28 giugno 2017

5 luglio 2017 Sez. Aurelio Cavalleggeri: anticipo proiezione film "Una vita difficile" di Dino Risi


Il prossimo 5 Luglio  con un anticipo di due settimane sul Calendario stabilito, per l’avvicinarsi delle ferie estive – proietteremo, per il nostro Cineforum, il film di Dino Risi  “Una vita difficile”, con Alberto Sordi e Lea Massari. Film del 1961  “Una vita difficile” è considerato il capolavoro di Dino Risi e di Alberto Sordi, ma importante è anche la sceneggiatura di Rodolfo Sonego.



                                                            

Il film ripercorre alcuni momenti salienti della storia italiana: la Resistenza, dopo l’8 Settembre ‘43, la Liberazione, a Roma dopo il 4 Giugno ’44, il Referendum Monarchia-Repubblica del 1946 (mitica la scena della cena di Silvio ed Elena, in casa monarchica) l’attentato a Togliatti, del 14 Luglio 1948, la ricostruzione ed infine il boom economico e mette a nudo pregi e difetti di un’Italia piegata dal fascismo e dalla guerra, ma che sa rialzare la testa, di un’Italia prigioniera dei clan affaristici, che lucrano su miseria e ricostruzione (la corruzione non è cosa solo contemporanea), ma trovano comunque un contrasto in uomini come  Sordi-Magniozzi, il partigiano-giorrnalista idealista, che non vuole lasciare la sua città (Roma) e farsi emigrante e che magari piega la schiena per bisogno o per fare bella figura con la moglie Elena (Lea Massari), ma la sa rialzare nei momenti topici, per affermare - sempre e comunque - i suoi ideali, i suoi valori, la sua idea di una società pulita, libera e democratica, forse personificando lo spirito e la lettera  dell’”Ora e sempre Resistenza!!” di Piero Calamandrei.

Questa pellicola del 1961 -  al di là del finale rassicurante – lascia aperti alla riflessione dello spettatore molti interrogativi sul futuro di un Paese uscito annientato (ma non del tutto) dalla guerra. Interrogativi senza risposta (o magari a risposta difficile, come la vita del Partigiano comunista Silvio Magnozzi) che noi stessi ancora oggi, ad oltre 50 anni dal film, ci facciamo.

Per la sua attualità vale dunque la pena vederlo o rivederlo.
                                                                                               
                                                                                                  Il Presidente
                                                                                                   (Ugo Fanti)

27 giugno 2017

15 luglio 2017: “Percorsi nella memoria di Genazzano”. Seconda uscita de "Sui sentieri della libertà"





Sui Sentieri della Libertà

Con una serie di camminate chiamate “Sui sentieri della libertà” vogliamo creare una riflessione sulla Resistenza, mediante un cammino tra i luoghi della memoria significativi della lotta partigiana e della seconda guerra mondiale.

Solo tornando sui luoghi di queste storie si può comprendere quel desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso, fatto di uguaglianza. Ripercorrere insieme i sentieri usati dai Partigiani della nostra Provincia sarà un sicuro stimolo alla riflessione e alla memoria; camminare in ambienti naturalistici è di certo un’attività che stimola la riflessione, la riflessione è ancor più invogliata se il cammino avviene anche in luoghi evocativi.

Furono mesi duri, ma la montagna seppe accogliere chi cercava una nuova vita, con un contributo tanto generoso quanto determinante.

“Percorsi nella memoria di Genazzano”
Sabato 15 luglio si svolgerà la seconda di questo ciclo di camminate. L’appuntamento è per le ore 9.30 presso Piazza Matteotti (è possibile parcheggiare gratuitamente in Piazza della Repubblica che dista pochi metri).
La camminata si divide in due parti. La prima riguarderà la visita guidata del borgo narrandone la storia in particolar modo quella della seconda guerra mondiale toccando le seguenti tappe:
1.      Visita del chiostro e cucine dalla Chiesa di San Pio dove erano state portate le Opere d’arte da Palazzo Venezia.
2.      Pineta, riserva di legname per le cucine da campo posizionate nel parco del Castello per produrre il pane.
3.      Casa di Lamberto Ait membro della Banda Genazzano e casa di Lidia Ciccognani, staffetta partigiana.
4.      Albergo dove era posizionata la Caserma delle SS e dove fu portato Emilio D’Amico dopo la cattura.
5.      Zona adibita a forno per il pane destinato alle truppe del fronte di Cassino e Castello Colonna, usato come magazzino per il pane. Fu bombardato dagli alleati.
6.      Vista della Valle del Rio, dove avvenne il primo bombardamento che mancò il bersaglio.
7.      Casa natale di Emilio D’Amico e bottega dove fu catturato.
8.      Cantina di Vicolo del Fico, esempio di nascondiglio usato durante i bombardamenti.
9.      Santuario della Madonna del Buon Consiglio, Piazza D’Amico e Piazza del Senile.
10.  Caserma Vecchia, usata dai Tedeschi.
11.  Cantina dove fu ucciso Antonio Andreani e targa commemorativa.
12.  Monumento ai Caduti.

La seconda parte della camminata alternerà aspetti storici a quelli naturalistici e sarà effettuata nel bosco monumentale La Selva Arnari, dove ci sarà una sosta per il pranzo.

La durata complessiva della camminata è di circa 6 ore, la difficoltà media, è possibile pranzare con una grigliata che verrà organizzata (è necessario prenotare la mattina alla partenza) e si invita ad indossare abbigliamento sportivo.
Per info e prenotazioni scrivere a percorsi.anpi.roma@gmail.com

26 giugno 2017

Carlo Smuraglia: "La perdita di una figura coerente e appassionata come Rodotà provoca un dolore fortissimo"

http://www.anpi.it/articoli/1775/la-perdita-di-una-figura-coerente-e-appassionata-come-rodota-provoca-un-dolore-fortissimo


"La perdita di una figura coerente e appassionata come Rodotà provoca un dolore fortissimo"

26 Giugno 2017

25 giugno 2017

Stefano Rodotà, una vita per i diritti


La scomparsa del giurista

Stefano Rodotà, una vita per i diritti

Nel volume "Il diritto di avere diritti" del 2012 la summa del suo pensiero e dell'impegno civile. La recensione su Patria indipendente del Prof. Albi
http://anpi.it/media/uploads/patria/2013/cultura_Albi_su_Rodota_aprile.pdf


"La risposta delle Istituzioni alla presenza di liste fasciste nelle elezioni amministrative è del tutto inconsistente"

http://www.anpi.it/articoli/1768/la-risposta-delle-istituzioni-alla-presenza-di-liste-fasciste-nelle-elezioni-amministrative-e-del-tutto-inconsistente

"La risposta delle Istituzioni alla presenza di liste fasciste nelle elezioni amministrative è del tutto inconsistente"

15 Giugno 2017

Smuraglia: la "linea Boldrini" è un esempio antifascista per tutti gli organi dello Stato

http://www.anpi.it/articoli/1770/smuraglia-la-linea-boldrini-e-un-esempio-antifascista-per-tutti-gli-organi-dello-stato


Smuraglia: la "linea Boldrini" è un esempio antifascista per tutti gli organi dello Stato

20 Giugno 2017
“Ma le istituzioni possono davvero fare qualcosa di più contro il neofascismo e contro le nuove forme di fascismo e razzismo?”
È la domanda che mi è pervenuta da parte di un iscritto che, letto il comunicato stampa, emesso dalla Segreteria nazionale, il 15 giugno u.s., in relazione alle liste fasciste ammesse alle recenti elezioni, era stato colto dal dubbio se davvero non sia possibile aspettarsi una risposta più concreta da parte dello Stato in questa delicatissima materia.
Riproduco in calce il comunicato, per chi non avesse avuto l'occasione di leggerlo e dò subito la risposta al lettore “dubbioso”. La mia risposta è nettamente positiva; lo Stato, le istituzioni (anche quelle locali) possono e devono fare di più, molto di più, rispetto alla linea che stanno seguendo da tempo, non di rado contrassegnata da una sorta d'assenza e comunque da estrema debolezza dei rari interventi.

22 giugno 2017

Lettera congiunta ANPI Roma, ARCI e CGIL al Prefetto contro manifestazione casapound a Tiburtino III il 30 giugno p.v.



Al sig. Prefetto di Roma
Dott.ssa Paola Basilone            
Come cittadini e Associazioni impegnati  nel territorio a salvaguardare la cultura , i diritti umani e del lavoro, la democrazia e la legalità, esponiamo con la presente la  condizione di allarme sociale che vede coinvolto il quartiere di Tiburtino III - Colli Aniene e i suoi abitanti.

Nei quartieri della  periferia romana,  (in particolare quelli della Tiburtina, IV Municipio) la crisi economica e occupazionale ha prodotto forti elementi  di malessere sociale:  a tiburtino sud il  48 % della popolazione   non appartiene alla forza lavoro, il tasso di abbandono scolastico è tra i più alti di Roma,  troppi i giovani che non trovano occupazione, povero il livello di assistenza sociale; il  patrimonio pubblico in decennale abbandono , le aree verdi inselvatichite e inservibili; sequele di serrande chiuse sono il fantasma di servizi commerciali.   La maggior parte delle abitazioni popolari (Ater) è priva di reale manutenzione , la pulizia lasciata alla  buona volontà degli abitanti.
L’insieme di servizi (impianti sportivi, strutture culturali e ricreative, servizi sociali e commerciali) che, in forma diversa, concorrono a formare la qualità della vita dei cittadini e incidono sullo sviluppo umano , a Tiburtino III hanno un  segno fortemente negativo.
 Su un tessuto sociale storicamente emarginato e caratterizzato da scarsi strumenti culturali, la  disattenzione politica  e l’incuria istituzionale hanno determinato devianze sociali, il consolidarsi di atteggiamenti e pratiche malavitose e l’acuirsi del mercato delle droghe.  Le presenze  criminali  sono ben note a tutti gli abitanti:  ma  le misure di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine non sembrano  finalizzate alla diminuzione dei reati.            
Su questo contesto delinquenziale si è recentemente innestato  un deleterio circuito di disinformazione  che alimentando retoriche di odio verso  migranti ospiti (CRI  con 84 ospiti e centro Sprar "Il Frantoio" con 70 richiedenti asilo) rischia di provocare tensioni sociali e  spostare  l’attenzione dai reali problemi (disoccupazione, emergenza  abitativa, mercato della droga, realtà delinquenziali, devianze  ecc.) al capro espiatorio dei migranti.
Peraltro da parte dei giovani rifugiati non risultano comportamenti illeciti, aggressivi o delittuosi  e le realtà in cui sono presenti  sono osteggiate  solo su un piano di estremismo ideologico. 
Per il 30 giugno è annunciata una manifestazione di CasaPound che rischia di aggiungere  pericolose tensioni sociali : chiediamo al Signor Prefetto di  determinare la sospensione di quella iniziativa.
Quanto qui  sommariamente rappresentato preoccupa le  sottoscritte organizzazioni  per le ricadute negative sulla convivenza civile della comunità.
Su questi temi chiediamo al Prefetto di Roma di ricevere una nostra  delegazione in un incontro ufficiale da fissare urgentemente nei prossimi giorni.

ANPI ROMA
ARCI Roma
CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Rieti Roma Est Valle dell'Aniene

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