12 agosto 2025

12 agosto 1944: l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema

La mattina del 12 agosto 1944, diverse centinaia di uomini appartenenti alla 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" raggiunsero la frazione di Sant'Anna, nel comune versiliese di Stazzema, con l'ordine di compiere un massacro: a guidarli lungo le impervie mulattiere e ad indicare le case destinate ad essere incendiate, fascisti italiani in divisa nazista.

Il paese di Sant'Anna conta poche centinaia di abitanti, perlopiù sparsi nelle tante case isolate disposte lungo il versante della montagna, ma l'ordine di sfollamento impartito dai comandi tedeschi a causa del rapido avvicinamento del fronte determina l'afflusso nel piccolo centro di centinaia di sfollati, provenienti perlopiù dalla pianura della Versilia ma anche da zone molto più lontane: Piombino, l'isola d'Elba, Foligno, Napoli. Poco più a nord, sul monte Ornato, operano i partigiani della 10 Brigata Garibaldi "Caiani", la cui attività non aveva tuttavia mai interessato direttamente il paese. All'arrivo delle SS, gli abitanti credono si tratti di un normale rastrellamento e fanno fuggire gli uomini nei boschi: nel paese rimangono donne, anziani e bambine. 

Rastrellati nelle proprie abitazioni e condotti sulla piazza del paese, davanti alla chiesa, gli abitanti di Sant'Anna vengono massacrati a colpi di mitragliatrice; i loro corpi vengono cosparsi di benzina e dati alle fiamme per occultare le tracce del massacro compiuto. Al termine della giornata, le vittime dei massacri compiuti a Sant'Anna e nei limitrofi centri di Valdicastello, Mulina e Capezzano Monte saranno 560.

Le modalità stesse con cui si svolse la strage, perpetrata in un'area che gli stessi occupanti avevano dichiarato "zona bianca" e pertanto idonea all'accoglienza degli sfollati, dimostrano chiaramente come il ricorso sistematico alla violenza di massa rappresentasse lo strumento principale di controllo del territorio e di imposizione da parte dei nazifascisti della propria autorità, spesso apertamente osteggiata dalla popolazione che non esitava a dare riparo ai partigiani: si rivela così in tutta la sua ipocrisia la narrazione che vorrebbe tedeschi e fascisti garanti di un ordine equo, nel cui contesto le stragi rappresenterebbero la semplice risposta all'attività dei partigiani. 

Non dimentichiamo le 560 vittime innocenti di Sant'Anna di Stazzema, cadute vittime della barbarie nazista e della servitù fascista.

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