Le relazioni offerte dai delegati e la discussione che ne seguì, commentate dalla scrittrice Alba De Cespedes dai microfoni di Radio Bari, misero in luce la necessità di pervenire alla formazione di un governo, composto dai rappresentanti di tutti i partiti componenti il CLN, che assumesse la direzione della guerra contro i nazifascisti e si occupasse di provvedere alle più urgenti necessità del popolo italiano e la costituzione di una Giunta Esecutiva, anch'essa costituita dai rappresentanti dei principali partiti antifascisti. Venne altresì avanzata dai rappresentanti del Partito d'Azione la proposta di indurre Vittorio Emanuele III all'abdicazione, di porre il sovrano in stato d'accusa e di trasformare il congresso in assemblea rappresentativa permanente fino all'elezione di un'Assemblea Costituente attraverso il voto dei cittadini, proposta che trovò sostegno anche nel messaggio pervenuto dal CLN centrale di Roma.
Le risoluzioni dell'assemblea, scioltasi nel pomeriggio del 29 gennaio al termine del discorso conclusivo di Carlo Sforza con cui si invitavano le forze antifasciste ad un'azione unitaria, ebbero una vasta eco sull'informazione dei paesi alleati, tanto che Radio Londra arrivò a definirla «il più importante avvenimento nella politica internazionale italiana dopo la caduta di Mussolini».