27 agosto 2020

Concerto per l'8 settembre, inizio della Resistenza Italiana. 8 settembre 2020 - Teatro Italia




L’evento è finalizzato a ricordare attraverso l’interpretazione di brani di musica classica la data dell’8 settembre 1943, giorno in cui iniziò la Resistenza italiana.

Quel giorno di 77 anni fa, il popolo italiano, le forze politiche antifasciste e le Forze Armate, in seguito agli eventi armistiziali, diedero vita alle prime azioni della Guerra di Liberazione.
Fu poi in quelle stesse ore, durante i duri combattimenti, che a Roma venne fondato il Comitato di Liberazione Nazionale, organismo politico di coordinamento e raccordo tra le varie componenti della Resistenza che dal 1943 al 1945 guidò la lotta di liberazione dal nazifascismo e che gettò le basi per la costruzione di un’Italia democratica attraverso il percorso che portò prima alla forma repubblicana dello Stato, poi all'Assemblea Costituente e successivamente all'approvazione della Costituzione.
La città di Roma, soprattutto con le battaglie di Porta San Paolo e della Montagnola, fu scenario di importanti scontri ed atti di eroismo da parte dei combattenti per la libertà. Da poco insignita della Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Guerra di Liberazione, la città di Roma è stato uno dei maggiori centri della Resistenza europea al nazifascismo. L’impegno dei combattenti e dei patrioti così come le stragi, le fucilazioni, i rastrellamenti, le incarcerazioni, le razzie e le persecuzioni a cui il popolo romano è stato sottoposto, rappresentano la storia e l’identità di una città che mai si piegò all'invasore e che seppe con dignità accogliere gli Alleati a testa alta nel giugno 1944.

È stata invitata l'On. Virginia Raggi - Sindaca di Roma

Interverranno:
Francesca Del Bello - presidente del II Municipio
Fabrizio De Sanctis - presidente ANPI provinciale di Roma;
Aldo Luciani - presidente sez. ANPI Nomentano-Italia
Serafino Marco Fiammelli - ANED sez. Roma;
Paolo De Zorzi - presidente ANPPIA Roma;
Bianca Cimiotta Lami - presidente FIAP Roma e Lazio;
La Partigiana Iole Mancini

A seguire il concerto del chitarrista Angelo Colone e del quartetto Ensemble Keplero formato da:
Leonardo Alessandrini e Giuliano Cavaliere (violini); 
Lorenzo Rundo (viola); Rina Yu (violoncello).

Verranno eseguite le seguenti opere:
Mauro Giuliani - Rossiniana n°1 op 119;
Giovanni Monoscalco - Toccata per la libertà (1a esecuzione assoluta);
Kevin Svierkosz - Lenart - La casa in collina (1a esecuzione assoluta);
Antonio Vivaldi - Concerto per chitarra ed archi in re RV 93;
Luigi Boccherini - Quintetto G 448;

L’influenza della musica italiana nella cultura europea è indiscutibile in ogni epoca storica. Il teatro musicale ed il bel canto, la scuola violinistica barocca o le esperienze più ardite della musica contemporanea ne costituiscono senza dubbio alcuni paradigmi essenziali. Nel programma sono dunque rappresentati alcuni di questi stili musicali.

La Rossiniana op.119 del compositore pugliese Mauro Giuliani (1781-1829), che raggiunse grande fama a Vienna nell’età di Beethoven, è un poutpurri di melodie tratte da alcune celebri opere di Gioacchino Rossini. Con un gesto di scrittura vertiginosamente virtuosistico Giuliani cerca di ricreare con la chitarra lo spirito teatrale della musica del compositore pesarese.

Seguono due composizioni di musicisti contemporanei che hanno voluto dedicare le loro opere a questa Celebrazione.

La Toccata per la libertà di Giovanni Monoscalco è un breve brano ispirato al sentimento che tanto è costato in termini di vite umane al popolo Italiano in quel terribile 8 Settembre e si svolge nel liquido fluire, in un unico movimento, che si costruisce intorno all’idioma chitarristico più spontaneo della risonanza delle corde.

Molto diverso per stile e programma è il brano di Kevin Swierkosz - Lenard. La casa in collina è dedicato alla memoria di Cesare Pavese e si propone di descrivere il sentimento di smarrimento del protagonista del romanzo (ma che è anche un cenno autobiografico) di fronte alla tragedia della guerra e all’isolamento della propria coscienza.

Seguono due brani di compositori del Settecento Italiano che hanno influenzato la musica di intere generazioni di musicisti.

Il concerto in Re maggiore RV 93 di Antonio Vivaldi (1678-1741) per liuto e archi (che qui ascoltiamo nella versione con chitarra) è un prezioso esempio di concerto solista settecentesco in tre movimenti in cui si fondono con incredibile eleganza la veemenza ritmica e la larghezza del canto.

Il Quintetto G 43 di Luigi Boccherini (1743-1805), è un limpido esempio di quello stile galante che già nel XVIII secolo fondeva con libertà, nella schematica forma classica, i più diversi linguaggi popolari d’Europa; il finale Fandango ne rappresenta il felice risultato.





























10 agosto 2020

ANPI Lazio: bene la legge regionale su Ventotene luogo della memoria, si recuperino gli ideali dell’antifascismo della Resistenza e della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, vere e misconosciute radici comuni europee.

 Il coordinamento dell’ANPI Lazio ritiene di grande valore la legge regionale appena approvata sull'isola di Ventotene, luogo di segregazione durante la dittatura fascista, colonia di confino politico degli antifascisti di ogni credo politico, soprattutto comunisti ed anarchici, ma anche socialisti, azionisti e federalisti, così come albanesi, jugoslavi, dalmati, montenegrini, croati, sloveni. Condannati con misure di prevenzione, senza processo e senza prove, anche per un nonnulla, ad una pena che poteva essere rinnovata indefinitamente finché il condannato non avesse dato segni di “ravvedimento”. Luogo che divenne tuttavia, nonostante le umilianti restrizioni vigenti sull’isola, l’Università del confino, luogo di testimonianza e di riscatto, da cui uscì una parte importante della futura classe dirigente del paese liberato dal nazifascismo. Fondamentale quindi che l’isola sia stata riconosciuta istituzionalmente luogo della memoria e che per essa siano previsti fondi, ricerche, interventi per la tutela della memoria storica delle pene sofferte dai confinati e della memoria del sogno europeo maturato al confino di Ventotene. È tanto più importante oggi affinché la memoria ispiri l’azione, di fronte ad un'Europa ancora lontana da quella immaginata dai federalisti: che: ”(...) spezzi decisamente le autarchie economiche, spina dorsale dei regimi autoritari … contro la disuguaglianza e i privilegi sociali”. Europa che sembra invece aver smarrito gli ideali comuni dell'antifascismo, della Resistenza e della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, vere e misconosciute radici comuni europee. Radici che è invece urgente recuperare per il futuro stesso dell'Europa, priva di un parlamento che controlli e possa sfiduciare gli organismi esecutivi, per lo sviluppo e la difesa della pace e della giustizia sociale, faro che illumini il cammino comune e prosciughi la palude in cui nuotano il nazionalismo esasperato ed il fascismo.

Il coordinatore regionale dell’ANPI Lazio Fabrizio De Sanctis


Com'era il confino a Ventotene






04 agosto 2020

Stazione Metro C “Giorgio Marincola". Approvata la mozione dall’Assemblea Capitolina.

Appena approvata dal consiglio comunale di Roma la mozione con la quale “l’Assemblea Capitolina impegna la Sindaca e la Giunta a porre in essere ogni atto e procedura necessari per intitolare la futura fermata della Metro C Amba Aradam/Ipponio a Giorgio Marincola”. 

L'ANPI provinciale di Roma ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a questa decisione, a partire dal comandante partigiano pluridecorato Mario Fiorentini, che già anni fa stimolò due giovani studiosi (Carlo Costa e Lorenzo Teodonio) ad affrontare le ricerche storiche che culminarono con la bellissima biografia di Giorgio Marincola “Razza Partigiana”. Ringrazia inoltre i compagni dell’ANPI Pigneto-Torpignattara, che intitolarono la sezione a Giorgio Marincola, medaglia d'Oro al valor militare alla memoria per i fatti della Resistenza, ringrazia i giornalisti Massimiliano Coccia e Roberto Saviano, per aver lanciato l’idea della stazione della Metropolitana intitolata al grande partigiano e tutti i firmatari della petizione da essi promossa, e le sezioni dell'ANPI Appio e del VII municipio che hanno dato un grande contributo così come molte altre associazioni. Ringrazia la Sindaca Virginia Raggi per aver fatto propria la proposta e tutti coloro che nel Consiglio Comunale hanno contribuito a questa decisione storica.


Giorgio Marincola

Nato a Mahaddei Uen (Somalia) il 23 settembre 1923, caduto a Stramentizzo, presso Castel di Fiemme (Trento) il 4 maggio 1945, studente, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Una mostra allestita nel 2005 a Roma, al Vittoriano, ha illustrato la storia dell'unico partigiano italo-somalo decorato, alla memoria, di Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dice la motivazione della nostra massima ricompensa al valore: "Giovane studente universitario, subito dopo l'armistizio partecipava alla lotta di Liberazione, molto distinguendosi nelle formazioni clandestine romane per decisione, per capacità, per ardimento. Dopo la liberazione della Capitale, desideroso di continuare la lotta, entrava a far parte di una missione militare e nell'agosto 1944 veniva paracadutato nel Biellese. Rendeva preziosi servizi nel campo organizzativo e in quello informativo ed in numerosi scontri a fuoco dimostrava ferma decisione e leggendario coraggio, riportando ferite. Caduto in mani nemiche e costretto a parlare per propaganda alla radio, per quanto dovesse aspettarsi rappresaglie estreme, con fermo cuore coglieva occasione per esaltare la fedeltà al legittimo governo. Dopo dura prigionia, liberato da una missione alleata, rifiutava di porsi in salvo attraverso la Svizzera e preferiva impugnare ancora le armi, insieme ai partigiani trentini. Cadeva da prode in uno scontro con le SS germaniche, quando la lotta per la libertà era ormai vittoriosamente conclusa". Giorgio Marincola era nato presso Mogadiscio, dalla relazione tra suo padre, Giuseppe, ufficiale di fanteria in servizio nella Colonia somala, e una donna del luogo, Ashkiro. Quando il padre di Marincola torna in Italia, porta con sé Giorgio e la sorella Isabella. A Roma il ragazzo frequenta il liceo. Ha tra i professori Pilo Albertelli, che sarà poi trucidato alle Fosse Ardeatine. Nel 1941 Giorgio si iscrive a Medicina, ma non ha modo di concludere gli studi. È attivo nel Partito d'Azione, partecipa alla difesa di Roma, e si unisce poi alle prime formazioni partigiane operanti nel Viterbese. Dopo la liberazione della Capitale, Marincola si arruola, col grado di tenente, nella "Special Force" del Comando alleato. Paracadutato in Piemonte, il "tenente Giorgio" (ma utilizzerà anche gli pseudonimi di "Marcuzio", "Mercurio" e "Marino", dal cognome di uno zio col quale era cresciuto), organizza nel Biellese azioni di sabotaggio e attacchi contro le forze nazifasciste. È catturato dai tedeschi il 17 gennaio 1945, nei pressi di Zimone (BI), mentre era di ritorno da una missione a Milano per conto dell'organizzazione "Franchi". Portato a Biella presso Villa Schneider, "Marino" è costretto a parlare alla nazifascista "Radio Baita", per inviare un messaggio ingannevole che farebbe cadere in trappola i suoi compagni. Lui ne approfitta per dire: "Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica. La patria non è identificabile con dittature simili a quella fascista. Patria significa libertà e giustizia per i popoli del mondo. Per questo combatto gli oppressori". La trasmissione è interrotta e Giorgio è massacrato di botte. Trasportato prima all'ospedale di Biella, poi nel locale carcere e quindi a Torino, il 15 gennaio il giovane è condannato al lavoro obbligatorio presso la Lancia; ma a febbraio è prelevato per la deportazione in Germania. Gli fanno fare tappa nel campo di concentramento di Gries (Bolzano), e quando, il 30 aprile, viene liberato con gli altri prigionieri del campo, riprende le armi per liberare il Trentino ancora tenuto dai nazisti. Cade presso Cavalese, scontrandosi con un reparto di SS in ritirata che, a Stramentizzo, effettueranno l'ultima strage nazista in Italia (ventisette tra patrioti e civili inermi, massacrati tra Stramentizzo e Molina di Fiemme). Nel gennaio del 1946, l'Università di Roma ha conferito alla memoria di Giorgio Marincola la laurea "ad honorem"; nel 1964, inoltre, al partigiano italo-somalo è stata intitolata una via di Biella. La sua vicenda è raccontata nel libro, a cura di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, Razza partigiana.

https://www.anpi.it/donne-e-uomini/386/giorgio-marincola




03 agosto 2020

Ritiro mozione museo sul fascismo: le Associazioni della Casa della Memoria e della Storia del Comune di Roma esprimono soddisfazione per l'epilogo della vicenda

Le Associazioni della Casa della Memoria e della Storia del Comune di Roma esprimono soddisfazione per l'epilogo della vicenda del Museo sul fascismo a Roma col ritiro della relativa mozione. È stata evitata a Roma una iniziativa che, non indirizzandosi come in Germania esplicitamente contro i crimini del fascismo, avrebbe potuto creare una situazione equivoca e ritorcersi contro le iniziali intenzioni e che sarebbe comunque stata gestita dalla successiva consiliatura, di cui non possiamo oggi prevedere l'orientamento politico e culturale, nonostante l'antifascismo sia fondamento delle Istituzioni italiane nate dalla Resistenza.

Ringraziamo la Sindaca On. Virginia Raggi per il Suo intervento pubblico e ringraziamo l'on. Guerrini per l'interlocuzione e la sensibilità dimostrata nell'aver voluto ritirare la mozione.

Domani saremo presenti in Campidoglio per il voto sulla fermata della metro dedicata al partigiano Giorgio Marincola, Medaglia d'Oro della Resistenza.

ANPI provinciale di Roma – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia; ANED Roma – Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti; ANPPIA Roma – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; FIAP Roma e Lazio – Federazione Italiana Associazioni Partigiane; IRSIFAR – Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza; ANEI Roma – Associazione Nazionale ex Internati Nei Lager Nazisti; ANPC Roma e Lazio – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani; Circolo Gianni Bosio.


No ad un museo sul fascismo a Roma.

Il comunicato delle associazioni antifasciste sulla proposta di un museo sul fascismo a Roma, Città Medaglia d'oro al Valore Militare per i fatti della Resistenza.

Apprendiamo, dai mezzi di informazione, che è in programma la discussione in consiglio comunale della mozione n. 264/2020, che si propone di far nascere a Roma, in uno dei siti d'archeologia industriale, un Museo sul fascismo, collegato a un centro studi che utilizzi anche le nuove tecnologie, aperto a un vasto pubblico. Dopo aver letto la mozione siamo allarmati. Non si prevede esplicitamente un museo sui crimini del fascismo, sull'esempio di quanto realizzato in Germania, ma semplicemente sul fascismo. Immaginiamo quanti non vedano l'ora di poter dimostrare che il fascismo ha fatto anche cose buone. Nella mozione si fa inoltre riferimento sia al nazismo che alla guerra fredda e si arriva a citare il museo in Ungheria che a Budapest, oscenamente, accomuna nazisti e comunisti. Tutto ciò viene previsto per un Museo che verrà realizzato e gestito dalla prossima consiliatura capitolina, sui cui valori antifascisti nulla possiamo oggi prevedere, quando nel nostro paese non ci si vergogna più di citare Mussolini e dove il fascismo si esprime addirittura formando partiti che esplicitamente ad esso fanno riferimento e che tardano ad essere sciolti. Manifestiamo pertanto la nostra più viva contrarietà all'approvazione di simile mozione ed invitiamo i proponenti a ritirarla.

ANPI provinciale di Roma – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia; ANED Roma – Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti; ANPPIA Roma – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; FIAP Roma e Lazio – Federazione Italiana Associazioni Partigiane; IRSIFAR – Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza; ANEI Roma – Associazione Nazionale ex Internati Nei Lager Nazisti; ANPC Roma e Lazio – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani; Circolo Gianni Bosio.


02 agosto 2020

Il 2 agosto 1980 una bomba piazzata nella stazione di Bologna dal gruppo fascista dei NAR provocò 85 morti e 200 feriti.

Il 2 agosto 1980 una bomba piazzata nella stazione ferroviaria di Bologna dal gruppo fascista dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) provocò 85 morti e 200 feriti.

Per l’eccidio sono stati condannati in via definitiva i fascisti Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e, nel gennaio 2020 in primo grado, Gilberto Cavallini.

Come in tutte le stragi di civili che hanno funestato l’Italia repubblicana dal 1 maggio 1947 (Portella della Ginestra) fino al biennio 1992-93 i depistaggi, le omissioni, le coperture dei responsabili da parte di apparati dello Stato hanno impedito una ricostruzione completa della verità e dunque l’esercizio democratico della giustizia.

Rispetto alla strage di Bologna sono stati condannati per depistaggio in via definitiva Licio Gelli (capo della loggia massonica P2), Francesco Pazienza (esponente della P2 e uomo legato ai servizi segreti italiani), il generale Pietro Musumeci (capo del SISMI) e Giuseppe Belmonte (colonnello dei carabinieri e ufficiale del SISMI).

Nuove indagini della Procura e ricerche sembrano aprire dopo quarant'anni nuovi scenari sulla strage chiamando in causa coloro che vengono considerati i mandanti dell’eccidio e che fecero organicamente parte, in posizioni di vertice, degli apparati dello Stato: Federico Umberto D’Amato, Pietro Musumeci, Francesco Pazienza, Giuseppe Santovito e Licio Gelli.

Nel quarantesimo anniversario dell’attentato l'ANPI Provinciale di Roma nell'esprimere vicinanza, solidarietà e sostegno alla Associazione dei Familiari delle Vittime della strage di Bologna si impegna non soltanto a mantenere viva la memoria storica del Paese rispetto alle stragi fasciste ma a lottare affinché tutta la verità sugli anni della «strategia  della tensione», sui suoi ispiratori ed esecutori materiali emerga in modo completo e definitivo.

Lo si deve alle vittime ed ai loro familiari e lo si deve alla dignità della Repubblica democratica antifascista nata dalla Resistenza.


01 agosto 2020

Contro una piazza Almirante/Berlinguer a Terracina firma la petizione al Prefetto di Latina

No alla piazza Almirante/Berlinguer a Terracina. Firma la petizione al Prefetto di Latina per impedirne la realizzazione.

Le sottoscritte Associazioni dell'antifascismo, della Resistenza e della Guerra di Liberazione, le sottoscritte organizzazioni sindacali, le sottoscritte associazioni sociali e culturali, le sottoscritte cittadine e i sottoscritti cittadini, si rivolgono alle autorità competenti affinché venga impedita l'intitolazione congiunta di una piazza ad Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante. Considerato che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sui valori e sui principi ispiratori della Guerra di Liberazione dal nazifascismo, sulle esperienze e sulle culture politiche delle organizzazioni e delle personalità antifasciste che subirono le persecuzioni del regime a causa delle loro idee, sull'uguaglianza dei cittadini senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione,  opinioni politiche, condizioni personali o sociali, è inaccettabile che vengano messe sullo stesso piano personalità come Berlinguer, strenuo oppositore del fascismo e del razzismo e politico impegnato ogni giorno per la difesa della democrazia e la tutela della Costituzione, e Almirante, esponente del regime fascista prima e dopo l'8 settembre 1943, sostenitore delle leggi razziali, complice dell'assassinio di patrioti, successivamente rappresentante del neofascismo italiano e avversario della democrazia e delle libere Istituzioni.

Primi firmatari: ANPI Lazio – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia; ANED Roma – Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti; ANPPIA Roma – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; FIAP Roma e Lazio – Federazione Italiana Associazioni Partigiane; ANFIM Roma e Lazio – Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri; IRSIFAR – Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza; ANEI Roma – Associazione Nazionale ex Internati; ANPC Roma e Lazio – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani; AICVAS Roma e Lazio – Associazione Italiana Combattenti Volontari di Spagna; ANVRG Roma – Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini; CGIL Roma e Lazio; UIL Roma e Lazio; ARCI Roma e Lazio; Libera Roma; Casa Internazionale delle donne; Circolo Gianni Bosio

https://www.change.org/p/prefetto-di-latina-no-alla-piazza-almirante-berlinguer-a-terracina


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