02 giugno 2014

4 Giugno 1944 – 4 Giugno 2014 al Municipio XIII

Mercoledì 4 Giugno 2014
alle ore 9
si terrà, presso la Sede del Municipio XIII-Roma-Aurelio,
Via Aurelia, 470
una cerimonia commemorativa in occasione del

70° Anniversario della Liberazione della città di Roma dal nazifascismo



70 anni fa le truppe alleate della V Armata entravano a Roma liberandola, dopo 271 giorni di occupazione tedesca. La resistenza della città era stata tenace ed i suoi abitanti, anche se colpiti duramente dalla repressione, non si erano piegati al volere dei tedeschi e dei fascisti. Oggi come ieri riaffermiamo, con forza, il valore di quella lotta e degli ideali di libertà e giustizia che la fecero nascere e vivere.

INTERVENGONO:

lapide in ricordo di 14 Partigiani, uccisi alle “Fosse Ardeatine”
Valentino Mancinelli, Presidente del Municipio XIII

Cinzia Giardini, Presidente del Consiglio Municipale

Carlo Buscalferri, Presidente della Sezione ANPI "Aurelio.Cavalleggeri Galliano Tabarini"

Sono state invitate le Scuole del Municipio XIII

Nel corso della cerimonia sarà scoperta una targa commemorativa in memoria del sacrificio di tutti i Partigiani e gli Antifascisti del territorio municipale che pagarono con la vita la loro scelta di libertà


4 Giugno 1944 – 4 Giugno 2014 al Municipio XIII


Contesto storico:
Venerdì 2 Giugno 1944, dai microfoni di Radio Londra, viene trasmessa in tutta Roma la parola d’ordine "Elefante": si tratta del messaggio in codice che segnala alla Resistenza italiana che ha inizio l'attacco finale, da parte degli alleati, per la liberazione della città. Due giorni dopo, Domenica 4 Giugno 1944 - alla sera - Roma – dopo 271 giorni di occupazione tedesca della città – è finalmente libera.
La storia di Roma occupata inizia il 10 Settembre 1943 quando i tedeschi – vinta la resistenza armata di militari e cittadini comuni – a Porta San Paolo e nelle zone limitrofe della città – occupano militarmente la Capitale del Regno d’Italia, abbandonata la sera dell’8 Settembre dal Re e da tutta una serie di Ministri e Generali in fuga verso Brindisi. A Roma resterà solo il Colonnello del Genio e dello Stato Maggiore dell’Esercito Luca Cordero Lanza di Montezemolo il quale, - per la sua attività di resistenza antinazifascista - sarà successivamente arrestato, internato nel Carcere tedesco di Via Tasso e assassinato alle “Cave Ardeatine”, il 24 Marzo 1944, insieme ad altri 334 civili e militari innocenti di qualsivoglia reato o delitto.
I cittadini romani scoprono, da subito, la farsa della decisione tedesca di dare a Roma lo status di “Città Aperta” (ovvero priva di accantonamenti di truppe e smilitarizzata) che i tedeschi avevano inventato, mettendone a capo il Generale Giorgio Calvi di Bergolo (genero del Re) che poi gli stessi tedeschi arresteranno e deporteranno in Austria. I Nove mesi di occupazione tedesca e fascista della città costeranno ai romani pesanti sofferenze ed innumerevoli lutti.
Molti romani saranno rastrellati e deportati per il Servizio del Lavoro tedesco; altri saranno uccisi, perché renitenti alla leva obbligatoria fascista o Resistenti nelle varie Formazioni armate che si andranno costituendo nella Città, subito dopo la battaglia di Porta San Paolo. Decine e decine sono gli atti di resistenza armata attuati dai Partigiani di città, contro le truppe tedesche di occupazione. Altrettante centinaia quelli che vedono partecipi comuni cittadini e cittadine romani (dalla resistenza passiva ai Bandi ed alle Ordinanze tedesche e fasciste; all’attività di protezione di ebrei e prigionieri alleati, fino all’azione non armata in appoggio ai Partigiani combattenti presenti in città).
Alla liberazione della città gli uomini e le donne di Roma pagheranno un prezzo altissimo al terrore nazifascista. Ancora il 5 Giugno del 1944 – a liberazione della città avvenuta – i tedeschi in ritirata uccideranno – al Ponte sul fiume Aniene - il Partigiano dodicenne Ugo Forno (“Ughetto”) che con altri compagni aveva impedito, sparando, che i tedeschi facessero saltare il ponte, che oggi porta il suo nome.
Oltre ai 597 morti dei tre giorni di battaglia a Porta San Paolo (tra cui 27 donne,156 civili e 414 militari); alle 335 vittime della strage delle “Cave Ardeatine”, del 24 Marzo 1944. ed ai 1.023 ebrei deportati al Portico d'Ottavia, il 16 Ottobre del 1943, la città conterà, durante l'occupazione tedesca: 947 deportati nel rastrellamento del Quartiere Quadraro,; 66 Patrioti fucilati a Forte Bravetta; 10 fucilati al Forte di Pietralata; 10 donne uccise presso il “Ponte di Ferro” (il Ponte dell'Industria all’Ostiense), per aver assaltato un forno, il 7 Aprile del 1944; 14 ex-detenuti del Carcere tedesco di Via Tasso, massacrati a “La Storta”, proprio il giorno della Liberazione della città. Ancora, tra le vittime della barbarie nazifascista ci saranno un numero imprecisato di romani e romane uccisi perché non si erano fermati all’alt di tedeschi e fascisti o perché trovati privi di documenti. Vanno poi ricordati tutti i Partigiani e le Partigiane romani caduti durante i nove mesi di lotta e di cui non si conosce, ad oggi, il numero esatto.
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Anche sul territorio cittadino, che oggi delimita i confini del XIII Municipio del Comune di Roma, vi furono episodi di lotta - armata e non - e di resistenza passiva agli occupanti tedeschi ed ai fascisti.
Dagli “Arditi del Popolo” di Cencio Baldazzi , a Valle Aurelia (il “Borghetto dei Fornaciari”); alle azioni di propaganda e lotta partigiana di Vittorio Buttaroni, del Movimento di Giustizia e Libertà, di Romualdo Chiesa, del Movimento dei Cattolici Comunisti e del “Comandante Trionfale”, Romolo Iacopini, di Bandiera Rossa, al “Borgo dei Fornaciari”.
Molti altri militanti Partigiani ed antifascisti vissero e lottarono nell’attuale Municipio XIII: da Galliano Tabarini, Luigi Grassi e Giulio Sacripanti, arrestati ed internati nei Campi di sterminio nazisti di Mauthausen, Schloos-Arteim ed Ebensee, dove furono assassinati; a Teofrasto Turchetti, militare romano arrestato a Peschiera del Garda, anche lui deportato ed ucciso in campo di Sterminio; a Mario Carucci, militare e Partigiano combattente nella “Banda di Colle San Marco” (sopra Ascoli Piceno) – inquadrata nel “Fronte Militare Clandestino” del Colonnello Montezemolo - catturato dopo un combattimento durato giorni, trasportato a Roma, torturato e fucilato, a Forte Bravetta, il 22 Dicembre del 1943.
Il dovere di fare Memoria
Il dovere di fare memoria di questi eventi e degli uomini e delle donne che ne furono artefici assume, per un’Associazione come l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), grande importanza, non solo relativamente al ricordo di ciò che è stato ma anche perché da questi eventi – e da quelli simili che si svilupparono nello stesso periodo di tempo in tutto il Paese – è nata, il 2 Giugno del 1946, la nostra Repubblica democratica e, nel Dicembre del 1947, la sua Carta Costituzionale.
Fare Memoria” di quegli eventi e di quelle persone non è quindi solo un modo di ricordare, ma è anche e soprattutto un modo di raccogliere il testimone della lotta e del sacrificio di queste persone, non limitandosi unicamente a trasmettere notizie ed informazioni su fatti passati – noti e meno noti – a chi non li ha vissuti e non li conosce, ma stimolando una conoscenza critica di questi fatti, che possa essere utile a capire il passato per costruire – per se e per gli altri – un futuro diverso e migliore.
In questo ambito si inquadra il Progetto che abbiamo intitolato “4 Giugno 1944-4 Giugno 2014 nel Municipio XIII” che – come Sezione ANPI Aurelio Cavalleggeri Galliano Tabarini abbiamo proposto all’attenzione del Presidente del Municipio e del Consiglio Municipale tutto.
La proposta di Evento pubblico
Il Partigiano cecoslovacco Julius Fucik scrive – prima di essere impiccato a Berlino l’8 Settembre del 1943 – una lettera nella quale afferma che “non esistono eroi anonimi”. Scrive che i suoi compagni - e quanti altri nel mondo si battevano contro il nazifascismo, patendo infinite sofferenze e spesso a costo della vita – avevano un nome, un volto, una storia, affetti, pensieri e desideri. Erano, insomma, persone come tante altre che la guerra aveva trasformato, involontariamente, in “eroi”.
Proprio per ricordare tutti questi “eroi involontari” della nostra città e del nostro Municipio, nel 70° Anniversario della Liberazione della città, ci sarà – nella mattinata di Mercoledì 4 Giugno 2014 – alle ore 9 un incontro pubblico, aperto a tutti i cittadini del Municipio, nel quale ricordarli, parlare di loro e delle loro azioni e speranze ed onorare così i loro ideali ed il loro valore.
Al termine della cerimonia verrà scoperta una Targa commemorativa – nei locali delle Sede Municipale - sulla quale sono incise alcune brevi frasi utili a che tutti cittadini possano – passando e sostando brevemente davanti ad essa - “fare Memoria” di quel tempo passato, parte importante della Storia di Roma e del Municipio, storia che ha permesso ai suoi attuali abitanti di essere quello che sono oggi e di poter vivere una vita libera nella quale scegliere, liberamente, come costruire il proprio futuro.
LA SEZIONE ANPI “AURELIO-CAVALLEGGERI GALLIANO TABARINI”


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