01 aprile 2021

Verso il 25 aprile. OdG del direttivo del Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma

Ordine del Giorno approvato all'unanimità dal Direttivo del Comitato Provinciale dell'ANPI di Roma nella seduta del 31 marzo 2021




25 aprile 2021, 76° della Liberazione dal nazifascismo

    Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Roma nella sua riunione del 31 marzo 2021, approva la relazione del presidente ed impegna gli organismi provinciali e le sezioni territoriali e aziendali alla celebrazione in ogni territorio e luogo di lavoro del prossimo 25 aprile, 76mo della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, quale festa fondamentale del nostro paese, in ricordo dell’insurrezione vittoriosa delle formazioni della Resistenza del Nord d’Italia nella definitiva sconfitta del nazifascismo e nella conquista della libertà e della democrazia, dopo venti anni di dittatura terroristica, di guerre, miseria, deportazioni e stragi. Anche Roma e la sua provincia fecero la loro parte e la città venne temuta dai comandi nazisti come la capitale europea che dava più filo da torcere, come il nido di vespe in cui la metà della popolazione era partigiana e l’altra metà nascondeva la prima. La città di Roma difatti è stata insignita nel 2018 dal Presidente della Repubblica, su iniziativa dell’ANPI, di Medaglia d’Oro al Valore Militare per I fatti della Resistenza.

    Oggi le ideologie e le pratiche violente, razziste, xenofobe, antisemite, discriminatorie, sessiste, omofobe, fasciste, sono sopravvissute nel nostro paese e vistosamente nella nostra città e nella nostra provincia e premono sulle istituzioni e sulla nostra società, colpita dall’immane tragedia della crisi sanitaria e dall’aggravarsi della più profonda crisi economica affrontata dal dopoguerra. Queste ideologie nefaste, col loro diffondersi anche oltre I recinti dell’estremismo squadrista, intendono scuotere il sistema democratico parlamentare e le sue libertà dalle fondamenta e potranno minacciarlo se dalla crisi non uscirà tutto il paese, nessuna e nessuno esclusi, se rimarranno attanagliati dalla crisi sociale e dalla disperazione centinaia di migliaia o milioni di persone come nel primo dopo guerra e nei primi anni venti.

     Il 25 aprile può e deve quindi costituire ancora una volta uno stimolo alla speranza, alla partecipazione, alla vitalità delle idee, alla realizzazione di quel disegno di Giustizia Sociale portato dalla Carta Costituzionale, che le partigiane e i partigiani ci hanno lasciato in eredità. Il patrimonio di valori dell’antifascismo, della Resistenza e della Lotta di Liberazione debbono guidare il paese nell’uscita dalla crisi, come lo guidarono nella ricostruzione del paese. La crisi sanitaria ed economica non avrebbe avuto le attuali drammatiche dimensioni se per tempo si fosse conquistata la piena realizzazione dei principi costituzionali fondamentali di pieno rispetto della dignità di ogni persona umana, di uguaglianza formale e sostanziale, di diritto al lavoro e di diritti sociali.  Diritti costituzionali intangibili siccome conquistati e sanciti dalla Storia, ma andati disperdendosi nel tempo ed oggi da riconquistare alla luce del disastro causato anche col metterli da parte.

     Nel festeggiare il 25 aprile ricordiamo e sottolineiamo l’unità della Resistenza, come chiave di volta della vittoria di un movimento non solo militare, ma politico e culturale internazionale, che ha visto affratellati nella lotta contro il nemico occupante e il suo alleato fascista combattenti di ogni credo politico e religioso, accorsi in nome della pace e della libertà da ogni schieramento. Se non tutti gli schieramenti erano riuniti nel CLN essi comunque tutti erano legati da rapporti di collaborazione. Finanche ex fascisti furono valorosi partigiani. La Resistenza fu movimento saldamente legato alla partecipazione popolare, di cui l’esempio e il sacrificio del grande numero di donne e di giovanissimi è prova rivelatrice. La Festa della Liberazione dal nazifascismo è anzitutto una festa di popolo, nella quale ritrovarsi quindi con spirito di fraterna unità a tutti gli antifascisti e a tutte le antifasciste, nessuna e nessuno escluso, con tutti coloro che vogliono un mondo diverso da quello del fascismo e che si riconoscono negli ideali della Resistenza.

     Il 25 aprile è festa popolare che chiama anche le Istituzioni alla partecipazione, a rappresentare con le assemblee elettive l’insieme della cittadinanza, nel riconoscimento simbolico e politico del loro fondamento storico, a riaffermare nella Resistenza la nascita della Repubblica antifascista.

     Le celebrazioni, che intendiamo comunque svolgere, non permettono assembramenti nell’interesse della salute pubblica e sono condizionate dall’andamento della pandemia. Non può esserci la nostra presenza collettiva, non possiamo andare in piazza come prima del 2020.

     Intendiamo tuttavia rendere omaggio alla Resistenza e ai suoi valori sia con manifestazioni statiche composte da  delegazioni, da tenere ove possibile  e nei limiti di presenza posti dalle norme anticovid, sia assumendo l’impegno di recarsi personalmente a rendere un omaggio ai luoghi della Resistenza, che ciascuna sezione dell’ANPI avrà cura di individuare e promuovere nel suo territorio o luogo di lavoro, senza assembramenti e in un paziente rito collettivo, fornendo alla città di Roma e alla provincia una mappatura di celebrazioni e di partecipazione attiva e responsabile.

     A Roma e nella provincia non ci sarà pertanto un momento centrale, quanto tante iniziative tutte altrettanto fondamentali. A Porta San Paolo, ove simbolicamente nacque la Resistenza chiamando alla lotta l’intero paese, non sarà infatti possibile né giungere col corteo che tradizionalmente attraversa la città né manifestare, se non con una presenza sostanzialmente simbolica, con i partigiani e le partigiane romane, con le altre Associazioni della Resistenza, con le Istituzioni cittadina e regionale che sono state invitate, con i rappresentanti dei partiti, dei movimenti, dei sindacati e delle associazioni che saranno con noi. Contestualmente promuoviamo come indicato in tutti i Municipi della capitale e in tutti i Comuni della provincia iniziative di celebrazione e di partecipazione alla festività, procedendo ad una mappatura pubblica di tutte le iniziative che saranno intraprese.

 

Viva il 25 aprile

Viva le partigiane e I partigiani!

Ora e sempre Resistenza

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