Al sig. Prefetto di Roma
Dott.ssa Paola Basilone
Come cittadini
e Associazioni impegnati nel territorio
a salvaguardare la cultura , i diritti umani e del lavoro, la democrazia e la
legalità, esponiamo con la presente la
condizione di allarme sociale che vede coinvolto il quartiere di
Tiburtino III - Colli Aniene e i suoi abitanti.
Nei quartieri della
periferia romana, (in particolare
quelli della Tiburtina, IV Municipio) la crisi economica e occupazionale ha
prodotto forti elementi di malessere
sociale: a tiburtino sud il 48 % della popolazione non appartiene alla forza lavoro, il tasso
di abbandono scolastico è tra i più alti di Roma, troppi i giovani che non trovano occupazione,
povero il livello di assistenza sociale; il
patrimonio pubblico in decennale abbandono , le aree verdi
inselvatichite e inservibili; sequele di serrande chiuse sono il fantasma di
servizi commerciali. La maggior parte
delle abitazioni popolari (Ater) è priva di reale manutenzione , la pulizia
lasciata alla buona volontà degli
abitanti.
L’insieme di servizi (impianti sportivi, strutture culturali
e ricreative, servizi sociali e commerciali) che, in forma diversa, concorrono
a formare la qualità della vita dei cittadini e incidono sullo sviluppo umano ,
a Tiburtino III hanno un segno
fortemente negativo.
Su un tessuto sociale
storicamente emarginato e caratterizzato da scarsi strumenti culturali, la disattenzione politica e l’incuria istituzionale hanno determinato
devianze sociali, il consolidarsi di atteggiamenti e pratiche malavitose e
l’acuirsi del mercato delle droghe. Le
presenze criminali sono ben note a tutti gli abitanti: ma le
misure di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine non sembrano finalizzate alla diminuzione dei reati.
Su questo contesto delinquenziale si è recentemente
innestato un deleterio circuito di
disinformazione che alimentando
retoriche di odio verso migranti ospiti
(CRI con 84 ospiti e centro Sprar
"Il Frantoio" con 70 richiedenti asilo) rischia di provocare tensioni
sociali e spostare l’attenzione dai reali problemi (disoccupazione,
emergenza abitativa, mercato della
droga, realtà delinquenziali, devianze
ecc.) al capro espiatorio dei migranti.
Peraltro da parte dei giovani rifugiati non risultano
comportamenti illeciti, aggressivi o delittuosi
e le realtà in cui sono presenti
sono osteggiate solo su un piano
di estremismo ideologico.
Per il 30
giugno è annunciata una manifestazione di CasaPound che rischia di aggiungere pericolose tensioni sociali : chiediamo al
Signor Prefetto di determinare la
sospensione di quella iniziativa.
Quanto qui
sommariamente rappresentato preoccupa le
sottoscritte organizzazioni per
le ricadute negative sulla convivenza civile della comunità.
Su questi temi
chiediamo al Prefetto di Roma di ricevere una nostra delegazione in un incontro ufficiale da
fissare urgentemente nei prossimi giorni.
ANPI ROMA
ARCI Roma
CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Rieti Roma Est Valle dell'Aniene