Ordine del Giorno approvato all'unanimità dal nuovo direttivo del comitato provinciale dell'ANPI di Roma nella seduta del 15 marzo 2022
Verso il 25 aprile: Pace, Lavoro, Libertà, Accoglienza
Precipitati dall'invasione russa dell'Ucraina sull'orlo di
un nuovo baratro, rischiamo una guerra tra la Russia e la Nato, che alcuni già
caldeggiano chiedendo di inviare armi per la terza guerra mondiale, mettendo in
conto una guerra nucleare. Si promette anche una equa ripartizione dei
sacrifici.
Questo 25 aprile risuoni forte una parola di pace.
Fermatevi!
L'Italia ripudia la guerra come recita l’art. 11 della
Costituzione. Non ci saranno sacrifici da ripartire, dopo la prossima guerra
mondiale non ci sarà nulla della civiltà del genere umano. La Russia porta la
responsabilità di questa drammatica invasione che condanniamo senza incertezze,
oggi e nel futuro.
Ora tacciano le armi, cessi il fuoco, per l'assistenza e
l'accoglienza di profughi e migranti.
In un clima soffocante da censura smontiamo la retorica
sulla necessità della guerra, perché non siamo in guerra e ripudiamo la guerra
con la maggioranza degli italiani, compresi molti analisti militari. Un clima
di censura intollerabile propalato anche da quei media pubblici e privati che, irresponsabilmente, trattano di terza guerra mondiale e dei suoi preparativi.
Moltissime mobilitazioni popolari in tutto il mondo si sono
svolte contro la guerra e le iniziative popolari per la pace hanno influenza
sulle decisioni dei governi e degli organismi internazionali, le attenzioni e
le sensibilità si moltiplicano e si moltiplicano le forze. La lotta per la pace
non è un'attività contemplativa, come vorrebbe farci credere chi azzarda
improbabili paragoni storici, ciascuno può dare il suo apporto, perché è
necessario l'apporto di tutti i popoli per una trattativa ed una soluzione per
la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo.
Con questi impegni di pace organizziamo e celebriamo il 25
aprile quale festa fondamentale del nostro paese, in ricordo del ruolo decisivo
dei partigiani e delle partigiane nell'esito della guerra di Liberazione
dell'Italia dal nazifascismo, ruolo decisivo sempre riconosciuto dalle forze
alleate.
Festa dell’insurrezione vittoriosa delle formazioni della
Resistenza del Nord d’Italia nella definitiva sconfitta militare del
nazifascismo e nella conquista della libertà e della democrazia, dopo venti
anni di dittatura terroristica, di guerre e di una guerra mondiale, miseria,
deportazioni, stragi. Ricordiamo che Roma e la sua provincia fecero la loro
parte e la città venne temuta dai comandi nazisti come la capitale europea che dette
loro più filo da torcere, come il nido di vespe in cui la metà della popolazione
era partigiana e l’altra metà nascondeva la prima. Contro le ideologie e le
pratiche violente, razziste, xenofobe, antisemite, discriminatorie, sessiste,
omofobe, fasciste di oggi.
Nel festeggiare il 25 aprile ricordiamo e sottolineiamo
l’unità della Resistenza, il suo carattere popolare, come testimonia la larga
partecipazione femminile ad essa. La Festa della Liberazione dal nazifascismo è
anzitutto una festa di popolo, nella quale ritrovarsi quindi con spirito di
fraterna unità a tutti gli antifascisti e a tutte le antifasciste, nessuna e
nessuno escluso, con tutti coloro che vogliono un mondo diverso da quello del
fascismo, del nazismo, dell'imperialismo giapponese e che si riconoscono negli
ideali della Resistenza e della Lotta di Liberazione. Ribadiamo con chiarezza
la necessità della partecipazione alle celebrazioni della Brigata Ebraica con
le Associazioni dell'antifascismo, affermando ancora con chiarezza che abbiamo
sempre lavorato alla sua partecipazione, nel principio irrinunciabile della
libertà di quella manifestazione e della profonda necessità del pieno rispetto
di tutti i partecipanti, nessuna e nessuno escluso.
Il 25 aprile è festa popolare che chiama anche le
Istituzioni alla partecipazione, a rappresentare con le assemblee elettive
l’insieme della cittadinanza, nel riconoscimento simbolico e politico del loro
fondamento storico, a riaffermare nella Resistenza la nascita della Repubblica
antifascista.
Dopo due anni di pandemia che hanno visto crescere un'orda di manifestazioni fasciste, razziste, antisemite, xenofobe, culminate col gravissimo assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil, c'è bisogno nuovamente e più di prima di una manifestazione antifascista a Roma, per la quale lavoriamo nel mentre la proponiamo unitariamente per la pace.
Celebriamo Roma quale città medaglia d'Oro al Valor Militare
per i fatti della Resistenza non per metterla su un altarino, con la medaglia
d'Oro della Repubblica romana del 1848, ma per oggi, per lo scioglimento
delle organizzazioni fasciste, per lo sgombero delle occupazioni fasciste in
quanto fasciste, a cominciare dallo sgombero del palazzo pubblico di Via Napoleone
III tuttora sede nazionale di Casapound; per la regolamentazione di spazi e
bandi pubblici per chi non si riconosce nei valori della Resistenza, come
fissati nei principi fondamentali della Costituzione, obiettivi che perseguiamo
unitariamente con tutte le forze disponibili.
Il comitato provinciale dell'ANPI di Roma impegna i suoi
organismi e le sezioni cittadine per un corteo mattutino che si snodi nelle
strade e nei quartieri che collegano le Fosse Ardeatine a Porta San Paolo, per
giungere con le partigiane e i partigiani al luogo dove ebbe inizio la
Resistenza.
Impegna con le stesse motivazioni le sezioni della provincia
alla celebrazione del 25 aprile sottolineando che la provincia, come Roma,
insorse fin dall'8 settembre 1943. E' importante inoltre che in ogni zona della
provincia si valorizzino storia, memoria e figure protagoniste della Guerra di
Liberazione e della lotta antifascista dei diversi territori.
Si invitano infine le sezioni di Roma e della provincia ad
organizzare iniziative pomeridiane facendo appello alla cittadinanza, alle
istituzioni, ai partiti antifascisti, ai sindacati dei lavoratori, ai
movimenti, alle associazioni antifasciste, con le parti più avanzate della
nostra società, con le quali vogliamo respinto per sempre ogni rigurgito
fascista e realizzato il disegno di giustizia sociale per la pace, il lavoro,
la libertà e l'accoglienza, come ci è stato lasciato unitariamente, per
iscritto con la Costituzione, dall'antifascismo, dalla Resistenza e dalla Lotta
di Liberazione.
Roma, 15 marzo 2022
A.N.P.I. - COMITATO PROVINCIALE DI ROMA