13 giugno 2018

Nespolo: avvilenti i 5 Stelle a rimorchio del razzismo. Intervista a Carla Nespolo su Il Manifesto del 12 giugno 2018




Nespolo: avvilenti i 5 Stelle a rimorchio del razzismo

- Andrea Fabozzi, 12.06.2018

Il blocco navale del governo gialloverde. «L'odio verso i deboli di Salvini era noto.  I grillini hanno meno voti della Lega ma sono subalterni anche al linguaggio violento. A questo punto si facciano sentire i loro elettori. Toninelli dice che con il nuovo esecutivo c'è un vento nuovo?  E' il vento vecchissimo dell'egoismo, gli italiano lo hanno già sconfitto una volta»

«Bloccare in mare le persone è un atto malvagio che ci offende come  donne e uomini», dice  Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Associazione partigiani. «Salvini si vanta dell’uso della  forza,  ma non l’ha diretta contro l’Europa, come  dice,  bensì contro donne incinta e bambini senza genitori. È stato violento con i più deboli. Ora la nave  va in Spagna, c’è un governo nuovo  e democratico, lì. Un po’ dell’onore dell’Italia lo hanno difeso  i sindaci che  hanno messo a disposizione i porti delle  loro città: Napoli, Messina, Ravenna, Taranto, Palermo, Reggio  e Livorno  tra  le altre».
Il sindaco di Livorno ha cancellato l’offerta per non creare problemi al governo.
Ha fatto  sentire una  voce diversa ma ha subito taciuto. La vicenda potrebbe dimostrare che  dentro il Movimento 5 Stelle si sta  aprendo un confronto. C’è da augurarselo. Anche  perché il vero  problema sta  lì.
In che senso?
Che il ministro dell’interno avesse come  linea  politica l’odio verso i più deboli  era  cosa  nota. Che sia lo stesso anche per  i 5 Stelle è avvilente.
È grillino il ministro delle infrastrutture responsabile della chiusura dei  porti.
Ho trovato agghiacciante la dichiarazione di Toninelli  che  ha detto «con  noi soffia un vento  nuovo». Nuovo?  Con voi soffia il vento  dell’egoismo e della  mancanza di umanità. Se lo chiamate «nuovo» significa che  non conoscete per  nulla  la storia. È un vento  che  il popolo italiano ha conosciuto. E sconfitto.
Si aspettava più  autonomia da parte dei  grillini?
Dobbiamo sentire la voce di chi dissente, se c’è. Altrimenti stiamo vedendo all’opera il governo più razzista del dopoguerra. Al momento parlano con una  voce sola,  quella di Salvini.  La subalternità dei 5 Stelle alla sua  linea  è evidente. Salvini  si impone anche nello  stile,  nelle  forme  di comunicazione. I tweet violenti non sono  un dettaglio di cattivo gusto, servono ad affermare che  il vero  capo  è lui. A questo punto penso che  sia il caso  di rivolgersi a tutti quelli  che  in buona fede,  e per  certi versi anche comprensibilmente, hanno votato i 5 Stelle per  convinzione democratica e da sinistra.
Per  dirgli cosa?
Semplicemente: dove  siete? Perché non vi fate  sentire? Perché non chiedete il rispetto del vostro voto e delle  vostre idee?  Votando 5 Stelle cercavano giustizia sociale e hanno finito  per  votare Salvini  con la sua  politica razzista e di odio.
I 5 Stelle sono il partito di maggioranza relativa.
Con il 32% hanno preso il doppio dei voti della  Lega  e adesso sono  in tutto e per  tutto al rimorchio. Dieci giorni fa i loro ministri, come  tutti gli altri  e il presidente del Consiglio, hanno giurato sulla Costituzione antifascista. Che ha il suo cardine nel rispetto della  vita umana e dei diritti umani, dell’uguaglianza senza distinzioni di razza , lingua e religione.
Non  è altrettanto disonorevole una  reazione della società civile non  all’altezza?
Certamente, ma non vorrei che  fosse  sottovalutato il gesto dei sindaci. So bene che  questo è il paese dei razzisti che  vanno  a messa la domenica. Ma sono  convinta che  l’Italia  sia ancora, nel profondo, un paese democratico. Anche  se, certo, vedo  i passi indietro che  abbiamo fatto. E vedo  le responsabilità di chi diffonde odio ed egoismo, facendoci retrocedere come  collettività. Bisogna che si torni a parlare a voce alta  di solidarietà e rispetto. Anche  perché questo non sarà un singolo episodio.
Purtroppo è sicuro. Salvini dichiara di aver  «vinto» ed  è pronto a replicare il blocco con  la prossima nave.
C’è davanti a noi un vero  e proprio scontro di civiltà, sono  in campo due  visioni  opposte del mondo. È compito nostro, delle  associazioni come  delle  singole persone democratiche, lavorare per  difendere e far crescere una  coscienza civile e democratica, per  sconfiggere la brutalità e l’odio. Con l’Arci, l’Azione cattolica, Libera, Legambiente e altre associazioni abbiamo denunciato «l’imperdonabile errore di alzare nuovi muri  di odio e paura che  aumentano le disuguaglianze». Siamo  in campo.

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