italiano.
Riteniamo
che l’ANPI in questa difficile fase debba fare la propria parte tenendo
alta l’attenzione e stimolando la mobilitazione sui temi politici,
sociali e culturali che interessano la vita dell'Italia e dell'Europa.
Il direttivo dà pertanto mandato alla presidenza di organizzare anzitutto iniziative sul tema prioritario del lavoro, principio sul quale è fondata la Repubblica. Dà inoltre mandato all'organizzazione di iniziative
sui
fondamentali temi della sanità e dell'istruzione pubbliche, diritti che
in questo contesto soffrono più di altri gli effetti delle limitazioni, e
la cui tutela e il cui rafforzamento sono fondamentali e indispensabili
per la nostra società. Di organizzare iniziative
sul rischio, molto alto in questa situazione di difficoltà e fragilità,
di intervento e condizionamento della criminalità organizzata su diversi settori della società.
Dà inoltre mandato all'organizzazione di una riunione cittadina sulla
inaccettabile situazione di Ostia, contro l'occupazione neofascista,
partecipando alla campagna social e anche prevedendo se necessario una
manifestazione.
Sul prossimo 4 giugno, 76° della Liberazione di Roma, ci organizzeremo come
per il 25 aprile scorso, predisponendo la presenza di delegazioni dell’ANPI su
tutte le lapidi e i luoghi simbolici
della Resistenza romana, in omaggio a tutti coloro che hanno preso parte alla
Lotta di Liberazione dal nazifascismo. Non mancheranno poi sia per il 4 giugno,
sia per il 2 giugno, Festa della Repubblica, iniziative on-line sui mezzi di
comunicazione che abbiamo a disposizione.
Sul tesseramento si invitano le sezioni a contattare tutti gli iscritti
come primo passo per il rinnovo dell’iscrizione e a contattare tutte e tutti
coloro che hanno richiesto di aderire all’ANPI come nuovi iscritti.
Il
Direttivo autorizza la fondazione delle sezioni della Casa della
Memoria di Roma intitolandola al comandante Massimo Rendina e della
sezione di Palestrina.
Delega la presidenza per l'organizzazione delle assemblee cositutive, già
autorizzate dal direttivo, di Garbatella-Ostiense-San Paolo, Circolo Mario Mieli,
Cgil di via Buonarroti, Allumiere, Anguillara Sabazia, Guidona Montecelio.
Impegna l’organizzazione a portare a conclusione la raccolta di richieste
di adesione per la costituzione delle sezioni di Trionfale-Prati-Delle Vittorie
e di Ardea.
Impegna l’organizzazione a continuare il lavoro di radicamento e
proselitismo e a organizzare iniziative su Tolfa, Torrita Tiberina, Zagarolo,
ATAC, Monte Compatri, Trevignano Romano, Campagnano di Roma, Castel Madama,
Riofreddo, Ferrovie dello Stato, Casal de’ Pazzi-Rebibbia.